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Sostanze inquinanti e tossiche negli ambienti interni

 

Gas

Ozono (O3)

Gas velenoso instabile dall’odore penetrante, è prodotto da apparecchiature con motore elettrico e da esposizione dell’aria inquinata a radiazioni UV.
Decade rapidamente in ossigeno ma anche piccole quantità possono irritare gravemente gli occhi, naso, gola e tratto respiratorio.
Limitare l’utilizzo di apparecchiature elettriche soprattutto nelle camere da letto.

Radon (Rn)

Gas incolore, inodore, praticamente inerte; è otto volte più pesante dell’aria per cui ristagna negli ambienti. Viene prodotto dal decadimento dell’uranio, del torio, e del radio normalmente presente in natura. Le particelle emesse da questo gas possono causare la morte di cellule o peggio ancora il loro danneggiamento con la possibilità di originare fenomeni cancerogeni. La sua presenza è maggiore in determinate aree geologiche, inoltre può entrare in casa con alcuni materiali edili, gas naturale, acqua e polveri. Per avere informazioni sulle concentrazioni di radon contattare le autorità preposte alla sicurezza e alla sanità. Eventuali dubbi possono essere chiariti da un rilevamento condotto da un esperto di analisi ambientali. In caso di accertata radioattività ambientale sigillare bene eventuali crepe o fessurazioni delle solette interrate ed aumentare l’aerazione verso l’esterno.

 

Gas di combustione

Monossido di carbonio (CO)

Gas molto velenoso, incolore e inodore, prodotto dalla combustione incompleta dei gas, dal fumo di legna, di carbone, di tabacco e dagli scarichi delle auto.
Il CO si lega all’emoglobina del sangue riducendo l’apporto di ossigeno ai tessuti, causa emicrania, vertigini, nausea.
Mantenere in perfetta efficienza le apparecchiature garantendo gli sfoghi verso l’esterno, utilizzare preferibilmente caldaie a gas con camere di combustione sigillata.

Ossido e biossido di azoto (NO-NO2)

Gas tossici dal forte odore, prodotti dalla combustione incompleta dei gas, con lo zolfo sono causa di piogge acide e insieme ad alti gas determinano lo smog fotochimico. Sono causa di infiammazioni alle vie respiratorie e a carico delle mucose, esposizioni concentrate e prolungate possono causare processi bronco-ostruttivi fino all’edema polmonare.
Le precauzioni sono le stesse citate per il monossido di carbonio.

Anidride solforosa (SO2)

Gas pungente presente nel fumo di carbone e di legna, emesso da apparecchi di riscaldamento a cherosene, olio combustibile e alcuni gas di origine naturale. E’ responsabile dello smog urbano, è tra le cause della pioggia acida.
E’ presente raramente a livelli pericolosi, ma può acutizzare le difficoltà respiratorie.
Le fonti principali sono il traffico automobilistico e le attività industriali che non possono essere controllate.

Anidride carbonica (CO2)

Gas incolore e inodore. Prodotto della combustione di gas in bombole per apparecchi di riscaldamento. E’ responsabile dell’aria viziata nelle stanze poco arieggiate.
L’esposizione continua a CO2 può colpire il sistema nervoso centrale rallentando le reazioni.

 

Composti organici volatili (COV)

Formaldeide (HCHO)

Legante e conservante dall’odore pungente. A temperatura ambiente libera vapori tossici che contaminano l’aria. Largamente usata come legante e collante per il legno e la plastica, come fissante nei prodotti cartacei, nei tappeti e nel vestiario; per la rifinitura dei capi di abbigliamento e delle lenzuola e anche in disinfettanti, deodoranti, detergenti e cosmetici .
E’ presente nei sottoprodotti della combustione degli apparecchi per la cottura e per il riscaldamento e nel fumo del tabacco. L’ISFU, largamente usato prima della metà degli anni settanta, è particolarmente pericoloso.
La formaldeide è un agente fortemente irritante della pelle, degli occhi, del naso e della gola, e provoca emicranie, vertigini, nausee e difficoltà respiratorie. Può causare epistassi, sospetto cancerogeno; l’esposizione prolungata causa depressione e sensibilizzazione alle sostanze chimiche.
Per limitarne la presenza in casa occorre verificare i componenti dei materiali da costruzione e di finitura, e dei prodotti detergenti e per la manutenzione.
Tra gli arredi sono da preferire i mobili realizzati in legno massiccio e finiti con prodotti naturali; se inevitabile scegliere pannelli truciolari con certificazione E1 (basso contenuto di formaldeide). Preferire i tessuti naturali per l’arredamento; i prodotti per la pulizia e manutenzione della casa vanno tenuti in luoghi chiusi e lontano dalle scorte alimentari.

Composti organici del cloro

Composti di idrocarburi e cloro, che formano la base di molte sostanze chimiche sintetiche. Si trovano nei fluidi detergenti, nei deodoranti e nei prodotti lucidanti. Sono i COV più tossici e persistenti. Comprendono policloro difenili (PCB), notoriamente cancerogeni; il cloruro di polivinile (PVC), un materiale plastico che può contaminare il cibo conservato; cloroformio e clorammina, entrambi gas tossici. Le clorammine vengono liberate quando detersivi a base di candeggina e ammoniaca vengono mescolati. Altri COV pericolosi sono l’ammoniaca, la trementina e l’acetone in detergenti e solventi, la naftalina in palline, la candeggina allo stato liquido, gli idrocarburi aromatici in genere, alcani, aldeidi, terpeni.
I vapori pungenti dei composti organici volatili sono sostanze fortemente irritanti per pelle, occhi e polmoni, e causano emicranie, nausee e danni al sistema nervoso centrale. Tutti sono potenzialmente cancerogeni.
Le precauzioni da utilizzare sono le stesse valide per la formaldeide.
Evitare i prodotti di cui non è verificabile la composizione, specie nei detergenti, detersivi e insetticidi, evitare i tarmicida sintetici preferendo la canfora naturale.

I fenoli

I fenoli o acidi fenici sono sostanze contaminanti caustiche che si trovano in disinfettanti, resine, materie plastiche, fumo di tabacco, erbicidi, fungicidi, insetticidi e pesticidi.
I fenoli provocano irritazioni e infiammazioni di cute e mucose, che possono degenerare in forme tumorali.
Alcuni materiali per l’edilizia sono trattati contro funghi e insetti, in particolare il legno per le strutture, ma anche quello per l’arredamento, tra i più a rischio sono i legni esotici.
Anche per i fenoli valgono le precauzioni indicate in precedenza.
Particolare attenzione va prestata alla frutta e verdura che va sciacquata con bicarbonato alimentare.

 

Particelle

Amianto

Fibra minerale pericolosa presente in natura che si estrae dal silicato di calcio magnesio. Viene usato come materiale isolante e antincendio. Le microfibre, impalpabili rimangono in sospensione aerea per molto tempo prima di sedimentarsi.
Il suo utilizzo è fuorilegge nella Comunità europea dal 1993.
Le fibre di amianto si inglobano nelle mucose dove provocano infiammazioni che possono dare origine a fenomeni tumorali.
Occorre verificare i materiali da costruzione e di finitura della casa, la rimozione o bonifica va sempre affidata ad un’impresa specializzata.

Fibre minerali per l’edilizia

Vengono ottenute dalla lavorazione dei silicati, si presentano in fibre flessibili che possono essere tessute ; con il tempo degradano disperdendo microfibre che inalate si inglobano nelle mucose. Commercialmente le troviamo sotto forma di lane sfuse, feltri, pannelli etc. utilizzati per l’isolamento termo-acustico. Sono meno pericolose dell’amianto, ma generano anch’esse irritazioni e infiammazioni alla cute, alle mucose, agli occhi.
Il loro utilizzo è consentito, ma bisogna assolutamente evitare di utilizzare questi materiali fibrosi liberi, occorre confinarli all’interno di involucri chiusi.

Pulviscolo atmosferico

E’ formato da piccoli frammenti minerali, vegetali e animali.
A questo si vanno ad aggiungere residui di combustione, pollini, muffe, acari, batteri e virus.
Questi componenti possono produrre allergie o infiammazioni in particolare a carico delle vie respiratorie, della pelle e delle mucose (riniti, sinusiti, bronchiti, asma, eczemi, congiuntiviti) e di sindromi infettive (raffreddori, influenze, polmoniti, malattie esantematiche).
Muffe, acari e batteri proliferano in ambienti umidi e ovunque ci sia presenza di polvere e di residui biologici, quindi è opportuno utilizzare materiali da costruzione traspiranti (non trattengono l’umidità) e naturali (meno elettrostatici, non attirano la polvere). Occorre poi ridurre la presenza di superfici che assorbono la polvere come tende, tappeti, moquette, tappezzerie di tessuto, librerie aperte. Nel caso si utilizzi un impianto di aria condizionata occorre provvedere ad attente manutenzioni periodiche in quanto parecchi microrganismi trovano un ambiente ideale nelle vasche per la deumidificazione.
Infine è importante la frequente pulizia degli ambienti ed il loro arieggiamento e soleggiamento.


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