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Cos'è
la depressione ?
La
funzione della depressione
Comunemente
si considera uno stato depressivo come una reazione preoccupante.
Pensiamo, invece, che spesso si tratti del contrario: la società
contemporanea esige l'efficienza costante del corpo e della mente; le
persone sono spinte, dai condizionamenti di una società costruita sulla
macchina, a non avere mai cedimenti e ad aderire ad un buon umore
apparente.
Se
questa è la società della depressione, perché le statistiche lo
confermano, è anche vero che è una società che non attribuisce valore
positivo ai momenti di crisi e di sconforto. Viene dimenticato troppo
facilmente che un momento di sconforto può essere l'occasione per pensare
alla propria vita in modo critico, molto più che un "normale" e
apparente "stare su di giri".
Nella
nostra esperienza professionale constatiamo che per una persona può
essere altrettanto grave trascurare una depressione quanto cercare di
essere sempre in uno stile di vita in cui prevale l'apparire sempre di
buon umore.
Crediamo
che cancellare il dolore con rimedi artificiali, negarne la realtà con la
volontà, nasconderne la presenza sforzandosi di apparire efficienti, sia
la maniera migliore di impedirne il superamento.
Esiste
una forma di depressione che si produce in seguito ad eventi ben definiti
della vita, presentandosi come reazione ad una sofferenza prodotta da una
perdita, da una difficoltà o da un fallimento. Sotto questa luce, la
depressione può essere una reazione di fronte alla perdita o ad una
difficoltà o ad un evento che produce un senso di fallimento.
Si
tratta quindi della reazione di fronte a qualcosa di importante, che è
cambiato.
La
persona soffre perché ciò che è importante è stato in qualche modo
perso; ad es., quando si ritorna da un viaggio in cui ci si è trovati
bene, si possono avere delle depressioni transitorie. In questo come in
molti casi della vita quotidiana, non si tratta di malattia, ma di una
reazione di fronte ad una perdita.
La
reazione depressiva alla perdita, ha una funzione fondamentale: quella di
essere l'avvio del processo di separazione. Si può dire che in questi
casi, la depressione, costituisce un processo necessario al benessere
mentale della persona. Sotto questa luce, la depressione è assolutamente
necessaria per superare il momento di crisi.
In
questi casi, la depressione è l'effetto del riconoscere che ciò che si
è perso aveva, contemporaneamente, caratteristiche buone e
caratteristiche negative.
La
depressione è funzionale alla salute psichica quando la persona riesce a
valutare in modo realistico ciò che è stato perso. Consideriamo la fine
di una relazione amorosa: se la persona continua a pensare che tutta la
colpa è stata del partner, difficilmente riuscirà ad avviare il processo
necessario di comprensione e valutazione che gli permette di superare
l'evento doloroso della perdita affettiva; se invece la persona accetta di
riconoscere i lati positivi del partner di conseguenza dovrà vedere i
lati negativi propri; dovrà perciò accettare nel proprio Sé dei lati
"cattivi", che hanno compromesso il rapporto. Quando questo
riconoscimento avviene, la persona vede il buono e il cattivo in Sé e
nell'altro. A questa constatazione profondamente realistica, non può che
seguire una depressione (che non è patologica) e che è l'effetto di una
profonda presa di coscienza.
In
questi casi la persona dovrà riuscire a vedere da entrambe le parti il
buono e il cattivo, avviando così il processo di separazione; la
depressione che emerge in questi casi è dunque funzionale alla
consapevolezza faticosamente ma utilmente raggiunta.
(Dott.ssa
Silvia
Cavalli, Dott. Luigi Colombo
e Dott. Uberto Zuccardi Merli)
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