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Adolescenti e gioco d’azzardo: i risultati dello studio ESPAD®Italia 2014 (14/03/2015)

Diminuisce il numero degli studenti che giocano d'azzardo e cresce il gioco on line: questa è la tendenza emergente secondo lo studio ESPAD®Italia 2014, condotto dai ricercatori dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr).

La percentuale di studenti di 15-19 anni che giocano d’azzardo è passata dal 47% del 2009-2011 al 39% del 2014 e si è anche ridotta la quota di studenti-giocatori con un profilo definito a rischio o problematico.

Sono stati oltre 900mila gli studenti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nello scorso anno, mentre erano circa 1,1 milioni negli anni tra il 2009 ed il 2011.
I giovani giocatori a rischio o problematici (sulla base del test Sogs-Ra) sono poco più di 170mila, il 7% di tutti gli studenti (il 4% a rischio e il 3% problematici), mentre fino al 2011 rappresentavano l’11% (rispettivamente il 7 e 4%).

Lo studio ESPAD®Italia 2014, condotto dai ricercatori del Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), ha coinvolto oltre 30mila studenti di 405 istituti scolastici superiori del nostro Paese.

“Sono risultati molto positivi”, sottolinea Sabrina Molinaro, dell’Ifc-Cnr, responsabile dello studio, “merito da attribuire almeno in parte agli interventi di educazione al gioco e prevenzione della dipendenza da gioco portati avanti nelle scuole superiori. Gli istituti scolastici che hanno attuato interventi su questo specifico tema sono infatti aumentati dal 4% del 2008 all’8% nel 2011 e al 16% nel 2014 ed all’aumento della prevenzione è corrisposta una diminuzione dei giovani giocatori problematici e soprattutto a rischio, a vantaggio della quota di cosiddetti giocatori sociali per i quali il gioco non ha assunto tale valenza”.

Risultano più attratti i maschi delle femmine (49% e 30%), con prevalenze che crescono in corrispondenza dell’età: scommettono soldi soprattutto i maggiorenni (43% tra i 18enni e 46% tra i 19enni), anche se ha giocato d’azzardo quasi un terzo dei 15enni, nonostante la legge italiana lo vieti ai minorenni.

In testa i ‘gratta e vinci’ (71%), in calo rispetto al 2012 quando erano il 77%. “Attualmente sono ben 60 le tipologie, diversificate per prezzo e tipo di vincita, disponibili nei posti più comuni e frequentati anche dai ragazzi, come i bar, gli autogrill, i supermercati o i distributori automatici installati presso i centri commerciali”, spiega Molinaro.
“In ordine di preferenza, seguono scommesse sportive (49%), bingo e la tombola (33%) e totocalcio (28%). Non mancano coloro che giocano a carte (24%) e al video poker o slot (14%).

Circa tre quarti dei giovani ha speso non più di 10 euro nel mese antecedente lo svolgimento dello studio, mentre il 18% ha speso tra gli 11 e i 50 euro e l’8% oltre 50 euro”.

Dov’è possibile giocare? In generale, vanno per la maggiore bar/tabaccherie (44%), sale scommesse (29%): il 41% di tutti gli studenti italiani abita a meno di 5 minuti a piedi da un luogo dove è possibile giocare, così come il 37% frequenta una scuola altrettanto prossima.

Ma ben il 35% gioca d’azzardo a casa propria o di amici e il 17% on-line: nel 2013, erano il 9%. “Si deve prestare particolare attenzione a questa ultima modalità più a rischio”, osserva Sabrina Molinaro, “il gioco praticato in solitudine e in alcuni casi utilizzando un’identità falsa e una moneta virtuale, senza il controllo dei genitori, né vincoli di orario, di spazio o di tempo”.

Ma in che cosa si distinguono i giovani giocatori problematici? “Innanzitutto per le tipologie di gioco. Preferiscono in particolare scommesse sportive (83%), totocalcio (54%) ma anche scommettere su altri eventi (50%), giocare a carte (49%), a poker texano (48%) e al Lotto/Superenalotto (39%).
E sono proprio i giochi a vincita immediata i preferiti dai giocatori problematici rispetto a quelli sociali, quali Lotto Istantaneo (40% contro 12%) e VLT (45& contro 10%)”, spiega Molinaro. “I problematici, inoltre, preferiscono frequentare sale scommesse (51%), sale giochi (30%), bingo (13%) e casinò (10%) e ben il 53% gioca on-line.

Nel mese precedente lo svolgimento dello studio, uno ogni 4 giocatori problematici ha speso oltre 50 euro, cifra spesa dall’1% dei giocatori sociali, una cifra importante considerata sia l’età sia soprattutto che l’occupazione principale di questi giovani è quella di essere studenti”.

Per saperne di più
Stime di prevalenza – gioco d’azzardo nell’ultimo anno Espad Italia 2014 (distribuzione geografica)

Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche IFC-CNR

Marco Dal Negro