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Uso di saponi antibatterici: la U.S. FDA invita alla cautela (19/12/2013)

Non sempre lavarsi le mani con saponi antibatterici è una buona idea, in molti casi l'uso continuato di questi prodotti crea più problemi di quanti ne risolve. Se l'avviso viene dall'americana Food and Drug Administration, FDA, che non è sempre rapidissima negli interventi a favore dei consumatori, allora è sicuramente bene tenerne conto.



Gli esperti della FDA hanno rilevato che una grande quantità di persone usa saponi contenenti sostanze dichiaratamente battericide, cosa comprensibile in specifici ambienti e situazioni, come le strutture ospedaliere, ma assolutamente ingiustificata nel normale uso quotidiano. La FDA ha quindi studiato cosa comportava questo utilizzo massiccio al di fuori delle situazioni specifiche, dato che qualsiasi sostanza applicata alla pelle interferisce con l'indispensabile flora batterica protettiva presente, che ci difende dagli attacchi degli agenti infettanti provenienti dall'esterno.

Ciò che gli esperti dovevano chiarire era il rapporto tra benefici ed effetti negativi, valutando se, in molti casi, non fosse meglio lavarsi semplicemente con acqua e sapone.
I detergenti antibatterici contengono sostanze come triclosan e triclocarban la cui presenza in modo continuato comporta rischi non indifferenti.
Colleen Rogers, Ph.D., una delle principali microbiologhe della FDA, spiega chiaramente che non ci sono prove del fatto che lavarsi con sapone antibatterico protegga più di quanto avviene lavandosi con acqua e sapone normale; è provato, invece, che determinati ingredienti contenuti in questi saponi possono contribuire alla resistenza batterica agli antibiotici ed avere effetti ormonali non previsti che preoccupano la FDA.

A seguito di ciò l'agenzia ha emesso una proposta di regolamentazione che richiede ai produttori di offrire maggiori dati sostanziali che dimostrino la sicurezza e l'efficacia dei saponi antibatterici.
La proposta riguarda esclusivamente i saponi da usare con acqua, e non i sanificanti, fazzoletti imbevuti o altri prodotti utilizzati nelle strutture sanitarie.

Secondo Colleen Rogers i test di laboratorio fino ad ora effettuati per valutare l'eficacia dei saponi antibatterici non verifica direttamente gli effetti del prodotti sui tassi di infezione. Con la nuova normativa perciò cambierebbe tutto il sistema di valutazione.

Ma cosa rende antibatterico un sapone? Questi prodotti, chiamati anche antimicrobici o antisettici, contengono normalmente triclosan, un ingrediente che preoccupa già per i problemi ambientali connessi.
Anche se gli studi sugli animali non sono sempre riferibili anche agli esseri umani, si è visto che il triclosan può alterare l'equilibrio ormonale del corpo e ciò preoccupa molto la FDA, imponendo ulteriori approfondimenti nella ricerca, in modo da conprendere più a fondo gli effetti della sostanza sulla salute dele persone.
Oltre a ciò la ricerca ha sollevato il problema della resistenza agli antibiotici legata all'uso quotidiano, prolungato, della sostanza.

Oltre alla Food and Drug Administration, FDA, del triclosan si è occupata anche l'Environmental Protection Agency (EPA): le due agenzie hanno lavorato in stretta collaborazione per dettare le regole relative a questa sostanza chimica.
Ovviamente le due agenzie hanno affrontato il problema da due diversi punti di vista: l'EPA ha considerato gli effetti del triclosan sull'ambiente, quindi per l'utilizzo come pesticida.

Per saperne di più
www.epa.gov/pesticides/reregistration/triclosan/triclosan-questions.htm

EPA re-evaluates each pesticide active ingredient every 15 years. EPA's Lo studio preleminare di valutazione del rischio legato all'uso del triclosan può essere trovato qui EPA-HQ-OPP-2012-0811

FDA - U.S. Food and Drug Administration

Marco Dal Negro

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