Negli Stati Uniti i disturbi mentali interessano ragazze e ragazzi di tutte le età, i gruppi etnici, le razze e le religioni stimando in 1 su 5 i minorenni interessati dal fenomeno. Un nuovo studio, realizzato dai Centers for Disease Control and Prevention CDC e pubblicato il 16 maggio 2013, ha analizzato nel dettaglio, per la prima volta, le diverse problematiche e le patologie, trovando che milioni di giovani americani vivono con problemi di depressione, di ansia, di problemi di iperattività ed attenzione, di autismo, di sindrome di Tourette o di altre patologie.
L'analisi “Mental Health Surveillance Among Children in the United States, 2005-2011,” rappresenta il primo sforzo federale per identificare e seguire i problemi mentali delle persone di età tra i 3 ed i 17 anni,
mettendo insieme i dati che riferiscono al periodo 2005- 2011, provenienti da fonti diverse.
Ci sono più maschi con ADHD, problemi comportamentali, autismo, ansia, sindrome di Tourette e dipendenza da sigaretta, e ci sono più adolescenti femmine con depressione o problemi di alcol.
Vediamo quanto e con che frequenza sono state riportate dai genitori le diverse patologie
tra i bambini e gli adolescenti degli Stati Uniti: il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è stato il più frequente con il 6,8%, seguito da problemi comportamentali, con il 3,5%, ansia 3%, depressione 2,1% autismo 1,1% e Sindrome di
Tourette con lo 0,2% tra i bambini tra i 6 ed i 17 annni.
I ricercatori hanno stimato poi nel 4,7% gli adolescenti con il problema legato all'uso di sostanze illecite nel corso dello scorso anno, nel 4,2% i problemi di abuso di alcol ed il 2,8% la dipendenza dalle sigarette nell'ultimo mese.
I suicidi tra i 10 ed i 19 anni sono
stati 4,5 per 100.000 persone nel 2010 e l'8% circa degli adolescenti tra i 12 ed i 17 anni ha riportato di avere avuto 14 giorni mentalmente non sani nell'ultimo mese.
Il suicidio, che può risultare dall'interazione tra problemi mentali ed altri fattori è stata la seconda causa di morte tra gli adolescenti tra i 12 ed i 17 anni nel 2010.
E' evidente che la scienza deve poggiare su dati strutturati ed organizzati secondo regole precise, ma tutto ciò dovrebbe portare a comprendere meglio le cose e non a fraintenderle. Per molte problematiche il crinale tra normalità e patologia è nella quantità, nella frequenza, nella intensità, nella qualità, tutte variabili e sfumature molto difficili da quantificare e strutturare in modo attendibile e scientificamente utile. Il
pericolo è quello di etichettare come patologici molti casi che sono assolutamente normali e viceversa.
Un altro limite che spesso emerge da molte ricerche scientifiche che trattano di temi come questi sta nel non ricercare le cause, cosa assai difficile da fare. Per contro la
consapevolezza dei propri limiti porta, a volte onestamente e giustamente, a cercare di identificare i problemi e le rispettive soluzioni, almeno per quanto riguarda gli effetti.
Per saperne di più
http://www.cdc.gov/
(MDN)
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