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Cura della degenerazione maculare: una buona e una cattiva notizia (29/10/2013)

La buona notizia è che un gruppo di ricercatori britannici ha scoperto che un farmaco anti-tumorale funziona anche per la degenerazione maculare senile umida, costando meno di un decimo. La terapia sembra anche essere legata d una minore mortalità nei due anni successivi.


 

La cattiva notizia è che il trattamento continuo ha provocato, nel corso della ricerca, atrofia geografica, che è un assottigliamento e indebolimento della retina.

Lo studio è durato due anni ed è stato diretto dal Professor Usha Chakravarthy del Queen’s University Belfast’s Centre for Vision and Vascular Science. I risultati, pubblicati il 19 luglio 2013 su The Lancet, mostrano che i trattamenti con due farmaci, Lucentis e Avastin, hanno mostrato la stessa efficacia nel trattare la degenerazione maculare umida legata all'età o quella neovascolare.

Lucentis è il farmaco normalmente usato nel Regno Unito per trattare questa patologia e costa circa £700 per iniezione, mentre l'Avastin costa £60. Il risparmio per il sistema sanitario britannico sarebbe di 84,5 milioni di sterline. Bisogna notare che l'Avastin è già utilizzato in alcune aree del Regno Unito ed in altre parti del mondo.

Lo studio è stato realizzato da specialisti di 23 ospedali ed università UK, comprese la Queen’s University Belfast, la University of Bristol, la University of Liverpool, la University of Oxford e la University of Southampton.

Allo studio, durato due anni e denominato IVAN, hanno partecipato 610 persone con degenerazione maculare legata all'età.
Ai partecipanti è stato somministrato il farmaco negli occhi interessati ogni mese, per i primi tre mesi. Quindi sono stati divisi in due gruppi: i partecipanti del primo hanno ricevuto la terapia mensilmente ad ogni visita, mentra quelli del secondo solo quando lo specialista giudicava che fosse necessario.

Ne è risultato che i due gruppi hanno mantenuto la capacità visiva in modo analogo per i due farmaci.
Chi aveva ricevuto la terapia regolarmente ogni mese ha mostrato livelli equivalenti di capacità visiva, identificati con valutazioni della vista da vicino e per la sensibilità al contrasto.
I componenti del gruppo che ha fatto la terapia quando necessaria ha ricevuto 13 iniezioni, mentre l'altro 23, ma il trattamento continuo ha causato una maggiore quantità di casi in cui si è sviluppata l'atrofia geografica, cosa che desta grande preoccupazione nel lungo termine.

Lo studio ha valutato anche altri effetti secondari legati all'assunzione dei due farmaci, come il decesso, l'attacco cardiaco, l'ictus così come ogni altro evento potenzialmente legato ad un peggioramento della qualità di vita o a pericolo. I risultati sono stati, per i due farmaci, analoghi.

Per ulteriori informazioni sui partecipanti allo studio e sui finanziamenti potete vedere la pagina in inglese di questa notizia.

Per saperne di più sulla degenerazione maculare legata al'età...

Per fare un auto-test indicativo semplificato per la diagnosi precoce...

Per saperne di più

The Lancet

The IVAN Trial

University of Bristol

Marco Dal Negro

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