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per vivere meglio. Online dal 1998L'uso anche occasionale di marijuana genera anomalie significative in due aree del cervello importanti per le emozioni e la motivazione. Questo è il risultato del più recente studio scientifico sull'argomento, che è stato realizzato da ricercatori della Northwestern Medicine® e dal Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School.
Questi cambiamenti sono direttamente proporzionali con quanto una persona ha fumato. Più una persona fuma e più diventano anormarli la forma, il volume e la densità delle aree cerebrali interessate.
Cannabis
Molti pensano che fumare una o due volte alla settimana non faccia nulla, ma è stato chiaramente dimostrato che non è così.
Lo studio è stato pubblicato il 16 aprile 2014 sul Journal of Neuroscience.
Per comprendere cosa succedeva i ricercatori hanno analizzato volume, forma e densità della materia grigia del nucleo accumbens e dell'amigdala del cervello di utilizzatori occasionali e di un gruppo di non utilizzatori. Per tutti è stato verificato che non ci fossero dipendenze di alcun tipo.
Con l'uso occasionale ambedue le aree cerebrali hanno subito modificazioni in almeno due dei tre parametri verificati ed i cambiamenti sono risultati proporzionali con la quantità di marijuana usata.
In particolare il nucleo accumbens si è ingrossato in modo anomalo ed i cambiamenti dei tre parametri sono stati proporzionali alle quantità.
Lo studio ha confermato le conclusioni di altri lavori sugli animali che mostravano come il cervello cambi in presenza del tetraidrocannabinolo e formi numerose nuove connessioni, come se stesse imparando la nuova sostanza, ed è qualcosa che succede quando inizia il percorso di formazione della dipendenza.
Negli animali queste connessioni indicano che il cervello si sta adattando a livelli innaturali di stimolazione e di gratificazione: così queste connessioni rendono le altre gratificazioni, quelle naturali, meno soddisfacenti.
Anche le altre soddisfazioni e gratificazioni generano dopamina, ma in minore quantità, per cui altri piaceri come il sesso o il cibo soddisfano meno e ce n'è bisogno di quantità sempre maggiori per trarne lo stesso piacere.
In poche parole il sistema delle gratificazioni perde di efficienza, tutto perde di importanza, e ciò non ci aiuta certo a vivere meglio.
Per saperne di più sulla marijuana e sulle dipendenze...
La ricerca su Neuroscience
Cannabis Use Is Quantitatively Associated with Nucleus Accumbens and Amygdala Abnormalities in Young Adult Recreational Users
Marco Dal Negro
del Dott. Turetta
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