Informazioni notizie e comodità

per vivere meglio. Online dal 1998
Italiano - English
Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza.

Anche l'uso occasionale di cannabis modifica il cervello e non solo (21/04/2014)

L'uso anche occasionale di marijuana genera anomalie significative in due aree del cervello importanti per le emozioni e la motivazione. Questo è il risultato del più recente studio scientifico sull'argomento, che è stato realizzato da ricercatori della Northwestern Medicine® e dal Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School.
Questi cambiamenti sono direttamente proporzionali con quanto una persona ha fumato. Più una persona fuma e più diventano anormarli la forma, il volume e la densità delle aree cerebrali interessate.



Cannabis

Molti pensano che fumare una o due volte alla settimana non faccia nulla, ma è stato chiaramente dimostrato che non è così.
Lo studio è stato pubblicato il 16 aprile 2014 sul Journal of Neuroscience.

Per comprendere cosa succedeva i ricercatori hanno analizzato volume, forma e densità della materia grigia del nucleo accumbens e dell'amigdala del cervello di utilizzatori occasionali e di un gruppo di non utilizzatori. Per tutti è stato verificato che non ci fossero dipendenze di alcun tipo.

Con l'uso occasionale ambedue le aree cerebrali hanno subito modificazioni in almeno due dei tre parametri verificati ed i cambiamenti sono risultati proporzionali con la quantità di marijuana usata.

In particolare il nucleo accumbens si è ingrossato in modo anomalo ed i cambiamenti dei tre parametri sono stati proporzionali alle quantità.

Lo studio ha confermato le conclusioni di altri lavori sugli animali che mostravano come il cervello cambi in presenza del tetraidrocannabinolo e formi numerose nuove connessioni, come se stesse imparando la nuova sostanza, ed è qualcosa che succede quando inizia il percorso di formazione della dipendenza.

Negli animali queste connessioni indicano che il cervello si sta adattando a livelli innaturali di stimolazione e di gratificazione: così queste connessioni rendono le altre gratificazioni, quelle naturali, meno soddisfacenti.
Anche le altre soddisfazioni e gratificazioni generano dopamina, ma in minore quantità, per cui altri piaceri come il sesso o il cibo soddisfano meno e ce n'è bisogno di quantità sempre maggiori per trarne lo stesso piacere.
In poche parole il sistema delle gratificazioni perde di efficienza, tutto perde di importanza, e ciò non ci aiuta certo a vivere meglio.

Per saperne di più sulla marijuana e sulle dipendenze...

La ricerca su Neuroscience
Cannabis Use Is Quantitatively Associated with Nucleus Accumbens and Amygdala Abnormalities in Young Adult Recreational Users

La Northwestern Medicine®

Marco Dal Negro

.

Pubblicità



Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Telethon - io esisto