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Flavonoli del cacao: mangiare cioccolato stimola veramente le capacità cognitive degli anziani? (04/12/2014)

In questo periodo sono stati pubblicati molti articoli sugli effetti dei flavonoli contenuti nel cacao, in particolare sulle funzioni cognitive degli anziani. Normalmente ci si è riferiti ad una ricerca italiana di cui diamo gli estremi a fondo pagina e della quale potete leggere l'abstract nella pagina inglese di di questo articolo.

Ne parlo perché scorrendo quanto c'è in rete ho trovato cifre ed atteggiamenti discordanti, e mai una traduzione pratica di questa informazione.

 

Ora, l'ultimo studio di cui si parla ha fatto assumere a 90 anziani divisi in gruppi, per8 settimane, 3 diversi dosaggi quotidiani di flavonoli del cacao: circa 990 mg, 520 mg, o 45 mg.
I risultati hanno mostrato che al crescere delle quantità si registravano crescenti miglioramenti nella funzione cognitiva di anziani con leggero scompenso di partenza.

Ma quanti flavonoli ci sono nel cioccolato che compriamo?

Prima di tutto diciamo che i flavonoli sono nel cacao, e quindi più cacao c'è nel cioccolato che mangiamo e più flavonoli troviamo.
Molti prodotti nei cui nomi figura il termine cioccolato contengono poco o niente cacao, a volte solo il gusto, ma niente flavonoli.
Quindi partiamo dal cioccolato contenente alte percentuali di cacao, come quello amaro nel caso in venga dichiarata questa percentuale.
Poi possiamo ritenere un valore indicativo quello di 50-60 mg di flavonoidi, cui appartengono i flavonoli, ogni 100 grammi di cioccolato amaro,una tavoletta di dimensioni normali, ma se prendiamo quello come cacao o quello al latte le percentuali precipitano.

Ma allora per mangiarne 990 mg dovremo mangiarne quasi 2 chili, da morirne, ed anche per le dosi minori non si scherza!

Però il cacao non contiene solo i flavonoidi ed i flavonoli ed è stato dimostrato da alcune centinaia di studi, più o meno attendibili, alcuni sicuramente, che il cacao può essere un aiuto per molte altre patologie.
E poi è buono, e per chi lo ama è una grande gratificazione, sempre senza abusarne, perché in questo caso i problemi possono diventare enormi.

Concludendo si potrebbe affermare che, in assenza di controindicazioni specifiche, mangiare un po' di buon cioccolato amaro, non una tavoletta al giorno tutti i giorni, ma qualche quadretto ogni tanto, sciogliendolo lentamente tra la lingua ed il palato, in modo da gustarne ogni sfumatura e da miscelarlo bene con la saliva, fa sicuramente più bene che male.

Lo studio a cui mi sono riferito ha per autori: Giovambattista Desideri, Catherine Kwik-Uribe, Davide Grassi, Stefano Necozione, Lorenzo Ghiadoni, Daniela Mastroiacovo, Angelo Raffaele, Livia Ferri, Raffaella Bocale, Maria Carmela Lechiara, Carmine Marini, Claudio Ferri.

Per maggiori informazioni
Benefits in Cognitive Function, Blood Pressure, and Insulin Resistance Through Cocoa Flavanol Consumption in Elderly Subjects With Mild Cognitive Impairment
The Cocoa, Cognition, and Aging (CoCoA) Study

Marco Dal Negro

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