Fare musica come terapia, con i giovani malati oncologici, per affrontare e condividere meglio il periodo delle terapie.

E' stato pubblicato su Cancer lo studio dei ricercatori della Indiana University-Purdue University Indianapolis che hanno sperimentato questo nuovo approccio con giovanissimi pazienti oncologici sottoposti a terapia con trapianti di cellule staminali.

Li hanno coinvolti, hanno fatto loro scrivere testi e musiche di canzoni, li hanno aiutati a ricavarne dei video, partendo da zero, con l'aiuto di personale preparato ad hoc, coinvolgendoli non solo in qualcosa di teoricamente interessante per loro, ma anche in un processo creativo, nel senso stretto del termine. Passare da una fase di distruzione come quella del cancro, che ti consuma, ti distrugge, ad una di creazione, della musica, del video, non importa in realtà di che cosa, di qualcosa che ti interessa e che sai che rimarrà nel tempo, l'importante è cambiare registro, cambiare approccio, salire su di un treno che va nell'altra direzione. E cercare di condividere tutto ciò con gli altri, con la famiglia, gli amici, le persone che ti stanno aiutando ad uscire dall'inferno.
Anche la famiglia ha avuto bisogno di aiuto per imparare ad affrontare la situazione in modo diverso, e gli U.S. National Institutes of Health ed il Children’s Oncology Group hanno fornito il proprio sostegno.

Il valore di questo epserimento realizzato da Joan E. Haase and Sheri L. Robb della scuola di nursing della Indiana University-Purdue University è anche proprio nell'umanizzazione delle terapie aiutando i malati a cambiare registro, a trovare la voglia di vivere, di creare, di costruire, a tenere duro, a volere vincere sul cancro.

L'idea ha dato buoni risultati ed è in fase di propagazione ad altre strutture, ad altri malati. Auguri.

Per saperne di più sulle cellule staminali...

Per saperne di più
Indiana University-Purdue University Indianapolis

Marco Dal Negro