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Cancro alla prostata: meno probabile per chi dorme con molte donne e più probabile con molti uomini (24/11/2014)

Secondo i ricercatori della University of Montreal and INRS - Institut Armand-Frappier, gli uomini che hanno avuto più di 20 partner femminili nella vita corrono un rischio del 28% inferiore di ricevere una diagnosi di cancro alla prostata rispetto agli uomini che hanno avuto una sola partner.
Tuttavia avere avuto più di 20 partner maschili nella propria vita è risultato associato con un rischio doppio di ricevere una diagnosi di cancro alla prostata rispetto a quelli che non hanno mai avuto rapporti con un altro uomo.

 

La ricerca di Marie-Elise Parent e Marie-Claude Rousseau, professoresse alla university's School of Public Health, e del loro collega Andrea Spence, è pubblicata sul giornale Cancer Epidemiology. I risultati sono parte del Montreal study PROtEuS (Prostate Cancer & Environment Study) al quale hanno partecipato 3.208 uomini che hanno risposta ad un questionario che conteneva, tra le altre, domande sulla propria vita sessuale.
A 1.590 di questi è stato diagnosticato un cancro alla prostata tra il settembre 2005 e l'agosto 2009, mentre altri 1.618 uomini hanno fatto parte del gruppo di controllo.

Nel complesso, gli uomini con cancro alla prostata avevano più facilmente degli altri parenti con precedenti di cancro, anche se restava evidente il rapporto tra cancro alla prostata a numero di partner sessuali.

Gli uomini poi che non avevano mai avuto rapporti sessuali mostravano il doppio di probabilità di avere il cancro alla prostata rispetto a chi affermava di averne avuti.

La riduzione percentuale del rischio di cancri relativa agli uomini con più di 20 partner femminili è risultata minore del 28%, e quella relativa alle forme più aggressive del tumore è stata del 19%.
Secondo Marie-Elise Parent avere avuto molte partner si è tradotto in eiaculazioni più frequenti, fatto che, come già osservato in precedenti studi, ha tra gli altri effetti, quello di rendere il cancro alla prostata meno probabile.

Secondo alcune ricerche il meccanismo sottostante a questo effetto sta nella riduzione della concentrazione di sostanze cancerogene nel fluido prostatico, oppure nella riduzione della produzione di cristalloidi intraluminali.

E' da notare poi che per tutti i partecipanti l'età del primo rapporto ed il numero di malattie sessualmente trasmesse contratte non ha influenzato il rischio di cancro alla prostata. Tuttavia solo il 12% di tutti i partecipanti ha riportato di avere avuto almeno 1 malattia sessualmente trasmissibile nel corso della vita, ed è una percentuale un po' bassa.

Dai dati si vede che avere avuto un solo partner maschile non ha modificato il rischio di cancro alla prostata rispetto a chi non ha mai avuto rapporti sessuali con un uomo, ma è pure emerso che chi avuto più di 20 partner maschili ha mostrato di avere un rischio di cancro, di qualsiasi tipo, alla prostata doppio rispetto a chi di partner maschili non ne ha mai avuti ed il loro rischio di avere una forma di cancro ala prostata meno aggressiva è aumentato del 500% rispetto a chi aveva avuto solo 1 partner maschile.

Marie-Elise Parent ed il suo gruppo hanno potuto formulare solo ipotesi sul perché di tutto ciò citando come concause la maggiore esposizione alle malattie sessualmente trasmissibili o i traumi fisici alla prostata legati ai rapporti anali.

Ultima osservazione: il numero di partner femminili è risultato associato in modo inversamente proporzionale con il rischio di sviluppare il cancro alla prostata.

Per saperne di più sulla prostata...

Per saperne di più
Université de Montréal

Marco Dal Negro

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