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Messe in discussione le linee guida alimentari sui grassi in UK e USA (11/02/2015)

Scusate, abbiamo scherzato, le indicazioni obbligatorie in Uk dal 1983 e U.S.A. dal 1977 (National dietary advice) che invitano a limitare il consumo di grassi alimentari per tagliare il rischio di malattie coronariche non poggiano su solide evidenze verificate con studi e non sarebbero dovute essere introdotte. Questa è la conclusione di una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata su Open Heart, un giornale ufficiale della British Cardiovascular Society.

Per ambedue i paesi, UK e US le linee guida raccomandavano di ridurre il consumo di grassi alimentari al 30% sul totale delle calorie totali assunte, con i grassi saturi entro il 10% dell'assunzione totale di calorie, ma non c'erano sufficienti evidenze che giustificassero tutto ciò.

In mancanza di qualsiasi analisi delle prove utilizzate per avvalorare le raccomandazioni dietetiche sull'assunzione di grassi, i ricercatori si sono presi la briga di realizzare una revisione sistematica ed una meta-analisi degli studi disponibili al momento in cui sono state emanate le linee guida negli U.S.A. e nel Regno Unito.

Sono stati identificati 6 studi rilevanti che coprivano 7 diversi interventi sull'alimentazione, in 5 anni, con il coinvolgimento di 2.467 uomini.

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Tutti gli studi sono stati pubblicati prima del 1983 e si sono occupati del rapporto tra grassi alimentari, livelli di colesterolo nel sangue e sviluppo di patologie coronariche cardiache.

Cinque dei 6 studi non hanno riguardato né le raccomandazioni generali né i grassi saturi e tutte tranne una si sono concentrate più sulla prevenzione secondaria che su quella primaria.

L'insieme dei dati ha mostrato un totale di 740 decessi per non importa quale causa, e 423 per patologie coronariche cardiache.

Nelle morti per non importa quale causa non c'è stata alcuna differenza tra i gruppi trattati ed i gruppi di controllo, con 370 morti in ambedue, e non ci sono state differenze significative nelle morti per patologie coronariche cardiache nei gruppi trattati ed in quelli di controllo, con 207 nel primo e 216 nel secondo.

L'analisi ha mostrato che il calo dei livelli di colesterolo nel sangue è stato maggiore in modo significativo nel gruppo trattato, ma ciò non è sembrato avere un impatto sui tassi di morte per non importa quale causa o per patologie coronariche cardiache.

I ricercatori richiamano l'attenzione su di alcuni elementi riguardanti le evidenze disponibili a quel tempo: non sono mai state incluse le donne, nessuno studio ha verificato la correttezza delle raccomandazioni alimentari e nessuno studio ha concluso che le linee guida alimentari erano necessarie.

Nello studio si afferma che sembra incomprensibile che siano state introdotte delle indicazioni alimentari per 220 milioni di americani e 56 milioni di cittadini UK, dati i risultati contrastanti di un piccolo numero di studi realizzati su uomini in cattiva salute.

I ricercatori si spingono oltre affermando che i risultati della meta-analisi portano a concludere che i dati disponibili non erano una base adeguata per l'introduzione delle linee guida sull'assunzione di grassi con l'alimentazione con lo scopo di ridurre il rischio di malattia e di morte da malattia coronarica cardiaca e concludono affermando che le linee guida non devono essere riviste, non sarebbero dovute nemmeno introdotte.

Tuttavia in un editoriale collegato con l'articolo sullo studio, Rahul Bahl, del Royal Berkshire NHS Foundation Trust aggiunge una noto di cautela.
Anche le ultime revisioni concludono che le basi su cui poggiano le linee guida sono molto deboli, ma questo non significa che il pericolo non ci sia.
Vi è un'evidenza epidemiologica ed ecologica a favore del legame tra grassi alimentari e malattie cardiache e questo basta per mettere in atto politiche di prevenzione.
Certo è che il concentrarsi troppo sull'assunzione di grassi ha distolto l'attenzione sui rischi posti da altri nutrienti come i carboidrati.
Rahul Bahl conclude con una nota di buon senso, ricordando che sostituire una caricatura con un'altra non sembra una soluzione.

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Per saperne di più
Open Heart, an official journal of the British Cardiovascular Society.
Evidence from randomised controlled trials did not support the introduction of dietary fat guidelines in 1977 and 1983: a systematic review and meta-analysis

Marco Dal Negro

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