Convivere continuamente con gli aspetti negativi di
ogni cosa può limitare capacità e rapidità della
memoria operativa.
La disforia è così definita dal dizionario di
medicina Treccani:
"Disturbo dell’umore affine agli stati di
depressione e di irritazione, nel quale ha una
particolare importanza l’orientamento verso tonalità
spiacevoli; può essere associata ad ansia, a forte
irritabilità e a comportamento impulsivo..."
Il ricercatore Nicholas
A. Hubbard ed i suoi colleghi hanno volto
approfondire il rapporto tra la continua invadenza
di pensieri depressi e la capacità di utilizzo della
memoria operativa e la rapidità di elaborazione,
realizzando 3 studi.
Il primo era un test di
memoria neutro, senza interferenze, ed è risultato
che non vi erano differenze nelle capacita tra le
persone pessimiste e le altre.
Nel secondo veniva
introdotta l'interferenza disturbante rappresentata
da elementi depressivi, è qui si sono viste le
differenze nella capacità di ricordare informazioni
importanti per svolgere il compito assegnato.
Il terzo studio ha messo
insieme i primi due concentrandosi maggiormente sul
rapporto tra velocità di elaborazione e richiamo
della memoria, mostrando che vi era maggiore
lentezza anche nell'elaborare.
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Evidentemente l'impegno
messo nel focalizzarsi sugli aspetti negativi della
vita occupa risorse cerebrali che, in questo modo,
non sono più disponibili per gli altri usi.
Indipendentemente dalla loro importanza.
Per saperne di più
Nicholas A. Hubbard, Joanna L. Hutchison, Monroe
Turner, Janelle Montroy, Ryan P. Bowles, Bart Rypma.
Depressive thoughts limit working memory capacity in
dysphoria.
Cognition and Emotion, 2015; 1 DOI:
10.1080/02699931.2014.991694
Dizionario di Medicina
(2010)
Disforia
(http://www.treccani.it/enciclopedia/disforia_%28Dizionario-di-Medicina%29/).
Marco Dal Negro |