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In caso di asma reazioni anche fisiche analoghe davanti a pericolo reale o supposto (03/11/2015)

Credere che un odore innocuo sia potenzialmente pericoloso negli asmatici può generare una reazione infiammatoria delle vie aeree anche per più di 24 ore.

La ricerca del Monell Center (che si definisce come l'unico Istituto indipendente, non-profit, al mondo, che si dedica alla ricerca interdisciplinare di base sui sensi del gusto e dell'olfatto) ha mostrato il ruolo delle aspettative nei confronti dello stato di salute.

Cristina Jaén, PhD, fisiologa al Monell e principale autrice dello studio, spiega che in presenza di odori gli asmatici sono spesso ansiosi. Quando si aspettano che un odore sia pericoloso il loro corpo reagisce come se lo fosse. Per l'autrice sia i pazienti che il personale sanitario devono comprendere quanto le aspettative possono realmente influire sui sintomi dell'asma.

Ogni asmatico tende ad essere informato su quali sono gli odori pericolosi per sé, ma spesso anche ansia e stress possono innescare un attacco.
Questo nuovo studio, pubblicato sul Journal of Psychosomatic Research, ha voluto verificare quanto l'aspettativa del pericolo influisce sullo scatenarsi dei sintomi, studiando 17 persone, moderatamente asmatiche, che sono state esposte all'odore di alcool feniletilico (PEA) per 15 minuti. Il PEA viene spesso descritto come profumato alla rosa ed è trattato come un profumo puro privo di proprietà irritanti.

 

Ad 8 persone è stato detto che il profumo aveva possibili proprietà terapeutiche, mentre a nove è stato detto che avrebbe potuto creare qualche leggero problema respiratorio.

Durante la presentazione del profumo, ciascuno dei partecipanti ha redatto una scheda del prodotto, valutando le proprietà sensoriali, l'intensità, le eventuali proprietà irritanti e fastidiose. Sono anche state fatte misurazioni della funzionalità polmonare e dell'infiammazione delle vie aeree, prima, immediatamente dopo, dopo altre 2 e dopo 24 ore dall'esposizione.

E' risultato che le convinzioni sulle caratteristiche dell'odore hanno influenzato sia le risposte psicologiche che quelle fisiologiche, specialmente per il gruppo cui era stato detto che l'odore avrebbe potuto essere pericoloso.

In questi individui l'infiammazione delle vie aeree è immediatamente cresciuta con l'esposizione, rimanendo elevata per le successive 24 ore e rendendo gli asmatici più sensibili anche agli altri pericoli.

Ora gli studiosi vogliono provare a verificare la situazione opposta, se vi sono, cioè, possibilità di influire positivamente quando sono presenti sostanze che sono in realtà scatenanti.

Per saperne di più sull'asma...

Per saperne di più
Monell Center
http://www.monell.org/

Marco Dal Negro

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