Il forte aumento di tumori alla tiroide riscontrato
negli ultimi decenni nei paesi ad alto reddito è
ampiamente causato da sovradiagnosi: sono cioè stati
diagnosticati ed affrontati tumori che non avrebbero
verosimilmente causato né sintomi né tantomeno la
morte dei pazienti. Questo è quanto si afferma nel
nuovo rapporto della International Agency for
Research on Cancer (IARC - OMS) in collaborazione
con il Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di
Aviano.
Il
rapporto conferma quanto già espresso da altre
autorità di altri paesi:
Cancro alla prostata
Gli esperti canadesi ricordano che per 1 uomo con
cancro alla prostata diagnosticato tramite screening
con PSA, una quota tra l'11,3% ed il 19,8% riceverà
una diagnosi falso-positiva, ed una quantità tra il
40% ed il 56% sarà vittima di una sovra-diagnosi che
porterà a cure e trattamenti invasivi.
Trattamenti come la chirurgia possono portare
complicazioni post-operatorie come infezioni (tra
l'11% ed il 21% degli uomini), incontinenza urinaria
(17,8%) disfunzione erettile (23,4%) ed altre
complicanze.
PSA e cancro alla prostata: ufficialmente
sconsigliato anche in Canada (18/11/2014)
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Cancro al seno
Per ogni vita salvata dai programmi di prevenzione
per il cancro al seno, 5 donne vengono operate per
rimuovere tumori che non avrebbero mai creato
problemi.
La sovra-diagnosi dei tumori al seno emerge da studi
sia scandinavi che USA, indicando la necessità di
trovare un equilibrio tra prevenzione del rischio e
certezza dei danni legati alla sovra-diagnosi.
Cancro al seno, prevenzione e sovra-diagnosi: le
diverse posizioni nel mondo (17/07/2015)
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Ma
torniamo al Cancro alla tiroide.
I risultati dello studio IARC poggiano su dati
tratti dalla pubblicazione di riferimento Cancer
Incidence in Five Continents e si riferiscono ad
Australia, Danimarca, Regno Unito, Finlandia,
Francia, Italia, Giappone, Norvegia, Corea, Scozia,
Svezia e USA.
Salvatore Vaccarella,
scienziato IARC che ha condotto lo studio, spiega
che paesi come USA, Francia ed Italia sono stati più
interessati dal problema delle sovradiagnosi di
cancro alla tiroide, a partire dagli anni 80, con
l'introduzione dell'ecografia, ma l'esempio più
recente ed eclatante è quello della Corea.
In Corea, dopo che l'ecografia è diventata pratica
di routine nello screening dei diversi tumori,
quello alla tiroide, nel periodo 2003–2007 è
diventato il cancro più diagnosticato nelle donne
coreane, con circa il 90% dei casi dovuto a
sovradiagnosi.
La percentuale di
sovradiagnosi tra le donne, nello stesso periodo, è
stata tra il 70% e l'80% in Italia, Francia,
Australia e USA, mentre è stata circa del 50% in
Giappone, nei paesi nordici, in Inghilterra ed in
Scozia.
Tra gli uomini
l'andamento è stato il medesimo, ma meno
pronunciato, con un numero di casi inferiore.
La proporzione stimata
di casi di sovradiagnosi negli uomini in Italia,
Francia e Corea è del 70%, in Australia e negli USA
del 45% ed in tutti gli altri paesi meno del 25%.
Nel totale si ritiene
che 470.000 donne e 90.000 uomini siano stati
sovradiagnosticati di cancro alla tiroide nei 12
paesi considerati nei 20 anni considerati.
La maggiore
sorveglianza, i progressi della scienza e dei mezzi
diagnostici, come l'eco prima e la tomografia
computerizzata e la risonanza magnetica poi, hanno
portato alla luce una grande quantità di patologie,
che erano latenti, non letali e abbondantemente
presenti nella tiroide di persone sane di tutte le
età.
Con ogni probabilità la
maggior parte di questi tumori non portano né
sintomi né alla morte.
La dottoressa Silvia Franceschi, co-autrice
dell'articolo, spiega che la maggior parte dei
cancri alla tiroide sovradiagnosticati è sottoposta
a tiroidectomia e, spesso, ad altri pericolosi
trattamenti, come la dissezione linfonodale nel
collo e la radioterapia, senza benefici provati in
termini di sopravvivenza.
Sulla base di questi dati lo IARC invita ad essere
prudenti con gli screening della tiroide e dei
piccoli noduli, considerando che tenere sotto
controllo l'evoluzione della situazione potrebbe
essere una opzione da preferire per i pazienti
affetti da tumore a basso rischio.
Il discorso è analogo a
quello già fatto in altre sedi e tempi per il cancro
alla prostata.
La scelta
dell'atteggiamento da tenere in presenza di elementi
relativi ad un tumore è estremamente difficile e
coinvolge la ragione e l'emotività di più attori,
dal personale medico al diretto interessato alle
persone a lui/lei vicine e spesso tutte queste
istanze si influenzano l'una con l'altra facendo
sentire il paziente come la pallina di un flipper,
rendendo irrinunciabile molta onestà intellettuale,
morale e professionale da parte di tutti.
Per saperne di più
The International Agency for Research on Cancer IARC
- WHO
Link...
Centro di Riferimento
Oncologico (CRO) – IRCCS – National Cancer Institute
Link...
The New England Journal
of Medicine
Worldwide Thyroid-Cancer Epidemic? The Increasing
Impact of Overdiagnosis
Link...
Marco Dal Negro |