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Studio IARC: si allarga il problema delle sovradiagnosi di tumore (23/08/2016)

Il forte aumento di tumori alla tiroide riscontrato negli ultimi decenni nei paesi ad alto reddito è ampiamente causato da sovradiagnosi: sono cioè stati diagnosticati ed affrontati tumori che non avrebbero verosimilmente causato né sintomi né tantomeno la morte dei pazienti. Questo è quanto si afferma nel nuovo rapporto della International Agency for Research on Cancer (IARC - OMS) in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano.

Il rapporto conferma quanto già espresso da altre autorità di altri paesi:

Cancro alla prostata
Gli esperti canadesi ricordano che per 1 uomo con cancro alla prostata diagnosticato tramite screening con PSA, una quota tra l'11,3% ed il 19,8% riceverà una diagnosi falso-positiva, ed una quantità tra il 40% ed il 56% sarà vittima di una sovra-diagnosi che porterà a cure e trattamenti invasivi.
Trattamenti come la chirurgia possono portare complicazioni post-operatorie come infezioni (tra l'11% ed il 21% degli uomini), incontinenza urinaria (17,8%) disfunzione erettile (23,4%) ed altre complicanze.
PSA e cancro alla prostata: ufficialmente sconsigliato anche in Canada (18/11/2014)
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Cancro al seno
Per ogni vita salvata dai programmi di prevenzione per il cancro al seno, 5 donne vengono operate per rimuovere tumori che non avrebbero mai creato problemi.
La sovra-diagnosi dei tumori al seno emerge da studi sia scandinavi che USA, indicando la necessità di trovare un equilibrio tra prevenzione del rischio e certezza dei danni legati alla sovra-diagnosi.
Cancro al seno, prevenzione e sovra-diagnosi: le diverse posizioni nel mondo (17/07/2015)
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Ma torniamo al Cancro alla tiroide.
I risultati dello studio IARC poggiano su dati tratti dalla pubblicazione di riferimento Cancer Incidence in Five Continents e si riferiscono ad Australia, Danimarca, Regno Unito, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Norvegia, Corea, Scozia, Svezia e USA.

 

Salvatore Vaccarella, scienziato IARC che ha condotto lo studio, spiega che paesi come USA, Francia ed Italia sono stati più interessati dal problema delle sovradiagnosi di cancro alla tiroide, a partire dagli anni 80, con l'introduzione dell'ecografia, ma l'esempio più recente ed eclatante è quello della Corea.
In Corea, dopo che l'ecografia è diventata pratica di routine nello screening dei diversi tumori, quello alla tiroide, nel periodo 2003–2007 è diventato il cancro più diagnosticato nelle donne coreane, con circa il 90% dei casi dovuto a sovradiagnosi.

La percentuale di sovradiagnosi tra le donne, nello stesso periodo, è stata tra il 70% e l'80% in Italia, Francia, Australia e USA, mentre è stata circa del 50% in Giappone, nei paesi nordici, in Inghilterra ed in Scozia.

Tra gli uomini l'andamento è stato il medesimo, ma meno pronunciato, con un numero di casi inferiore.

La proporzione stimata di casi di sovradiagnosi negli uomini in Italia, Francia e Corea è del 70%, in Australia e negli USA del 45% ed in tutti gli altri paesi meno del 25%.

Nel totale si ritiene che 470.000 donne e 90.000 uomini siano stati sovradiagnosticati di cancro alla tiroide nei 12 paesi considerati nei 20 anni considerati.

La maggiore sorveglianza, i progressi della scienza e dei mezzi diagnostici, come l'eco prima e la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica poi, hanno portato alla luce una grande quantità di patologie, che erano latenti, non letali e abbondantemente presenti nella tiroide di persone sane di tutte le età.

Con ogni probabilità la maggior parte di questi tumori non portano né sintomi né alla morte.
La dottoressa Silvia Franceschi, co-autrice dell'articolo, spiega che la maggior parte dei cancri alla tiroide sovradiagnosticati è sottoposta a tiroidectomia e, spesso, ad altri pericolosi trattamenti, come la dissezione linfonodale nel collo e la radioterapia, senza benefici provati in termini di sopravvivenza.
Sulla base di questi dati lo IARC invita ad essere prudenti con gli screening della tiroide e dei piccoli noduli, considerando che tenere sotto controllo l'evoluzione della situazione potrebbe essere una opzione da preferire per i pazienti affetti da tumore a basso rischio.

Il discorso è analogo a quello già fatto in altre sedi e tempi per il cancro alla prostata.

La scelta dell'atteggiamento da tenere in presenza di elementi relativi ad un tumore è estremamente difficile e coinvolge la ragione e l'emotività di più attori, dal personale medico al diretto interessato alle persone a lui/lei vicine e spesso tutte queste istanze si influenzano l'una con l'altra facendo sentire il paziente come la pallina di un flipper, rendendo irrinunciabile molta onestà intellettuale, morale e professionale da parte di tutti.

Per saperne di più
The International Agency for Research on Cancer IARC - WHO
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Centro di Riferimento Oncologico (CRO) – IRCCS – National Cancer Institute
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The New England Journal of Medicine
Worldwide Thyroid-Cancer Epidemic? The Increasing Impact of Overdiagnosis
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Marco Dal Negro