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Cure con testosterone ed aumento del rischio di coaguli (14/12/2016)

Nei primi 10 anni dal 2000 c'è stato un forte incremento delle prescrizioni di testosterone per persona: del 1.000% negli Stati Uniti (analisi parziale), del 4.000% in Canada, dove sono state incluse anche le vendite delle farmacie online ed in Europa dove l'andamento è in linea con i primi due paesi.

In un recente studio i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 19.215 pazienti con coaguli di sangue e 909.530 uomini senza una storia di coaguli, raccolti tra il 2001 ed il 2013 nel Regno Unito, per determinare il rischio di tromboembolia venosa associata con l'uso di testosterone nei maschi.

Lo studio ha mostrato che nei primi 6 mesi dall'inizio delle somministrazioni di testosterone gli uomini hanno avuto un rischio di coaguli nelle gambe e nei polmoni maggiore del 63% rispetto a prima di iniziare la terapia. Il rischio ha avuto un picco a 6 mesi, per poi calare.

I livelli di testosterone diminuiscono con il passare degli anni, accompagnati da sintomi quali calo della libido, disfunzione sessuale, diminuzione della densità ossea, disturbi dell'umore, riduzione della massa muscolare ed affaticamento più facile.
Molti di questi sintomi possono essere originati anche da altre cause come il diabete, la pressione alta, problemi cardiaci o scompensi nella funzionalità della tiroide.

Comunque milioni di uomini nel mondo, per curare questi sintomi ricorrono al testosterone.

 

Secondo il Dr. Joao Zambon, (non coinvolto in questo studio), ricercatore alla Wake Forest University di Winston-Salem, North Carolina, alcuni precedenti studi ipotizzano una possibile relazione tra bassi livelli di testosterone ed indurimento delle arterie, problemi cardiaci e di coaguli.

Per saperne di più
Testosterone treatment and risk of venous thromboembolism: population based case-control study
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Marco Dal Negro