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Vitamina D ed allergie alimentari legate da una proteina (25/01/2016)

E' sempre più diffusa la convinzione che l'insufficienza di vitamina D può contribuire allo sviluppo delle allergie alimentari, anche se i riscontri variano da una popolazione all'altra.

Uno studio ora ha individuato un possibile meccanismo alla base di questa relazione. Una proteina che trasporta la vitamina D nel sangue, in inglese D-binding protein (DBP), che in italiano potrebbe essere tradotto come una proteina che lega la vitamina D, è un un elemento alla base di queste dinamiche. Quanta più vitamina D si lega a questa proteina, tanto meno essa sviluppa le sue attività biologiche nell’organismo e tanto più si sviluppano le allergie. L’80% circa delle variazioni della DBP da un soggetto all’altro è poi spiegato da alcuni cambiamenti dei geni.

In 5276 soggetti, gli studiosi hanno analizzato la relazione fra livelli di vitamina D e presenza di allergia agli alimenti all’età di 1 e 2 anni.

In base alla presenza di un gene associato ai livelli di DBP i risultati hanno mostrato che basse concentrazioni nel sangue di vitamina D a 1 anno sono risultate correlate alla presenza di allergia alimentare soprattutto nei bambini che avevano il gene che determina alti livelli di DBP.

 

L’assunzione in gravidanza di vitamina D è coincisa con una minore frequenza di allergia alimentare nei neonati, specie in quelli con geni associati a bassi livelli di DBP.

Al meno per quanto riguarda alcuni genotipi il protrarsi nel tempo della carenza di vitamina D è risultato associato ad una maggiore probabilità di allergia alimentare.

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The Journal of Allergy and Clinical Immunology
Polymorphisms affecting vitamin D–binding protein modify the relationship between serum vitamin D (25[OH]D3) and food allergy
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IMarco Dal Negro