Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS),
il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo.
Si stima infatti che siano oltre 55 milioni le
persone affette da glaucoma, una malattia che nelle
fasi iniziali può colpire senza dare sintomi. In
Italia ne soffre circa un milione di persone, ma una
persona su due ancora non lo sa. Il glaucoma
colpisce principalmente le persone di oltre 40 anni,
e il più delle volte la patologia è associata ad una
pressione oculare troppo alta che danneggia il nervo
ottico. E’ fondamentale quindi investire in ricerca
e prevenzione.
I
prof. Paolo Frezzotti e Nicola De Stefano
dell’Università di Siena hanno presentato i
risultati della ricerca da loro condotta su
“Glaucoma e neurodegenerazione. Una frontiera da
esplorare” finanziata dall’IRIFOR e volta a far luce
sugli aspetti clinici e terapeutici legati al
glaucoma, con una particolare attenzione agli
aspetti neurodegenerativi.
“Il
glaucoma è una patologia subdola, del tutto
asintomatica nella fase iniziale, che prevede
l’assoluta irreparabilità del danno e la pressione
intraoculare come principale fattore di rischio –
afferma il prof. Paolo Frezzotti.
La definizione stessa di glaucoma oggi si basa su un
concetto di neurodegenerazione a carico delle
cellule ganglionari-retiniche indipendente da un
valore di pressione intraoculare, tanto è vero che
il glaucoma può progredire anche nel caso in cui la
pressione oculare sia a valori ritenuti fisiologici.
Capire a quale livello sia presente questa
neurodegenerazione rappresenta una sfida per chi
cerca di indagare i meccanismi eziopatogenetici di
questa malattia.”
Cl Prof. Nicola De
Stefano ha illustrato i risultati della ricerca che
in qualche modo associano i meccanismi che portano
alla malattia glaucomatosa con altre malattie
neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer, la
sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di
Parkinson.
Le risonanze magnetiche effettuate hanno dimostrato
che non solo le vie ottiche, ma anche quelle
collegate, sono coinvolte nel processo
neurodegenerativo, in particolare sono risultati
evidenti alcuni danneggiamenti alla zona preposta
alla memoria visiva.” I risultati della ricerca
verranno pubblicati a breve dalla rivista
scientifica Human Brain Mapping.
A proposito di glaucoma e Morbo di Parkinson vedi
anche:
Glaucoma: buone notizie (10/10/2012)
Link...
Per saperne di più
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti -
ONLUS
Link...
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