Le persone con fragilità ossea, spesso anziane,
vanno incontro a cadute e fratture. Nonostante
diversi farmaci rappresentino un elemento di
ulteriore rischio di caduta o di frattura, vengono
sospesi solo nel 10% dei casi, anche quando
potrebbero essere sostituiti con altri meno
pericolosi.
Uno studio U.S.A. retrospettivo condotto tra il
febbraio 2015 ed il marzo 2016 ha analizzato i dati
di 168.133 persone che sono sopravvissute ad una
frattura, di età media 80 anni, l'84% dei quali
donne.
Complessivamente il 53.2% è stato ricoverato, in
particolare il 100% delle persone cui si era rotta
l'anca, l'8,2% per il polso ed il 15% per la spalla.
Anche le percentuali delle persone dimesse per
passare ad un istituto di riabilitazione sono
risultate diverse, ma non il tempo medio della
riabilitazione risultato inferiore al mese.
Sono diversi i farmaci
che rappresentano un rischio di caduta e di frattura
per gli anziani e spesso vengono prescritti
sottovalutando le conseguenze sulla persona anziana
(e sui familiari).
Scopo di questa ricerca
è proprio quello di sensibilizzare tutti in questo
senso.
Nella
pagina in inglese di questo articolo sono
disponibili ulteriori dati.
Per saperne di più
Patterns of Prescription Drug Use Before and After
Fragility Fracture
Jeffrey C. Munson, MD, MSCE; Julie P. W. Bynum, MD,
MPH; John-Erik Bell, MD, MS; Robert Cantu, MD, MS;
Christine McDonough, PT, PhD; Qianfei Wang, MS; Tor
D. Tosteson, ScD; Anna N. A. Tosteson, ScD.
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Marco Dal Negro |