Al RIKEN Center for Developmental Biology (CDB), in
Giappone, sono riusciti a trapiantare cellule della
retina derivate da staminali di un donatore senza
avere problemi di rigetto, e lo hanno fatto senza
farmaci immunosoppressori.
Allogeneic Transplantation of MHC Homozygote iPS-RPE
Cells into Subretinal Space of Control and MHC-Matched
Monkeys.
Transplantation of monkey iPS-RPE cells into the subretinal space in a control monkey (MHC
mismatched) was performed without immunosuppression.
Disc redness in a fundus photograph (upper left) and
slight leakage from the disc in fluorescein
angiography (FA, upper right) were observed at the
8-week (8W) evaluation.
(B) Transplantation of monkey iPS-RPE cells into the subretinal space in an MHC-matched monkey.
At 8 weeks (8W) after surgery, the results of color fundus photographs (upper left) and FA (upper right)
revealed no inflammation.
Throughout the 6-month observation period, there
were no rejection signs in the subretinal space or
the retina. Scale bars in color fundus and FA, 1.0
mm.
La possibilità di rimpiazzare tessuti danneggiati
con altri sani cresciuti in laboratorio sta
diventando sempre più realtà: è già possibile
riprogrammare cellule adulte in staminali e poi
ri-differenziarle e farle riprodurre nelle cellule
desiderate.
I ricercatori del RIKEN CDB diretti da Masayo
Takahashi hanno cominciato i trial clinici di
trapianto in persone anziane affette da
degenerazione maculare senile.
Da cellule staminali pluripotenti sono stati fatti
crescere fotorecettori della retina che sono poi
stati trapiantati nella retina danneggiata del
paziente. Per evitare il rigetto sono state usate
cellule staminali pluripotenti dello stesso
paziente.
Il metodo è efficace ma costoso e dai tempi molto
lunghi.
Sunao Sugita, principale autore della ricerca,
spiega che per fare diventare il trapianto una
realtà concreta e diffusa è necessario trovare il
modo di creare delle banche di tessuti derivati da
cellule staminali pluripotenti già pronti e
disponibili. Ma per non avere problemi di rigetto
deve essere possibile operare una selezione tra le
cellule disponibili in modo da trovare quelle
compatibili, simili, che non generino rigetto.
E Sunao Sugita c'è
riuscito, con le scimmie dopo sei mesi senza farmaci
immunosoppressori le cellule selezionate non avevano
prodotto nessun rigetto, mentre quelle non
selezionate lo avevano generato.
In un secondo studio
parallelo pubblicato assieme al primo su Stem Cell
Reports, gli stessi ricercatori hanno ottenuto
risultati analoghi, questa volta solo in vitro,
sugli esseri umani.
Sembra proprio che si
sia aperta la porta su di un nuovo mondo: secondo
Sugita questo tipo di trapianti potrebbe diventare
un trattamento standard entro i prossimi 5 anni.
Per saperne di più
Sunao Sugita, Yuko Iwasaki, Kenichi Makabe, Hiroyuki Kamao, Michiko Mandai, Takashi Shiina, Kazumasa
Ogasawara, Yasuhiko Hirami, Yasuo Kurimoto & Masayo
Takahashi, "Successful transplantation of retinal
pigment epithelial cells from MHC homozygote iPS
cells in MHC-matched models", Stem Cell Reports, doi:
10.1016/j.stemcr.2016.08.010.
Link...
Sunao Sugita, Yuko Iwasaki, Kenichi Makabe, Takafumi
Kimura, Takaomi Futagami, Shinji Suegami & Masayo
Takahashi, "Lack of T-cell response to iPS
cell-derived retinal pigment epithelial cells from HLA homozygous donors", Stem Cell Reports, doi:
10.1016/j.stemcr.2016.08.011.
Link...
Riken
Link...
Marco Dal Negro
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