Sull'American Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato uno studio che propone un'associazione tra l'assunzione di vitamina K attraverso i cibi ed un minore sviluppo di tumori in generale. Uno studio precedente aveva gia trovato un nesso con un minore rischio di tumore alla prostata.
Quanto emerso dallo studio non dimostra che una maggior assunzone di vitamina K aiuta ad abbassare il richio di certi tumori, ma pone le basi per futuri studi ed approfondimenti.
La vitamina K esiste in due forme, in natura: la vitamina K1, presente nei vegetali a foglia verde ed in alcuni olii vegetali, e la vitamina K2 che si trova principalmente nella carne e nel formaggio.
In questo studio è stata considerata la vitamina K2 che i partecipanti hanno assunto più frequentemente attraverso il formaggio.
I risultati sono basati sui dati di 24.340 partecipanti di età compresa tra i 35 ed i 64 anni.
In teoria la vitamina K potrebbe offrire una qualche protezione contro ilcancro: in ricerche di laboratorio è stato evidenziato che inibisce lo sviluppo di cellule tumorali e promuove
l'apoptosi.
In ogni caso, secondo il Dr. Jakob Linseisin ed i colleghi del German Cancer Research Center di Heidelberg, non è chiaro se la vitamina K da sola sia responsabile per il diminuito rischio di tumore: un limite è nel fatto che i ricercatori hanno stimato l'assunzione della vitamina K basandosi sulle dichiarazioni circa le proprie abitudini alimentari fatte dai partecipanti. La maggior parte della vitamina K veniva dal formaggio ed è possibile che altri componenti del cibo siano da porre in relazione con il rischio di cancro.
( Marco Dal Negro )
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