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Superbatteri: l'inquietante emergenza di una salmonella multi-resistente agli antibiotici (08-09/08/2011)

 

Nel quadro di un vasto studio internazionale, alcuni ricercatori dell'Institut Pasteur de l’INRA e dell’Institut de veille sanitaire hanno tracciato l'improvvisa e preoccupante emergenza di una salmonella divenuta resistente praticamente a tutti gli antibiotici.
Lo studio ha ridefinito l'evoluzione del batterio negli ultimi 50 anni, determinato l cronologia dell'apparizione delle diverse resistenze, ha decrittato i meccanismi del batterio ed identificato il pollame come principale vettore della diffusione del ceppo.
Questi lavori, pubblicati sul Journal of Infectious Diseases, sottolineano l'importanza di una sorveglianza ravvicinata di questi batteri responsabili di infezioni alimentari, e la necessità di razionalizzare l'utilizzo degli antibiotici nella filiera dell'allevamento su scala mondiale.

I batteri del genere salmonella rappresentano una delle principali cause di infezione alimentare nell'uomo. La sorveglianza microbiologica delle infezioni umane sul territorio francese é assicurata dal Centre national de référence (CNR) des Salmonella, all’Institut Pasteur, in collaborazione con gli epidemiologi dell'l’Institut de veille sanitaire.
Il CNR (francese) aveva rilevato precocemente l'emergenza, a partire dal 2002, di un tipo di salmonella, in un piccolo numero di viaggiatori che tornavano da Egitto, Kenya e Tanzania.
Questo batterio, chiamato Salmonella Kentucky, presentava resistenza a molti antibiotici, in particolare al fluorochinolone, attualmente uno dei trattamenti fondamentali nelle infezioni gravi di salmonella.

Per misurare e seguire su scala piú vasta l'estensione del fenomeno, il gruppo del CNR dell'l’Institut Pasteur, diretto da François-Xavier Weill e da Simon Le Hello, ha intrapreso un ampio studio internazionale, coinvolgendo una decina di istituzioni di sorveglianza della salute pubblica e di ricerca in Europa, Stati Uniti ed Africa.

La raccolta dei dati epidemiologici ha così permesso ai ricercatori di seguire in tempo reale la spettacolare esplosione di questo batterio a partire dal 2006: mentre tra il 2002 ed il 2008 venivano recensiti, globalmente, 500 casi per Francia, Regno Unito e Danimarca, tra il 2009 ed il 2010 ce ne sono stati 270 solo in Francia.
La zona di contaminazione, inizialmente limitata all'Africa del nord-est e dell'est, si é inoltre progressivamente allargata all'Africa del nord e dell'ovest, cosí come al medio oriente.

In collaborazione con un gruppo dell'INRA di Tours, diretto da Axel Cloeckaert, all'interno dell'unità di ricerca "Infectiologie animale et santé publique", i ricercatori del CNR per la Salmonella, hanno concentrato l'attenzione sulla composizione genetica dei ceppi originali di batteri provenienti dalle varie aree geografiche, così come sui campioni conservati per molti decenni presso l'Institut Pasteur. Hanno quindi decrittato i meccanismi di resistenza agli anitibiotici e li hanno utilizzati per ritracciarne la cronologia.

Agli inizi degli anni 1990´un frammento di DNA comprendente dei geni resistenti a 6 molecole, alcune delle quali giá ampiamente utilizzate in quel periodo, si integrò in un cromosoma del Salmonella Kentucky. A metà degli anni 1990´, poi, apparve la resistenza ai chinoloni, ed in seguito, all'inizio degli anni 2000 quella al fluorochinolone.

Le osservazioni dei ricercatori sembrano indicare l'Egitto come luogo di origine dei tre momenti di apparizione delle nuove resistenze agli antibiotici: é in questo paese che sono stati identificati per la la prima volta questi cambiamenti genetici che ne sono all'origine.

Secondo i ricercatori francesi, con ogni probabilità, il Salmonella Kentucky ha acquisito il frammento di DNA responsabile delle resistenze dalla filiera dell'acquacultura. Il ricorso massiccio agli antibiotici negli allevamenti di pesce che si sviluppavano in Egitto all'inizio degli anni 1990´ avrebbe avuto l'effetto di favorire la selezione dei ceppi batterici resistenti agli antibiotici.
La recente esplosione di casi sarebbe dovuta all'industria aviaria africana, grande utilizzatrice di fluorochinolone. L'accumulo di tutte queste resistenze nello stesso ceppo di Salmonella Kentucky, potrebbe apparire come la fonte dell'attuale epidemia.

Ora l'emergenza rappresentata da un ceppo cosí multi-resistente preoccupa gli scienziati. Oggi, nel 10% dei casi i pazienti non hanno dichiarato soggiorni all'estero. Con ogni probabilità il batterio sembra impiantarsi in Europa moltiplicando il rischio di contaminazione del pollame da allevamento, e quindi di propagazione su larga scala.

Di più: recentemente i ricercatori dell'Institut Pasteur hanno mostrato l'esistenza, nell'Africa del nord, di alcuni ceppi di Salmonella Kentucky resistenti alle cefalosporine di terza generazione ed ai carbapenemi. Questi antibiotici rappresentano l'ultima protezione terapeutica contro i batteri.

Per saperne di piú

Autrori e fonti
International spread of an epidemic population of Salmonella enterica serotype Kentucky ST198 resistant to ciprofloxacin, Journal of Infectious Diseases, online on August 3, 2011.
Simon Le Hello, Pharm.D, M.Sc (1), Rene S. Hendriksen Ph.D (2), Benoît Doublet Ph.D (3), Ian Fisher (4), Eva Møller Nielsen Ph.D (5), Jean M. Whichard, D.V.M, Ph.D (6), Brahim Bouchrif Ph.D (7), Kayode Fashae M.Sc (8), Sophie A.Granier Ph.D (9), Nathalie Jourdan-Da Silva, M.D, M.P.H (10), Axel Cloeckaert, Ph.D (3), E. John Threlfall Ph.D (4), Frederick. J. Angulo, D.V.M, Ph.D (6), Frank M. Aarestrup D.V.M, Ph.D (2), John Wain, Ph.D (4), François-Xavier Weill, M.D, Ph.D (1).
(1) Institut Pasteur, Enteric Bacterial Pathogens Unit, French National Reference Center for Salmonella, WHO Collaborating Centre for Reference and Research on Salmonella, Paris 75015, France.
(2) WHO Collaborating Centre for Antimicrobial Resistance in Food-Borne pathogens and EU Community Reference Laboratory for Antimicrobial Resistance, National Food Institute, Technical University of Denmark, Copenhagen V DK-1790, Denmark.
(3) INRA, UR1282, Animal Infectious Diseases and Veterinary Public Health, Nouzilly F-37380, France.
(4) Health Protection Agency, Laboratory for Gastrointestinal Infections, Centre for Infections, London NW9 5EQ, United Kingdom.
(5) Statens Serum Institute, Dept. Microbiological Surveillance and Research, Copenhagen DK-2300, Denmark.
(6) Division of Foodborne, Bacterial and Mycotic Diseases, Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta GA 30033, USA. 18
Institut Pasteur in Morocco, Casablanca, Morocco.
(8) University of Ibadan, Department of Microbiology, Nigeria.
(9) French Agency for Food, Environmental and Occupational Health and Safety, Laboratory for Study and Research on Food Quality and Processing (LERQAP), Bacterial Characterization and Epidemiology Unit, Maisons-Alfort F-94706, France.
(10) French Institute for Public Health Surveillance (InVS) Department of Infectious diseases, Saint-Maurice F-94415, France.."

(MDN)

 


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