Ridurre un po' il sale sembra non ridurre le probabilità di ammalarsi di cuore, è la principale conclusione di una revisione sistematica di che ha passato in rassegna 7 studi condotti sugli effetti della riduzione del sodio, con ben 6.489 partecipanti, pubblicata sull'ultima edizione di The Cochrane Library.
Sono molte le conferme del fatto che riducendo l'assunzione di sale nei cibi si riduce la pressione sanguigna: "Il continuo
incoraggiare a limitare l'apporto di sodio ha portato a un'effettiva diminuzione del suo utilizzo, che ha avuto come conseguenza una piccola riduzione della pressione sanguigna - afferma Rod Taylor, dell'Università di Exeter, autore della revisione - Il nostro obiettivo era constatare se la dieta povera di sale modificasse anche il rischio di incorrere in episodi cardiovascolari, o di morire per queste cause", spiega.
Già una prima revisione pubblicata nel 2004 non c'erano state prove conclusive in
questo senso.
Nel nuovo lavoro i ricercatori, passando al setaccio i sette studi, hanno registrato una quantità di dati tale da poter iniziare a trarre qualche conclusione, anche se Taylor ritiene che siano necessari numeri riferiti ad almeno 18.000 individui prima di provare con certezza qualsiasi effetto sulla salute.
Sulla base dei dati attuali, "il nostro studio non riporta grandi benefici, probabilmente perché le persone analizzate hanno ridotto di poco il loro consumo giornaliero di sale, per cui l’effetto sulla pressione sanguigna e sul cuore è limitato", sottolinea Taylor.
Molti Paesi - ricordano i ricercatori - hanno approvato raccomandazioni di tipo governativo che invitano alla riduzione del sodio contenuto nella dieta.
Nel Regno Unito, il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) - organismo indipendente inglese che sviluppa linee guida per il servizio sanitario nazionale inglese - ha recentemente incoraggiato la popolazione a ridurre l'assunzione di sale fino a un massimo di 6 grammi al giorno entro il 2015, e fino a 3 grammi entro il 2025.
"Accanto ai Governi che definiscono obiettivi per ridurre l’assunzione di sale, alle industrie alimentari che lavorano per rimuoverlo dai loro prodotti, è importante fare studi molto più grandi per comprendere a fondo i rischi e i benefici legati alla sua assunzione", conclude l'esperto.
Per saperne di più
Wiley-Blackwell
(MDN)
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