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L'azione terapeutica degli antidepressivi dipende dalla formazione di nuovi neuroni (11/07/2011)

 

Vent'anni fa fu dimostrato che il cervello adulto, in alcune regioni, può generare nuovi neuroni, anche se per molto tempo la loro funzione è rimasta poco compresa.
I lavori appena pubblicati sul giornale Molecular Psychiatry dal gruppo di Alexandre Surget e di Catherine Belzung (Unité Inserm 930 "Imagerie et cerveau", Tours), mettono in evidenza che questi nuovi neuroni sono indispensabili all'azione degli antidepressivi ed al controllo degli ormoni dello stress. 

La Francia è uno dei primi consumatori di antidepressivi per abitante, del mondo. Nonostante la loro efficacia sia dimostrata , i meccanismi di queste molecole resta ancora poco conosciuto.
Gli studiosi hanno scoperto un indice essenziale che aiuta a spiegare come funzionano gli antidepressivi: sembra che tutto dipenda dalla crescita di qualche nuovo neurone e dalla'attitudine di questi a controllare gli ormoni dello stress.

Nel loro lavoro, i ricercatori hanno sottoposto dei topi a situazioni di stress. Molto presto questi hanno sviluppato i segni caratteristici della depressione: perdita di peso, disinteresse per le attività indicate come piacevoli (ad esempio la scoperta di un biscotto al cioccolato), alterazione della regolazione degli ormoni dello stress, e così via.
Oltre a ciò i topi stressati, contrariamente a quanto succedeva negli altri, presentavano un arresto della produzione di nuovi neuroni, in un'area ben precisa del cervello: l'ippocampo. Perché ? Questa è la domanda alla quale gli scienziati hanno voluto rispondere.

Spiega Catherine Belzung: "Da un punto di vista fisica, nonostante i topi siano sempre sottoposti a situazione di stress, il trattamento antidepressivo fa il suo effetto rapidamente. Dopo qualche settimana, sia il loro comportamento che gli ormoni dello stress si normalizzano, ed i topi ritrovano il loro gusto per i biscotti al cioccolato. Ma la scoperta chiave del nostro lavoro, è a livello di ciò che avviene nel cervello."

In effetti, per quanto sorprendente possa sembrare, gli antidepressivi aumentano la produzione di nuovi neuroni.
Inoltre, dopo aver distrutto, in modo molto selettivo, con dei raggi x, i nuovi neuroni nell'ippocampo, i ricercatori hanno verificato che il Prozac non aveva più alcun affetto sui topi, che conservavano, ovviamente, anche tutti i sintomi della depressione.
Per funzionare, gli antidepressivi dipendono strettamente, dunque, dalla formazione di nuovi neuroni nell'ippocampo.
Nell'articolo, i ricercatori descrivono come questi nuovi neuroni permettono di rimettere in moto il meccanismo endocrino dello stress che si era deteriorato durante la depressione.
Gli antidepressivi agiscono stimolando la produzione di nuovi neuroni che, a loro volta, partecipano alla regolazione dello stress che è spesso alla base della depressone.

Conclude Catherine Belzung: " Questa scoperta è importante e va ben al di là della depressione, perché lo stress causa molti altri mali, come l'ansia, il dolore cronico, ma anche il suicidio."

Fonte
Inserm

(MDN)

 


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(del Dott. Turetta)
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