All'Università di Sheffield hanno trovato come evitare che lo iodio radioattivo contenuto nelle scorie nucleari si disperda nell'ambiente e nel mare.
Il procedimento è semplice ed economico: lo iodio viene immobilizzato usando microonde.
I radioisotopi sono prodotti dalla fissione del carburante di uranio nei reattori nucleari.
Lo iodio radioattivo rappresenta una preoccupazione perché è altamente mobile nell'ambiente, e la tendenza a fissarsi nella tiroide tende a favorire il cancro.
Inoltre, lo iodio-129, che è un tipo di iodio radioattivo, ha una vita estremamente lunga: per 15,7 milioni di anni continua ad emettere radiazioni.
Il professor Neil Hyatt, del University´s Department of Materials Science and Engineering, ha trovato il modo di bloccare i radioisotopi di iodio in un materiale solido, adatto per lo smaltimento finale.
Si chiama iodovanadinite(Pb5(VO4)3I).
La ricerca, pubblicata sul Journal of Nuclear Materials,
dimostra che il metodo è economico, semplice, rapido, e può essere fatto a pressione ambientale.
Spiega il professor Neil Hyatt: "Nel combustibile nucleare, dopo l'utilizzo, lo iodio non è immobilizzato, per cui, una volta rotto il contenitore, lo iodio semplicemente si disperde.
Al momento, iodio-129 rilasciato dal riprocessamento di combustibile nucleare è scaricato direttamente nel Mare d'Irlanda, al largo delle coste di Sellafield.
Sostanziali quantità di questo radioisotopo sono state rilasciate anche nel mare del Giappone nel recente disastro di Fukushima.
Questo nuovo metodo offre il modo di contenere rapidamente ed in modo sicuro questo radionuclide, riducendo il potenziale
impatto a lungo termine sulla salute umana."
Per saperne di più leggi la pagina in inglese di questa notizia ed il testo integrale della ricerca all'indirizzo
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0022311511004004
The University of Sheffield
(MDN)
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