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Tumori: dai ricercatori del NIH una nuova terapia della luce distrugge selettivamente le cellule malate (16/11/2011)

 

E' stata ideata una nuova terapia basata sulla luce che permette la distruzione selettiva delle cellule tumorali senza danneggiare quelle circostanti sane, nei topi.

Secondo i ricercatori del National Cancer Institute (NCI), parte dei NIH, teoricamente, questa terapia potrebbe essere efficace anche sugli uomini, in tumori come quello del seno, dei polmoni, della prostata, così come nelle leucemie.
Lo studio è stato pubblicato online il 6 novembre 2011 su Nature Medicine.

Le attuali terapie fotodinamiche non sono specifiche per le cellule tumorali e quindi danneggiano le cellule circostanti.
I ricercatori, in questo studio, hanno lavorato per sviluppare una terapia della luce che possa centrare in modo più preciso le cellule tumorali risparmiando un maggior numero di cellule sane.

Questo nuovo tipo di trattamento, chiamato fotoimmunoterapia, o PIT, usa la luce per uccidere rapidamente e selettivamente le cellule malate.

Per creare il PIT gli scienziati hanno accoppiato un anticorpo monoclonale, o MAb, che riconosce specifiche proteine sulla superficie delle cellule tumorali, con un fotosensibilizzante, una molecola che, esposta ad una luce di appropriata lunghezza d'onda (quasi infrarossa), danneggia rapidamente le cellule.
La speranza è che, la combinazione di fotosensibilizzante e MAb, possa, facendo arrivare il fotosensibilizzante alle cellule individuate dal MAb, sopprimerle selettivamente con l'esposizione alla luce quasi infrarossa.

Dopo aver valutato un grande numero di fotosensibilizzanti, gli scienziati hanno trovato che un colorante fluorescente quasi infrarosso chiamato IR700 aveva le caratteristiche più favorevoli.

I ricercatori hanno quindi legato IR700 con 3 diversi MAb, compresi anticorpi che hanno per obiettivo HER2, che è sovra-espresso da alcuni tipi di cancro al seno; EGFR, sovra-espresso da alcuni tumori dei polmoni, del pancreas e del colon e PSMA, sovra-espresso dai tumori alla prostata.
I ricercatori hanno scoperto che quando le cellule legavano con MAb-IR700 ed erano esposte ala luce quasi infrarossa, le cellule obiettivo morivano rapidamente, mentre le cellule che non legavano restavano intatte.
Nei modello di lavoro con i topi, bastava anche una solo dose di esposizione per ridurre sensibilmente il tumore. Come per la luce visibile la luce infrarossa ha un arco di lunghezze d'onda che va dal rosso al violetto; la luce quasi infrarossa è la più vicina, come lunghezza d'onda, alla luce visibile.

La fotoimmunoterapia basata sull'utilizzo di MAb-IR700, contrariamente a ciò che avviene con i fotosensibilizzanti convenzionali che danneggiano le cellule sane, non sembra danneggiarle.
Mentre la luce necessaria per attivare i normali fotosensibilizzanti può penetrare solo per 8 millimetri di tessuto, la luce quasi infrarossa utilizzata per attivare IR700 può penetrare nei tessuti per molti centimetri.

Lo studio ha anche trovato che le dosi di anticorpi richieste per le diagnosi erano significativamente più basse di quelle richieste per la terapia.
Tuttavia, dopo l'esposizione al MAb-IR700, i tumori si riducevano di dimensione anche fino a scomparire, facendo ipotizzare la possibilità di controllare i tumori con dosi molto minori di MAb, rispetto alla consuetudine. Dato poi che il composto MAb-IR700 emette anche una piccola luce, è possibile utilizzarlo per seguire l'andamento della terapia.

Secondo Hisataka Kobayashi, M.D., Ph.D., capo ricercatore nel Molecular Imaging Program al NCI’s Center for Cancer Research, la capacità di associare diversi MAb all'IR700 significa che questa tecnica potrebbe essere usata come guida non invasiva per controllare i risultati dei trattamenti; anche se sono necessari ulteriori approfondimenti e verifiche, questa fotoimmunoterapia ha le potenzialità per rimpiazzare alcuni trattamenti chirurgici, di radio e chemio terapia.

Per saperne di più
Riferimenti dell'articolo
M Mitsunaga et al. Cancer cell-selective in vivo near infrared photoimmunotherapy targeting specific membrane molecules. Online Nature Medicine, Nov. 06, 2011, DOI: 10.1038/nm.2554.

National Institutes of Health (NIH)

(MDN)

 


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(del Dott. Turetta)
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