Ricercatori della Duke Medicine hanno ottenuto della
cartilagine partendo da cellule staminali
pluripotenti che sono state differenziate e
selezionate per ottenere il tessuto.
I risultati sono riportati sul numero del 29 ottobre
2012 del giornale Proceedings of the National
Academy of Sciences e permettono di ipotizzare che
cellule staminali pluripotenti indotte (ips) possano
rappresentare una possibile fonte di tessuto
articolare, di cartilagine specifica di ogni singolo
paziente.
La tecnica per creare cellule staminali pluripotenti
indotte, premiata con il Nobel per la medicina a
Shimya Yamanaka della Kyoto University, permette di
prendere cellule staminali adulte e di modificarle
in modo da avere le proprietà delle cellule
staminali embrionali.
Questa ricerca ha dimostrato che è possibile, nei
topi, creare quantità illimitate di cellule
staminali che si possono trasformare in qualunque
tipo di tessuto, in questo caso in cartilagine, un
tessuto che non è in grado di rigenerarsi da solo.
La cartilagine delle articolazioni è
l'ammortizzatore che assorbe i colpi e le
sollecitazioni che insistono sulle articolazioni del
corpo, e permetto quindi di camminare, salire le
scale, saltare e fare la vita di tutti i giorni
senza provare dolore.
L'uso ed i traumi, però, diminuiscono l'efficacia
delle cartilagini con la conseguenza di rendere
dolorosi molti dei normali movimenti che tutti
facciamo.
Uno dei problemi che i ricercatori hanno incontrato
nell'utilizzo delle cellule staminali pluripotenti
indotte è stato come ottenere una popolazione
uniformemente differenziata di condrociti, cellule
che producono collagene e mantengono la cartilagine,
evitando altri tipi di cellule create dalle
staminali pluripotenti indotte.
Per ottenere ciò i ricercatori della Duke hanno
indotto la differenziazione in condrociti in cellule
staminali pluripotenti indotte derivate da
fibroblasti di topo adulto, trattando delle culture
con un mezzo di crescita. Hanno anche programmato le
cellule in modo da esprimere una proteine
fluorescente verde, quando poi fossero diventate
condrociti. A quel punto è stato facile
identificarle ed isolarle dalle altre.
Le cellule costruite su misura hanno mostrato di
produrre grandi quantità di componenti della
cartilagine, compreso collagene ed hanno mostrato
rigidità delle cartilagini originali, facendo
prevedere che avrebbero potuto lavorare bene per
riparare quelle rovinate nel corpo.
Il vantaggi odi questa tecnica è nel fatto di poter
disporre di un continuo rifornimento di cartilagine
in laboratorio, specifica di ogni paziente, che può
essere utilizzata anche per trovare delle terapie.
Autori dello studio sono Brian O. Diekman, PhD, che
ha diretto la ricerca, Farshid Guilak, PhD,
professore di chirurgia ortopedica alla Duke ed
autore anziano, e poi Nicolas Christoforou, Vincent
P. Willard, Alex Sun, Johannah Sanchez-Adams and Kam
W. Leong.
La ricerca è stata finanziata dai National
Institutes of Health e dalla Arthritis Foundation.
Per
saperne di più sulle cellule staminali...
Per saperne di più
http://www.dukemedicine.org
( MDN )
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