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Depressione: coinvolto anche un gene (19/09/2012)

 

C'è un legame tra l'attività di un gene ed i cambiamenti visti nel cervello di una persona depressa. Alcuni studi hanno verificato che il cervello delle persone con depressione grave, è fisicamente diverso da quello delle persone non depresse.

Il cervello delle persone depresse ha una corteccia prefrontale più piccola, e questa è la regione che gestisce le emozioni ed i pensieri complessi. Nel cervello depresso ci sono anche meno neuroni e questi sono più piccoli.

Per avere un'idea dei meccanismi neurali al lavoro il Dr. Ronald Duman della Yale University è partito dai dati raccolti in uno studio precedente. In quella occasione erano stati messi in relazione i dati dei cervelli postmortem di 15 persone depresse e di 15 non depresse, ordinate per età, gruppo etnico e genere.
Utilizzando microarray di DNA per analizzare l'attività di 20.000 geni. i ricercatori ne hanno trovati molti espressi (accesi o spenti) in modo diverso nei cervelli delle persone depresse.

Per il nuovo studio i ricercatori si sono concentrati soprattutto sui geni che avevano a che fare con le sinapsi, che sono i filamenti attraverso i quali passano i segnali da un neurone ad un altro.
L'analisi ha mostrato che il 30% dei geni con un'espressione significativamente più bassa nei cervelli depressi era in rapporto con alcuni aspetti della funzione delle sinapsi. Ulteriori esperimenti hanno trovato un'espressione particolarmente ridotta per 5 particolari geni nella corteccia prefrontale delle persone depresse.

Gli scienziati hanno quindi cercato i fattori di trascrizione delle proteine che si legano al DNA di altri geni per accenderli o spegnerli, e che sono in grado di regolare i 5 geni. Ne hanno trovato uno, chiamato GATA1, molto più espresso nei cervelli delle persone con depressione grave. L'espressione del gene GATA1nella corteccia prefrontale era molto più alta anche nei topi.

L'aumento dell'espressione del gene GATA1 nei topi ha ridotto l'espressione dei geni legati alle sinapsi ed anche il numero delle connessioni tra i neuroni, a supporto dell'idea che maggiori espressioni di GATA1 possono portare ai cambiamenti visti nei cervelli depressi.

I ricercatori hanno allora pensato di inserire altre coppie di GATA1 nei cervelli dei topi e questi si sono comportati da depressi.

Il Dr. Duman spiega, infine, che i circuiti normalmente coinvolti nelle emozioni e nella conoscenza vengono sconvolti quando questo singolo fattore di trascrizione viene attivato.
La speranza del Dr. Duman è che da questi risultati sia possibile far nascere nuove prospettive terapeutiche, farmacologiche o comportamentali, per la cura della depressione.

Per saperne di più
National Institutes of Health (NIH)

( MDN )


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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