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Metabolismo: non importa solo cosa mangi ma anche quando (03/12/2012)

 

E' stato dimostrato che si può ingrassare assumendo sempre le stesse calorie, cambiando solo il momento in cui si mangia.

In uno studio pubblicato in novembre 2012 su Nature Medicine, Georgios Paschos PhD (un ricercatore associato al laboratorio di Garret FitzGerald, MD, FRS direttore dell'Institute for Translational Medicine and Therapeutics, Perelman School of Medicine, University of Pennsylvania) ha dimostrato che la distruzione del gene Arntl, noto anche come Bmal1, che corrisponde all'orologio delle cellule di grasso, ha fatto diventare obesi i topi, avendo modificato il loro momento di mangiare. Ma vediamo meglio cosa significa.

Lo studio colpisce per due aspetti.
Riguardo al primo Georgios Paschos spiega che un ritardo relativamente modesto  nell'assunzione dl cibo, portato al momento del riposo dei topi, può favorire un accumulo di energia. I topi dell'esperimento sono diventati obesi senza alcun incremento nella quantità di calorie assunta. I ricercatori hanno fatto diventare obesi anche i topi normali replicando i modelli alterati di consumo dei cibi osservati nei topi cui era stato rotto l'orologio nelle cellule di grasso.

Questo comportamento è molto simile a quello delle persone con la sindrome dell'attacco di fame notturna, anch'essa associata con l'obesità, ed originalmente descritta da Albert Stunkard, della Penn Medicine nel 1955.

La seconda osservazione che sorprende riguarda l'orologio molecolare in sé. Normalmente si è sempre ritenuto che gli orologi nei tessuti periferici seguissero l'orologio principale del sistema nervoso centrale, nel cervello, anche se una qualche forma di autonomia era già ben nota, un po' come avviene in un'orchestra dove il tempo viene dato dal direttore e gli strumenti seguono. Ma ora si è visto che il comportamento coordinato degli orologi periferici è in grado di condizionare quello dell'orologio principale. E' come se il comportamento dei percussionisti dell'orchestra potesse condizionare quello del direttore.

L'assunzione quotidiana di cibo è guidata dall'espressione oscillante di geni che comandano e sopprimono l'appetito nell'ipotalamo. Quando è stato rotto l'orologio nelle cellule periferiche di grasso, i ricercatori hanno trovato che anche il ritmo dell'ipotalamo era cambiato favorendo il consumo di cibo nel momento sbagliato: di giorno per i topi e di notte per gli esseri umani.

Quando viene rotto il ritmo naturale di una specie cambia anche il metabolismo. Tra chi lavora di notte, ad esempio, ed ha i ritmi invertiti, c'è una maggiore prevalenza di obesità e di sindrome metabolica, così come tra i pazienti con problemi che riguardano il sonno. Ed anche dormire poco porta ad un aumento di peso sia nelle donne che negli uomini.

Per mantenere equilibrati i livelli energetici nel corpo si devono integrare molti segnali tra il sistema nervoso centrale ed i tessuti periferici come il fegato ed il cuore.
Le cellule adipose non solo immagazzinano e rilasciano energia, ma comunicano anche con il cervello attraverso un ormone, la leptina, riguardo alla quantità di energia immagazzinata. La secrezione di leptina provoca, attraverso percorsi nell'ipotalamo, un maggiore utilizzo di energia ed una minore assunzione di cibo.

I ricercatori hanno scoperto che quando si è rotto l'orologio nelle cellule di grasso, erano alterati solo una manciata i geni che regolavano il modo in cui venivano rilasciati nel circolo sanguigno gli acidi grassi insaturi, come l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA). E' interessante notare che si tratta degli stessi acidi grassi normalmente associati con il pesce. Oltre a ciò, quando il cibo veniva assunto nei momenti sbagliati i livelli di EPA e di DHA erano bassi sia nel plasma che nell'ipotalamo.

Con stupore i ricercatori sono riusciti a salvare l'intero fenotipo - le inappropriate oscillazioni di acidi grassi e l'espressione dei geni nell'ipotalamo, i modelli di alimentazione e l'obesità - fornendo supplementi di EPA e di DHA agli animali che erano fuori gioco.

Prese nel loro insieme queste scoperte attribuiscono agli orologi delle cellule periferiche di grasso un ruolo importante in grado di condizionare i comportamenti dell'ipotalamo influendo sulla gestione dei consumi di energia e dell'assunzione di cibo. Gli effetti dei cambiamenti nei ritmi sono immediati e portano ad un aumento del peso.

Per informazioni su co-autori e finanziamenti della ricerca vedi la pagina in inglese di questa notizia.
Per saperne di più
Penn Medicine, Philadelphia

Obesity in mice with adipocyte-specific deletion of clock component Arntl

( MDN )


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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