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Meditazione: la risonanza magnetica dimostra effetti duraturi (29/11/2012)

 

La meditazione può produrre effetti duraturi sul cervello, che permangono nel tempo. Si tratta di modifiche misurabili, legate al tipo di meditazione, che sono state rilevate al Massachusetts General Hospital (MGH), alla Boston University (BU) ed in molti altri centri di ricerca.
Lo studio ha trovato che partecipare ad un programma di meditazione di 8 settimane ha dato questi risultati che sono stati rilevati da scansione cerebrale.

(Gaëlle Desbordes, PhD, Martinos Center for Biomedical Imaging, Mass. General Hospital)

Gaëlle Desbordes, PhD, ricercatrice all'Athinoula A. Martinos Center for Biomedical Imaging al MGH ed al BU Center for Computational Neuroscience and Neural Technology ed co-autrice della ricerca, spiega che i partecipanti hanno seguito due diversi tipi di meditazione ed hanno mostrato delle differenze nella risposta dell'amigdala alla visione di immagini con contenuti di grande intensità emotiva. L'amigdala è nota per essere una parte del cervello molto importante per le emozioni e la memoria.
Questa è la prima volta che si registrano cambiamenti nei processi emotivi nel cervello al di fuori dello stato meditativo.

Numerosi precedenti studi hanno confermato l'ipotesi che la meditazione possa aiutare a controllare le emozioni: gli studi delle immagini cerebrali sembrano infatti mostrare una diminuzione dell'attività dell'amigdala durante la meditazione. Questo studio è stato progettato per verificare l'ipotesi che la meditazione possa produrre una riduzione generalizzata nella risposta dell'amigdala, in seguito a stimoli emotivi, misurabile con le risonanza magnetica funzionale.

I partecipanti erano inseriti in una ricerca più ampia, presso la Emory University in Atlanta, sugli effetti di due tipi diversi di meditazione. Adulti in buona salute senza esperienza hanno partecipato a corsi di 8 settimane di meditazione mirata di due tipi: sia in direzione della concentrazione e all'attenzione consapevole che indirizzata alla compassione.
La prima è la forma più studiata di meditazione, che si concentra sullo sviluppo della concentrazione e della consapevolezza di respiro, pensieri ed emozioni, mentre la seconda, la forma meno studiata, comprende metodiche create per sviluppare amore, gentilezza e compassione nei confronti di sé stessi e degli altri. Un altro gruppo di controllo ha partecipato ad un corso di 8 settimane di educazione sanitaria.

Nelle 3 settimane prima di iniziare e nelle 3 settimane successive alla fine dei corsi, 12 partecipanti di ogni gruppo si sono recati a Boston presso il Martinos Center per sottoporsi a risonanza magnetica funzionale al cervello.
Le scansioni sono state eseguite mentre ai volontari veniva mostrata una serie di 216 immagini diverse, 108 per sessione, di persone in situazioni emotivamente positive, negative o neutre. La meditazione non veniva citata nelle istruzioni precedenti alle scansioni e i ricercatori confermavano che i volontari non avevano meditato durante la scansione. Prima e dopo i programmi di istruzione i partecipanti hanno completato valutazioni di eventuali sintomi depressivi o di ansia.

Nel gruppo relativo alla meditazione sull'attenzione consapevole le risonanze hanno mostrato una diminuzione dell'attivazione della destra dell'amigdala in risposta a tutte le immagini, a supporto dell'ipotesi che la meditazione può migliorare la stabilità emotiva e la risposta allo stress.

Anche nel gruppo di meditazione compassionevole si è avuta una diminuzione dell'attività della parte destra dell'amigdala in risposta ad immagini positive o neutre, ma tra coloro che dichiaravano di praticare questa meditazione più frequentemente al di fuori dei corsi, l'attività della parte destra dell'amigdala tendeva ad aumentare in risposta ad immagini negative che mostravano qualche forma di sofferenza umana.
Non è emerso alcun cambiamento significativo nel gruppo di controllo o nella parte sinistra dell'amigdala di tutti i partecipanti.

Secondo i ricercatori questi risultati hanno senso in quanto una meditazione, quella compassionevole è strutturata per aumentare i sentimenti compassionevoli e quindi può fare aumentare la risposta dell'amigdala vedendo qualcuno che soffre. L'aumento dell'attività dell'amigdala è stata anche associata ad un minore punteggio sulla depressione di questo gruppo, il che fa pensare che l'attenzione positiva verso gli altri faccia bene anche a noi.
Nel complesso questi risultati confermano l'idea che la meditazione può portare risultati duraturi e cambiamenti positivi nelle funzioni cerebrali, in particolare nell'area legata alla gestione delle emozioni.

Per ulteriori informazioni su ricercatori, istituti di riferimento e finanziamenti, potete vedere la pagina in inglese di questa notizia.

Per saperne di più
Massachusetts General Hospital

( MDN )


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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