La meditazione può produrre effetti duraturi sul
cervello, che permangono nel tempo. Si tratta di
modifiche misurabili, legate al tipo di meditazione,
che sono state rilevate al Massachusetts General
Hospital (MGH), alla Boston University (BU) ed in
molti altri centri di ricerca.
Lo studio ha trovato che partecipare ad un programma
di meditazione di 8 settimane ha dato questi
risultati che sono stati rilevati da scansione
cerebrale.
(Gaëlle Desbordes, PhD, Martinos Center
for Biomedical Imaging, Mass. General Hospital)
Gaëlle Desbordes, PhD, ricercatrice all'Athinoula A.
Martinos Center for Biomedical Imaging al MGH ed al
BU Center for Computational Neuroscience and Neural
Technology ed co-autrice della ricerca, spiega che i
partecipanti hanno seguito due diversi tipi di
meditazione ed hanno mostrato delle differenze nella
risposta dell'amigdala alla visione di immagini con
contenuti di grande intensità emotiva. L'amigdala è
nota per essere una parte del cervello molto
importante per le emozioni e la memoria.
Questa è la prima volta che si registrano
cambiamenti nei processi emotivi nel cervello al di
fuori dello stato meditativo.
Numerosi precedenti studi hanno confermato l'ipotesi
che la meditazione possa aiutare a controllare le
emozioni: gli studi delle immagini cerebrali
sembrano infatti mostrare una diminuzione
dell'attività dell'amigdala durante la meditazione.
Questo studio è stato progettato per verificare
l'ipotesi che la meditazione possa produrre una
riduzione generalizzata nella risposta
dell'amigdala, in seguito a stimoli emotivi,
misurabile con le risonanza magnetica funzionale.
I partecipanti erano inseriti in una ricerca più
ampia, presso la Emory University in Atlanta, sugli
effetti di due tipi diversi di meditazione. Adulti
in buona salute senza esperienza hanno partecipato a
corsi di 8 settimane di meditazione mirata di due
tipi: sia in direzione della concentrazione e
all'attenzione consapevole che indirizzata alla
compassione.
La prima è la forma più studiata di meditazione, che
si concentra sullo sviluppo della concentrazione e
della consapevolezza di respiro, pensieri ed
emozioni, mentre la seconda, la forma meno studiata,
comprende metodiche create per sviluppare amore,
gentilezza e compassione nei confronti di sé stessi
e degli altri. Un altro gruppo di controllo ha
partecipato ad un corso di 8 settimane di educazione
sanitaria.
Nelle 3 settimane prima di iniziare e nelle 3
settimane successive alla fine dei corsi, 12
partecipanti di ogni gruppo si sono recati a Boston
presso il Martinos Center per sottoporsi a risonanza
magnetica funzionale al cervello.
Le scansioni sono state eseguite mentre ai volontari
veniva mostrata una serie di 216 immagini diverse,
108 per sessione, di persone in situazioni
emotivamente positive, negative o neutre. La
meditazione non veniva citata nelle istruzioni
precedenti alle scansioni e i ricercatori
confermavano che i volontari non avevano meditato
durante la scansione. Prima e dopo i programmi di
istruzione i partecipanti hanno completato
valutazioni di eventuali sintomi depressivi o di
ansia.
Nel gruppo relativo alla meditazione sull'attenzione
consapevole le risonanze hanno mostrato una
diminuzione dell'attivazione della destra
dell'amigdala in risposta a tutte le immagini, a
supporto dell'ipotesi che la meditazione può
migliorare la stabilità emotiva e la risposta allo
stress.
Anche nel gruppo di meditazione compassionevole si è
avuta una diminuzione dell'attività della parte
destra dell'amigdala in risposta ad immagini
positive o neutre, ma tra coloro che dichiaravano di
praticare questa meditazione più frequentemente al
di fuori dei corsi, l'attività della parte destra
dell'amigdala tendeva ad aumentare in risposta ad
immagini negative che mostravano qualche forma di
sofferenza umana.
Non è emerso alcun cambiamento significativo nel
gruppo di controllo o nella parte sinistra
dell'amigdala di tutti i partecipanti.
Secondo i ricercatori questi risultati hanno senso
in quanto una meditazione, quella compassionevole è
strutturata per aumentare i sentimenti
compassionevoli e quindi può fare aumentare la
risposta dell'amigdala vedendo qualcuno che soffre.
L'aumento dell'attività dell'amigdala è stata anche
associata ad un minore punteggio sulla depressione
di questo gruppo, il che fa pensare che l'attenzione
positiva verso gli altri faccia bene anche a noi.
Nel complesso questi risultati confermano l'idea che
la meditazione può portare risultati duraturi e
cambiamenti positivi nelle funzioni cerebrali, in
particolare nell'area legata alla gestione delle
emozioni.
Per ulteriori informazioni su ricercatori, istituti
di riferimento e finanziamenti, potete
vedere la pagina in inglese di questa notizia.
Per saperne di più
Massachusetts General Hospital
( MDN )
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