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Il tipico maschio-macho U.S.A. è psicologicamente più fragile degli altri (23/12/2016)

Il maschio tipico tradizionale americano, dall'ego esagerato, sempre in competizione, dominante, violento, prepotente con le donne, sempre pronto davanti al rischio, viene descritto da una ricerca pubblicata dall'American Psychological Association come in realtà fragile, a rischio di problemi psicologici che tende a non affrontare.

Forse, più semplicemente, questo macho semplificato è fatto così e si adegua a questi canoni tradizionali proprio perché è più debole e fragile, in difficoltà quando deve elaborare un modo personale di essere uomo.

La meta-analisi realizzata da Y. Joel Wong, PhD, dell'Indiana University Bloomington e dai suoi colleghi ha considerato 78 campioni che hanno riguardato 19.453 partecipanti, concentrandosi sulla relazione tra salute mentale e conformità a 11 caratteristiche che secondo gli esperti rappresentano ciò che la società normalmente identifica con il maschio tradizionale.

Le 11 caratteristiche U.S.A. sono:

Voglia di vincere.
Necessità di controllo emotivo.
L'assunzione di rischi.
Violenza.
Dominanza.
Playboy (promiscuità sessuale).
L'autosufficienza.
Primato del lavoro (importanza attribuita sul posto di lavoro).
Potere sulle donne.
Disprezzo per l'omosessualità.
Il perseguimento di stato.

Scorrendo la lista si ha l'impressione che sia stata compilata da persone che vivono immersi in questa cultura tradizionale, per i quali il problema sembra essere più di quantità che di categorie.

Quando associano il termine playboy alla promiscuità sessuale ne definiscono e limitano il significato in modo preciso.
Evidentemente il bisogno di etichettare tutto riducendo situazioni complesse a pochi termini è più importante della comprensione stessa dei fenomeni.

Sembra che a nessuno sia venuto il dubbio che la promiscuità sessuale non sia sinonimo di playboy, che venga praticata in modo indipendente dal sesso e direi anche dall'età e dalle preferenze sessuali delle persone, con variazioni più legate al tipo di cultura cui si appartiene.

In particolare i ricercatori si sono concentrati su tre grandi categorie di salute mentale emerse dall'analisi:

salute mentale negativa (ad esempio depressione),
salute mentale positiva (ad esempio soddisfazione della propria vita) e
ricerca di aiuto psicologico (ad esempio ricerca di servizi di supporto psicologico).

Tra le 11 regole quelle che si sono dimostrate essere più rilevanti sono state 3:

fiducia in se stessi,
perseguimento di comportamenti playboy e
potere sulle donne.

Ecco che in una società-frullato di tutti e di tutto, questi per poveri maschi fragili, incapaci di gestire rapporti alla pari che non siano di forza e potere, sono convinti che i canoni cui si sono conformati siano quelli giusti.

Credono, come spesso avviene alle persone i cui orizzonti sono particolarmente ristretti, che i propri principi, in fondo, siano un po' quelli di tutti.
L'eventuale impatto con la dura realtà, per altro, non può che spiazzarli ulteriormente lasciandoli ancora più disorientati e chiusi nel proprio bozzolo.

Le continue iniezioni di cultura U.S.A. che riceviamo da tutti i media, social e non, depositano goccia su goccia semplificazioni, modelli di comportamento, regole di vita che lentamente si stanno sostituendo a capacità, complessità, regole di convivenza frutto di millenni di storia, riducendo tutto a schemi rudimentali basati sulla violenza cieca ed ignorante. Come nel gioco dell'oca stiamo tornando alla casella di partenza, annullando millenni di lenta evoluzione, durante i quali la vita ha distillato queste nostre civiltà che rapidamente si stanno estinguendo.

I bambini sono come spugne che imparano dall'esempio, dai comportamenti di chi li circonda, da ciò che viene loro mostrato ed insegnato.
Auguri.

Per saperne di più
Journal of Counseling Psychology®
Meta-Analyses of the Relationship Between Conformity to
Masculine Norms and Mental Health-Related Outcomes
Y. Joel Wong, Moon-Ho Ringo Ho, Shu-Yi Wang, and I. S. Keino Miller
Online First Publication, November 21, 2016.
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The American Psychological Association
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Marco Dal Negro