Le carni utilizzate come ingrediente nei prodotti
alimentari trasformati, ad esempio le lasagne,
dovrebbero prevedere l'indicazione del paese di
origine sulle etichette, come avviene già per le
carni bovine fresche. I deputati del Parlamento
Europeo hanno sollecitato energicamente la
Commissione Europea ad operare in tal senso
presentando proposte legislative in modo da
riconquistare la fiducia dei consumatori.
La risoluzione, approvata con 460 voti favorevoli,
204 contrari e 33 astensioni, sollecita la
Commissione a dare seguito alla propria relazione
del 2013 con proposte legislative che rendano
obbligatoria l'indicazione del paese di origine
delle carni utilizzate nei prodotti alimentari
trasformati, in modo da assicurare una maggiore
trasparenza in tutta la catena alimentare, informare
meglio i consumatori europei aiutando così a
riconquistare la loro fiducia.
La Commissione aveva pubblicato nel lontano
17.12.2013 un rapporto dal quale emergeva che più
del 90 % degli intervistati considerava importante
inserire l'origine delle carni nelle etichette dei
prodotti alimentari trasformati, ma tutto era morto
lì e nessun seguito è stato dato alla cosa.
Ignavia, lentezza, disinteresse, interesse
diversamente orientato rispetto ai cittadini
europei, ignoranza dei problemi, delle esigenze e
delle volontà degli elettori hanno contribuito a
costruire prima diffidenza e poi rancore nei
confronti delle istituzioni e dell'Unione Europea,
portandola ormai ad un passo dalla dissoluzione.
A seconda dello Stato membro in questione, dal 30 al
50 % delle carni macellate sono trasformate in
ingredienti a base di carne per alimenti,
principalmente carne macinata, preparati di carne e
prodotti a base di carne.
“Oggi dobbiamo riconquistare la fiducia dei
consumatori europei, che anche a seguito di frodi
alimentari (...) auspicano regole più severe in
materia di tracciabilità e informazione” ha
affermato il presidente della commissione per
l'ambiente Giovanni La Via. “L'intervento
legislativo: "dovrà tener conto della trasparenza e
della leggibilità delle informazioni per i
consumatori pur consentendo allo stesso tempo alle
imprese europee di operare in modo economicamente
redditizio”, ha aggiunto.
I deputati ribadiscono la loro preoccupazione per il
potenziale impatto di frodi alimentari sulla
sicurezza alimentare, la fiducia dei consumatori e
la loro salute, il funzionamento della catena
alimentare e i prezzi dei prodotti agricoli.
I deputati sottolineano inoltre che le stime
dell'impatto sui prezzi, basate sui risultati di una
organizzazione di consumatori francese, divergono
molto da quelle della relazione della Commissione, e
chiedono quindi maggiore chiarezza. La valutazione
dovrebbe essere effettuata in collaborazione con le
organizzazioni dei consumatori e non ritarderebbe le
proposte legislative, hanno aggiunto.
Per saperne di più
Parlamento Europeo
Marco Dal Negro
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