Troppi antibiotici a piante ed animali e un uso
improprio di questi farmaci nell'uomo. Sono gli
"errori" che accelerano la selezione e lo sviluppo
dei superbatteri, resistenti ai medicinali, e che
ostacolano i tentativi degli scienziati impegnati a
frenare il fenomeno delle resistenze batteriche. A
lanciare l'appello per un utilizzo più razionale
degli antibiotici è il professor Giovanni Fadda,
microbiologo dell'università Cattolica di Roma, a
margine dell'XI congresso europeo di microbiologia
clinica e malattie infettive, tenuto a Istanbul.
"Lo sviluppo delle resistenze batteriche - ha
ricordato Fadda - rappresenta una vera e propria
emergenza sanitaria. Sappiamo che all'uso degli
antibiotici i batteri rispondono selezionando
microrganismi più forti. Per questo l'unica
prevenzione possibile è quella di impedire l'abuso
dei farmaci". Ma se il superbatterio nella realtà
resta ancora un pericolo ipotetico non mancano le
avvisaglie che qualcosa potrebbe presto cambiare.
"Sono stati individuati in tutto il mondo - ha
continuato Fadda - alcuni batteri resistenti a tutti
gli antibiotici ad esclusione di uno. In rarissimi
casi i microrganismi sono risultati totalmente
resistenti. Se questa resistenza dovesse affermarsi
ci troveremo di fronte ad un serissimo problema,
anche se, con il buon senso, possiamo evitare di
rimanere senza armi terapeutiche contro le
infezioni". La strada è quella di avere a
disposizione antibiotici sempre più mirati da usare
contro batteri specifici evitando le terapie
casuali.
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