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Cos'è
la depressione ?
Le forme di depressione grave e le forme maniaco-depressive
Depressione
grave o melanconia
Esistono forme di depressione che producono una perdita totale del sentimento della vita; queste forme si chiamano comunemente melanconia e consistono in un umore depresso accompagnato da un grave svilimento del senso del proprio valore.
La persona è costantemente attraversata da una angoscia senza limiti, indefinibile quanto alle sue cause e ai suoi effetti, aggravata da autoaccuse il cui contenuto è palesemente esagerato. Un'altra forma molto grave è la malattia denominata
disturbo
bi-polare, o psicosi maniaco-depressiva. Questa malattia è caratterizzata dall'alternarsi da due fasi di umore contrapposto: una fase di umore depressivo si alterna con una di umore esageratamente euforico. Sia la melanconia che la forma maniaco-depressiva sono condizioni particolarmente gravi che richiedono un intervento molto specifico e tempestivo. Sono condizioni particolarmente debilitanti, paragonabili a forme di malattia organica, e richiedono la massima attenzione e in primo luogo un intervento inteso a modificare il tono dell'umore. Esse non vanno cioè confuse con gli altri stati depressivi, caratterizzati da uno stato di tristezza e di tedio, poiché in questi ultimi la capacità di lavorare e di svolgere le normali attività non è compromessa, anche se può essere resa difficoltosa dalla sofferenza provata; in queste forme meno gravi domina inoltre un senso di insoddisfazione che non ha nulla a che fare con la perdita del sentimento della vita o con l'esagerato, irrequieto ed angoscioso iperattivismo della condizione maniacale.
Le autoaccuse sono prodotte da un senso di responsabilità eccessivo ed immaginario che però schiaccia la vita morale della persona come un reale misfatto.
Il melanconico ha innanzitutto un atteggiamento caratterizzato dalla grandezza e della immensità; quando si ritiene responsabile di qualcosa, egli in realtà pensa di essere colpevole e arriva a considerarsi un criminale.
Nonostante non abbia nulla da rimproverarsi, o addirittura nonostante una vita morale irreprensibile e rigorosa, la persona melanconica ritenga di avere compiuto dei misfatti di cui ritiene possa essere accusatae per i quali può considerarsi un grande criminale. L'episodio a cui si riferisce il melanconico, nelle sue autoaccuse, può essere anche reale, anche se non lo è sempre; ma in ogni caso il melanconico assume su di sé una responsabilità del tutto sproporzionata a ciò che è accaduto. L'evento in cui si è trovato coinvolto è sempre caratterizzato da una perdita o da una separazione da qualcuno o da qualcosa; questo episodio può essere, ad esempio, il ricovero di un proprio genitore in un ospedale per anziani, di cui la persona si sente "colpevole"; oppure una malattia di un genitore o di un partner, che fa precipitare la persona in una angoscia, che si trasforma presto in autoaccusa melanconica.
La depressione può alternarsi ad uno stato di esagerata euforia, detta condizione maniacale.
Nella forma maniaco-depressiva troviamo due condizioni emotivamente molto diverse, ma che hanno entrambe sullo sfondo l'angoscia.
Nella fase depressiva, infatti, l'umore è così negativo e così profondamente triste da coincidere con uno stato angoscioso vero e
proprio: è una angoscia pervasa dal senso del nulla e della morte ; la persona vede in modo cupo sé stessa e il mondo circostante e si sente senza via di scampo in una condizione di disperazione.
Nella fase detta maniacale, si instaura invece una euforia associata con la necessità imprescindibile di agire e di
fare: ogni attività che già appartiene alla sfera di interessi della persona, diviene importantissima, fondamentale, ma per breve tempo.
L'euforia diviene con il tempo talmente inquieta ed esagitata da essere paragonabile all'angoscia vera e propria. Via via che la condizione di euforia aumenta, la persona la persona fa sempre più fatica a portare a termine le attività iniziate; cresce l'inquietudine; ogni attività occupa ora un tempo brevissimo e questo tempo diviene sempre più breve: la persona passa da una cosa all'altra nel giro di pochissimo tempo e l'euforia a poco a poco è diventata vera e propria disperazione. In questa fase la persona è in genere potentemente reattivo, è espansivo, ironico, si lascia trascinare nelle discussioni e si appassiona. Ripensando a questa condizione la persona può avere un certo rimpianto, come se si trattasse di un periodo di vita intensamente vissuta.
Perché una condizione venga definita maniaco-depressiva non basta però questa alternanza dell'umore; è necessario anche che nella condizione maniacale la persona compia atti palesemente caratterizzati dall'impossibilità di mettere freni alla propria volontà: spese folli e acquisti esagerati, accompagnati da sentimento di una propria grandezza e della grandezza di ciò a cui ci si appassiona.
Non basta, cioè, per parlare di fase maniacale, il fatto che la persona manifesti forme anche accese di reattività e di aggressività.
(Dott.ssa
Silvia
Cavalli, Dott. Luigi Colombo
e Dott. Uberto Zuccardi Merli)
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