Negrita
L'intervista
I Negrita sono ancora vivi, malgrado i due anni di silenzio e il titolo del nuovo album che richiama al mondo dei trapassati.
Con 'Radio Zombie' (Mercury/Black Out) la band di Arezzo capitanata da
'Pau' e dal bassista 'Drigo' dimostra di saper tornare al rock anche dopo un periodo fin troppo felice, e come tale, rischioso.
Il disco dei Negrita arriva infatti dopo 'Reset' e dopo l'amplificazione che il cinema - in questo caso la pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo, 'Così è la vita' - offrirono al pezzo 'Mama maè'.
Ecco il perché dello stallo durato circa due anni. <E' stato un periodo di totale apnea - dice Pau - Sentivo il peso di quello che era successo e tutti abbiamo sofferto una sorta di ansia da prestazione, temevamo di non essere all'altezza di farcela ancora. Abbiamo ritrovato la forza solo pensando alle ragioni che ci hanno spinto a iniziare a suonare>.
Band compatta e molto emozionante nelle esecuzioni dal vivo, il gruppo ricorda con affetto i tempi in cui ad Arezzo Wave accompagnava gli artisti dall'hotel al palco. <Ripensandoci - spiega Pau - e sapendo che poi anche noi siamo riusciti ad arrivare lì, sullo stesso palco, riusciamo a emozionarci ancora. Quello che è accaduto dopo, il successo, la possibilità di suonare ovunque, può essere vissuto bene, ma può anche creare difficoltà>.
E dunque la band toscana si è rimessa in marcia, iniziando in un primo tempo dal sound, concentrandosi invece sulle canzoni dopo aver superato lo scoglio iniziale di composizione.
Per questo album i testi sono stati forse la parte su cui ci siamo concentrati e confrontati maggiormente - interviene Drigo - perché in fondo su una cosa siamo tutti d'accordo: il rock è chitarre, riffs, assoli. Da un lato questo potrebbe voler dire che non aggiungiamo niente di nuovo, dall'altro il rock è questo, ed è stato l'unico genere che è riuscito a parlare alle coscienze della gente>.
Il titolo, 'Radio Zombie' fa riferimento <a quella musica che si crede passata ma che in realtà ritorna e che, nel nostro caso, fa parte del nostro bagaglio di esperienza>, aggiungono i Negrita. E così non è difficile cogliere dei riferimenti a grandi della storia del rock, dai Led Zeppelin agli U2, <perché fanno parte della nostra educazione musicale, malgrado si sia scavato nelle nostre radici - precisa Pau, che è autore di buona parte della grafica del leaflet -. E' sui testi, appunto, che abbiamo cercato di essere più omogenei. Abbiamo lavorato per sottrazione, per rendere questo album più asciutto e conciso>.
Le antenne che spuntano dal terreno - è l'immagine della copertina dell'album - vogliono essere un messaggio positivo, per quanto l'atmosfera sia da day-after.
<In un mondo che cerca di inglobarti, di farti vivere e vedere ciò che vuole - spiega Pau - noi pensiamo che esista ancora la capacità delle persone di fare spuntare le antenne e captare ciò che è nuovo, migliore e fuori da ogni inutile
buonismo>.
'Radio
Zombie', in cui una novità è rappresentata dai fiati, non è comunque un concept: <E' una raccolta di momenti e di emozioni vissute in questi ultimi anni - dicono i Negrita - facendo particolare attenzione a come i media filtrano la realtà>.
E dentro le dodici tracce si trovano canzoni d'amore e ballate, un omaggio a Hemingway, le tipiche impennate dei Negrita contro un mondo che pensa di filare sempre liscio.
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