L’arrivo della primavera segna l’inizio di un nuovo ciclo annuale: dopo il freddo e buio inverno con la nuova stagione la natura rinasce ad una nuova vita in un’esplosione via via crescente di colori e di… profumi.

Non per tutti, però, questo momento è vissuto con gioia, infatti per qualcuno la nuova stagione rappresenta il ritorno puntuale di un fastidioso e spesso invalidante problema: l’allergia. Almeno dal dieci al quindici per cento della popolazione italiana è colpita da fenomeni allergici e si calcola che nel nostro Paese circa sette milioni di persone soffrano di questo fastidiosissimo disturbo.

Per meglio chiarire da dove nasce questa malattia stagionale occorre cominciare spiegando brevemente che cosa è il sistema immunitario, perché a tutt’oggi quest’apparato del nostro corpo è considerato il maggiore responsabile dei sintomi allergici.

Il sistema immunitario

E’ questo un sistema microscopico, atto a preservare l’integrità dell’organismo, in altre parole a difenderlo da “agenti esterni” ritenuti estranei. Quando una sostanza entra in contatto con il nostro corpo il sistema immunitario opera una prima fase di confronto tra le sostanze e la propria “memoria interna”: se quella è riconosciuta come compatibile con l’organismo è accettata, al contrario (seconda fase) è attaccata. In quest’ultimo caso si formano particelle chiamate “anticorpi” che inglobano l’estraneo e lo distruggono. Una particolarità importante, per poi spiegare quanto avviene nell’allergia, è la capacità del sistema immunitario di arricchire la propria banca dati (la memoria interna) ogni qual volta viene in contatto con sostanze che non conosce: in tal modo qualora si ripresentasse l’estraneo la reazione di attacco e distruzione è più rapida ed efficace, venendo a mancare, perché adesso è completamente inutile, la prima fase di confronto.

Che cosa è l’allergia

L’allergia è una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario di fronte a sostanze considerate erroneamente nocive. L’errore avviene nella prima fase di confronto, cioè la sostanza estranea non solo viene riconosciuta come non compatibile con l’organismo ma viene anche “ingigantita” per quanto riguarda la sua pericolosità. Ecco che allora il sistema immunitario opera da un lato una particolare segnalazione dell’estraneo nella sua memoria interna e dall’altro costruisce un numero eccessivo di anticorpi pronti a reagire massicciamente qualora si ripresentasse un nuovo contatto ( processo di sensibilizzazione ).

E’ come se, facendo un esempio, una pattuglia dell’esercito nazionale ne avvistasse una dell’esercito nemico ed enfatizzasse al comando centrale la pericolosità dell’incontro: la conseguenza può essere lo stato di allerta di numerosi battaglioni che scateneranno paradossalmente una vera e propria battaglia incontrando di nuovo la pattuglia nemica, senza fermarsi a considerare l’esigua pericolosità di questa. Il risultato è uno spreco di uomini e di munizioni con un bombardamento di un vasto territorio con gli eventuali inutili danni.

Tutte le cause

A tutt’oggi non è possibile chiarire con assoluta precisione le cause di questo “errore” del sistema immunitario, pur tuttavia sapendo come avvengono i meccanismi ( descritti prima ) di allergizzazione non si riesce ancora a stabilire con sicurezza chi è a rischio, chi no. Una delle poche cose che i medici oggi sanno è che non è uguale per tutti il tempo di allergizzazione ( tempo che trascorre tra il primo contatto con la sostanza e lo “scatenamento” dei sintomi ): infatti è dimostrato che questo periodo può variare da appena qualche giorno addirittura a diversi anni!

Altrettanto noto è che vi sia una percentuale di ereditarietà, cioè si riscontra che il 30% dei bambini che hanno un genitore che soffre di allergia possono sviluppare fenomeni allergici dello stesso tipo anche quando sono in età adulta.

Le sostanze allergizzanti

Gli allergeni entrano in contatto con l’organismo soprattutto attraverso l’aria respirata. I più comuni e noti sono i pollini delle piante e delle erbe presenti nell’aria da metà gennaio a fine settembre. Vediamo quali sono i periodi della loro comparsa nell’aria.

NOCCIOLO: da gennaio a fine marzo.

OLMO: da metà febbraio ad aprile.

PIOPPO E SALICE: da marzo a fine maggio.

PARIETARIA: da maggio a settembre ( soprattutto sulle coste a sud dell’Italia )

BETULLA: da aprile a metà giugno.

QUERCIA, FAGGIO, PLATINO, PINO: da metà maggio a metà agosto.

PIANTAGGINE, ACETOSA: da maggio ad agosto.

GRAMINACEE: da metà maggio a metà settembre.

TARASSACO: da maggio a giugno.

ORTICA: da maggio a settembre inoltrato.

Anche se non appartengono alle allergie stagionali è comunque importante citare gli “allergeni da casa”, presenti ovviamente nel corso di tutto l’anno ma che danno gli stessi sintomi di quelli stagionali e sono:

Prodotti che si trovano sulla desquamazione della cute di animali presenti nelle nostre case come cani, gatti, uccelli, conigli, cavie.

Prodotti fecali di un acaro, il dermatofagoide, che vive negli ambienti polverosi e umidi, specialmente nei materassi di lana, nei tappeti e nelle moquette.

Quali sono i sintomi

L’allergia può interessare tutte le persone a qualsiasi età e senza differenze di sesso; si manifesta a volte all’apparato gastroenterico con nausea, vomito, diarrea ( rara e non stagionale )

Vediamo di quest’ultimo quali sono le sue manifestazioni più fastidiose.

Sintomi nasali: starnuti ripetuti, secrezioni acquose nasali, naso chiuso, prurito.

Sintomi oculari:  prurito, arrossamento, gonfiore, lacrimazione, fastidio alla luce.

Sintomi respiratori: senso di mancanza d’aria, tosse di origine irritativa, respiro affannoso e accorciato.

Sintomi cutanei: prurito, gonfiori, arrossamenti, ponfi.

Sintomo frequente in tutti: la stanchezza e l’irritabilità.

Tutti i sintomi possono presentarsi singolarmente o variamente associati nei casi più gravi, soprattutto in quelle persone che presentano allergie stagionali da molti anni può esserci una complicanza asmatica.

Come si diagnostica

In genere la diagnosi in un primo tempo si basa sulla presenza di sintomi descritti che si presentano in prevalenza durante la primavera o l’estate. In un secondo tempo si pratica un test fondamentale per fare una sicura diagnosi di allergia e, cosa importante, per individuare la sostanza che il sistema immunitario, per errore, considera estremamente nociva. Vediamolo.

Prick test. Questa prova diagnostica è anche chiamata test cutaneo o cutireazione con allergeni. Si praticano delle “scarnificazioni” non sanguinanti e non dolorose cutanee di un centimetro sulla faccia interna del braccio e distanti fra loro almeno due centimetri. Su ognuna si depone una goccia di soluzione acquosa di differenti sostanze ( allergeni ). Se c’è reazione positiva, cioè si è allergici a una o più sostanze, entro 10-20 minuti si forma un ponfo roseo e pruriginoso là dove l’allergene specifico è stato deposto.

Per i casi dubbi occorre effettuare il rast, ovvero un test basato su di un prelievo di sangue e sulla ricerca degli anticorpi specifici presenti per una o più sostanze allergizzanti.

Esiste un terzo test chiamato “provocazione bronchiale” agli allergeni, cioè si osserva la reazione delle mucose bronchiali ( bronco-costruzioni ) inalando vaporizzazioni infinitesimali di allergeni.

Come si cura

Affrontiamo ora i vari metodi di cura, secondo la medicina allopatica ( medicina ufficiale occidentale ) e secondo le cosiddette medicine naturali o alternative ( omeopatia, agopuntura ).

Medicina ufficiale
La terapia specifica ( sui sintomi ) viene attuata con cromogliato disodico, farmaco che blocca gli anticorpi, e con antistaminici, farmaci che bloccano l’istamina, cioè la sostanza con la quale gli anticorpi reagiscono con gli allergeni. Nelle forme più acute si utilizzano i cortisonici, farmaci che bloccano il sistema immunitario con più decisione ( e con più tossicità collaterale ). La terapia specifica invece viene attuata, dopo il prick e/o il rast test, con somministrazione sottocutanea do dosi, aumentanti via via, di estratto acquoso contenente l’allergene. Le iniezioni si praticano ogni 2-3 giorni ( nelle composizioni “retard” ogni 7-10 gg.) e, come nel caso dei pollini, sono da effettuare per tutto il periodo in cui è presente nell’aria l’allergene. E’ questa una vera e propria immunoterapia vaccinica attraverso la quale si cerca di riparare all’errore del sistema immunitario facendolo per così dire “abituare” alla presenza delle sostanze allergizzanti. Due sono gli aspetti dubbi su quest’ultima cura, peraltro in alcune persone efficace per molto tempo: il primo è che un individuo allergico a una sostanza può allergizzarsi ad altre; il secondo è che, nonostante tutto, in molti casi il sistema immunitario continua, non si sa per quale ragione, a perpetuare l’errore.

Medicina omeopatica
Questa medicina considera una persona come sempre diversa da un’altra per cui in ogni individuo allergico il medico omeopata cerca di scoprire in che modo è nato un disequilibrio sia corporeo che mentale, tale da provocare una reattività allergica. Al di là di una terapia specifica omeopatica caratterizzata da un riequilibrio strettamente individuale, è tuttavia possibile intervenire in modo specifico con una cura desensibilizzante. Da pochi anni è infatti disponibile un vaccino omeopatico da somministrare per via orale una volta alla settimana per un minimo di 4 settimane a un massimo di 12. Il vaccino è composto da dosi omeopatiche ( diluizioni infinitesimali ) di molte sostanze allergizzanti, non è tossico, non presenta effetti collaterali e, secondo recenti studi scientifici, presenta per ora buoni risultati nel tempo. Molto utili sono anche i rimedi sintomatici a seconda dei disturbi che l’allergico presenta, vediamone alcuni.

Per il naso chiuso, gli starnuti con secrezione acquosa, lacrimazione non irritante che migliora all’aria aperta e fresca, si utilizza allium cepa.

Per congiuntivite con lacrimazione irritante e starnuti, si utilizza eufrasia ( esistono anche gocce oculari ).

Per starnuti mattutini, ipersensibilità agli odori e ai profumi, mucose nasali secche di notte e invece abbondante secrezione di giorno, si utilizza nux vomica.

Per le allergie che si presentano, o si complicano, con sintomi asmatici soprattutto notturni, si utilizza lachesis.

Medicina Cinese ( Agopuntura )
Secondo la medicina “energetica” cinese nelle allergie due sono gli organi non in equilibrio: fegato e polmone. Per i medici cinesi tutte le reazioni istintive di difesa sono sostenute dall’energia epatica: l’istinto alla “lotta o fuga” appartiene a quest’organo e il sistema immunitario, a quello sottoposto, si prepara conseguentemente all’azione di attacco o di difesa ogni qual volta si presenta una situazione di pericolo. Il polmone, invece, è l’organo più sensibile agli stress psicologici. Ebbene, in agopuntura l’allergia di tipo respiratorio-oculare, stagionale, è l’espressione di una debolezza dell’energia polmonare concomitante un eccesso dell’energia del fegato. In primavera, per l’agopuntura, il fegato si trova fisiologicamente al massimo della sua espressione funzionale mentre il polmone, organo dell’autunno, è in un momento naturale di lieve fragilità. Se in questo periodo si patisce uno stato psicologico di malinconia, di tristezza, di inquietudine, di affanno, perduranti magari molto tempo, per i medici cinesi ne soffrirà in particolar modo l’apparato respiratorio che non potrà così essere un’efficace barriera alle sostanze presenti nell’aria. Accadrà allora che gli allergeni, trasportati dal vento stagionale, potranno penetrare facilmente in profondità nell’organismo trovando un’energia epatica difensiva in doppia allerta sia perché è primavera sia perché il polmone non protegge bene le “porte d’entrata”. Il risultato di tutto questo è rinite con starnuti e prurito, ostruzione nasale, congiuntivite. In agopuntura, oltre ad una terapia specifica effettuata da un medico esperto di medicina tradizionale cinese, si può consigliare un’autostimolazione di due punti del corpo per attenuare i sintomi delle allergie respiratorie. Vediamo come localizzarli e come fare.

Il primo punto, per tonificare e fortificare il polmone, è situato dal lato del pollice e nel tratto di passaggio tra polso e mano. Si stimola tutti i giorni a destra ed a sinistra, per tre minuti per parte per circa 20 giorni, con la “Moxa” (la “Moxa” è un bastoncino di foglie di artemisia, detta in Occidente “erba di S: Giovanni”, da accendere ad un’estremità e da avvicinare al punto indicato fino ad avvertire un calore costante e non doloroso)

Il secondo si trova, a gomito flesso, all’estremità esterna della piega del gomito, e si stimola in profondità con il dito indice dell’altra mano per tre minuti sia a destra che a sinistra, più volte al giorno, soprattutto quando vi sono sintomi oculari irritativi.

Un altro aiuto
per combattere le allergie stagionali viene dalla dietetica della medicina tradizionale cinese: da un lato occorre aumentare nella dieta gli alimenti a sapore agro-acido perché tonificano il polmone e calmano il fegato, dall’altro è consigliabile diminuire sensibilmente gli alimenti dal sapore piccante perché indeboliscono il polmone. Gli alimenti dal sapore agro-acido sono: pane integrale, pomodori, spinaci, crauti, aceto, limoni, arance, pompelmi, more, mirtilli, mele acerbe, prugne, yogurt, formaggi non fermentati, carne di pollo, basilico. Quelli di sapore piccante sono: rosmarino, zafferano, noci, carne di cavallo, mostarda, cipolle, aglio, peperoncino, prezzemolo, crescione, ravanelli, pepe, carote, cervello, fegato di manzo e uova.

Come prevenire

Vediamo adesso i consigli pratici per limitare l’allergia dando dieci regole anti allergiche.

Al di là d’interventi specifici terapeutici preventivi, quali l’immunoterapia della medicina ufficiale, il vaccino omeopatico o l’agopuntura, non si può a tutt’oggi effettuare una prevenzione efficace affinché il sistema immunitario non commetta “errori”. Tuttavia è utile attuare alcune misure precauzionali, durante le stagioni “incriminate”, finalizzate a limitare i danni delle reazioni allergiche.

Ecco quindi le dieci regole “anti allergiche” da far seguire soprattutto a chi ha avuto anche un lieve raffreddore allergico nella precedente primavera, oppure a chi ha un genitore sofferente di questo disagio stagionale.

Assumere in acqua del gemmoderivato di ribels migrum, al mattino appena svegli e nel tardo pomeriggio per almeno tre mesi. Questa pianta è un ottimo riequilibratore del sistema immunitario

Integrare la dieta con vitamine del gruppo C, B e K, utili in particolare per la congiuntivite e la rinite

Evitare alimenti che presentano nell’etichetta la voce “aromi naturali” perché a volte fra questi si nascondono sostanze allergizzanti; miele, propoli e polline sono da bandire soprattutto a che soffre di asma allergico

Non assumere farmaci senza consultare un medico perché che soffre di allergia è molto più sensibile di altri ai prodotti chimici delle medicine. Tra l’altro non tutti sanno che l’acido acetilsalicilico, ad esempio, può scatenare un’asma

Non fumare ed evitare ambienti di fumatori, perché le mucosi nasali-oculari possono irritarsi

Seguire semplici regole di vita quali:
Dormire almeno 8 ore per notte;
Alimentarsi tre volte al giorno;
Riposare o “staccare” dal lavoro almeno un quarto d’ora quando ci si sente stanchi;
Fare un’attività fisica settimanale, non agonistica;
Ricavare tempo libero da dedicare a se stessi;
Imparare a non combattere con le proprie emozioni e a gestirle con serenità nel rapporto con gli altri (è ormai a tutti noto che emozioni a lungo trattenute, stress psichici e fisici, vita sregolata… sono fattori che disarmonizzano il sistema immunitario e aggravano le allergie.

Prestare attenzione alle giornate secche e ventose, perché con questo clima le concentrazioni nell’aria dei pollini sono massime (mentre sono minime quando piove)

Non effettuare opere di giardinaggio o il taglio dell’erba nei momenti critici

Preferire la vacanza al mare piuttosto che in montagna: al mare i pollini sono meno presenti, mentre in montagna ciò accade sopra i duemila metri

Seguire il calendario pollinico e il bollettino della densità pollinica dati ogni anno dall’Associazione italiana di aerobiologia. Questa, a seconda delle varie zone d’Italia e dei periodi mensili, rileva nell’aria le diverse concentrazioni dei 16 pollini più allergizzanti. Per il bollettino clicca qui.

Dott. Antonio Turetta

Vedi anche:

Allergie e asma…

Per saperne di più su asma e allergie…

Per saperne di più sulle uova…

Bollettino del polline…

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