Nel Regno Unito le prescrizioni di antidepressivi
dal 2010 al 2011 sono cresciute del 9,6% a 46
milioni. E' un'eccessiva medicalizzazione del
problema un modo adeguato di affrontarlo?
Il Des Spence, Glasgow GP, ritiene chi gli
antidepressivi siano usati troppo facilmente, per
troppo tempo e che siano efficaci solo pochi casi,
forse.
Il dottore ritiene che l'attuale definizione di
depressione clinica, due settimane di cattivo umore,
anche dopo un lutto, sia troppo ampia e che stia
facendo esplodere la medicalizzazione. Il Dr. Des
Spence fa notare che il 75% di quelli che hanno
scritto queste definizioni hanno legami con le
Società farmaceutiche.
Le linee guida del National Institute for Health and
Clinical Excellence (NICE) non indicano l'uso di
antidepressivi nel caso di leggera depressione, e
nemmeno come primo intervento necessario nella
depressione moderata, ma promuovono, invece, le
terapie basate sul dialogo.
Un articolo di Cochrane ipotizza che che solo una
persona su sette tragga attualmente beneficio dagli
antidepressivi mentre milioni di persone seguono
cure inefficaci di almeno sei mesi.
Una ulteriore critica è quella verso l'approccio
meramente chimico del problema: lo squilibrio nel
benessere ha origini molto più complesse all'interno
della società, e aggredire il problema solo con i
farmaci serve giusto a distrarre dalle altre cause,
impedendo di chiedersi perchè siamo una società così
infelice.
Mentre Ian Reid, Professore di psichiatria alla
University of Aberdeen invita a considerare con
attenzione l'affermazione che i farmaci
antidepressivi siano troppo prescritti: l'aumento
delle prescrizioni sarebbe dovuto più ad un piccolo
ma giusto allungamento delle terapie che non ad un
aumento dei pazienti.
Secondo il professore sono da prendere con le pinze
anche i dati sulla inefficacia dei farmaci, fatta
esclusione per i casi gravi, e rigetta gli studi che
attribuiscono l'eccesso di farmaci ad una scarsa
disponibilità di psicoterapeuti.
Ian Reid conclude sostenendo che gli antidepressivi
sono una delle opzioni terapeutiche per il
trattamento della depressione ma non sono la panacea
che tutto risolve, ed un trattamento non esclude
l'altro. Secondo Ian Reid non vi è un eccesso di uso
di farmaci e si tratta solo di una demonizzazione
pubblica dei farmaci.
Rimane ora da chiarire se all'aumento dell'uso dei
farmaci antidepressivi corrisponda in realtà un
aumento dei problemi di depressione nella
popolazione britannica, nel qual caso si renderebbe
forse necessaria una qualche ulteriore analisi sulle
cause e, perchè no, sui rimedi.
Per saperne di più
http://www.bmj.com/content/346/bmj.f191
(MDN)
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