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Scoperti i percorsi cerebrali della sensazione di fame (17/02/2014)

La fame, non è solo lo stimolo a nutrirsi, ma anche a soddisfare molti altri bisogni dell'essere umano, più o meno frutto di esigenze orientate al benessere, fisico ma non solo, spontanee o indotte. Se si rompono i normali meccanismi lo stimolo a mangiare può quindi diventare abnorme, con conseguenze sotto gli occhi di tutti: obesità, sovrappeso e malattie collegate in crescità non solo nei paesi ricchi, ma anche in quelli che procedono sulla strada della ricchezza senza procedere contestualmente su quella della conoscenza.


In rosso i neuroni legati alla fame - Image: Lowell Lab

La scienza, ora, è risuscita a tracciare i percorsi cerebrali seguiti dallo stimolo a mangiare, indipendentemente dall'origine dello stimolo stesso. Neurone dopo neurone e sinapsi dopo sinapsi la conoscenza di questo percorso potrà aiutare ad affrontare l'emergenza sanitaria mondiale legata al mangiare troppo, così come potrà aiutare chi è interessato a farci comprare quantità sempre maggiori di prodotti da mangiare. Ancora una volta sarà la conoscenza a fare la differenza, per tutti.

Una delle scoperte chiave di Bradford Lowell, MD, PhD, del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), è stata riuscire a districare la complicata matassa dei neurocircuiti che sottostanno allo stimolo della fame nel cervello, lavorando per spiegarne le origini. Fondamentale è stato scoprire che un gruppo di cellule nervose nell'ippotalamo che esprimono AgRP, peptide correlato alla proteina agouti, vengono attivate da una deficienza calorica, e quando stimolate - naturalmente o artificialmente - in modelli animali, ne condizionano fame e voracità.

In uno studio appena pubblicato sul giornale Nature, il laboratorio di Bradford Lowell ha scoperto che i neuroni che inducono la fame, attivatori di neuroni esprimenti AgRP, son posti nel nucleo paraventricolare, area cerebrale ritenuta causa della sazietà e della sensazione di pienezza.

I riscontri sono stati ottenuti lavorando sui topi, anche grazie a nuovi mezzi che hanno permesso di isolare ogni singolo neurone ed i singoli passaggi di corrente, arrivando così a disegnare i percorsi seguiti da ciascun segnale per ciascuno stimolo. Particolari sia pur sintetici del metodo seguito sono presenti nella pagina in inglese di questo articolo.

Quello che vogliamo sottolineare qui è l'importanza di avere identificato i percorsi e le cause chimiche, indipendentemente dall'origine.
In futuro forse sarà possibile intervenire stimolando o attenuando lo stimolo della fame, indipendentemente dal fatto ch sia stato originato da una suggestione, da un composto chimico additivato ai cibi, da un bisogno di gratificazioni o da un sano bisogno di nutrirsi.
Siamo comunque sempre a valle rispetto a dove nasce lo stimolo, e prima di intervenire lungo il percorso sarà comunque opportuno sapere da dove lo stimolo è nato è perchè.

Per saperne di più sulle dipendenze...

Per saperne di più
Beth Israel Deaconess Medical Center

Naure - An excitatory paraventricular nucleus to AgRP neuron circuit that drives hunger

Marco Dal Negro

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