Informazioni notizie e comodità

per vivere meglio. Online dal 1998
Italiano - English
Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza.

Cellule staminali come terapia per il trauma cranico (20/01/2014)

Una buona notizia viene da una ricerca italiana sull'uso di staminali in caso di trauma cranico. Il lavoro ha mostrato che, in un modello murino, l'immunosoppressione non è necessaria per l'efficacia di cellule staminali mesenchimali come terapia del trauma ed è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano, in collaborazione con il Laboratorio “Stefano Verri”, il Centro di Ricerca “Tettamanti” e il dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza.



 

Ho chiesto alla dottoressa Francesca Pischiutta, co-autrice della ricerca
coordinata dalla dottoressa Elisa R. Zanier e realizzata nel laboratorio guidato dalla dottoressa Maria Grazia De Simoni, di aiutarci a comprendere il senso di quanto scoperto dal suo gruppo.

Francesca Pischiutta spiega che da anni si studiano le cellule staminali mesenchimali nelle patologie cerebrali acute (come l’ischemia e il trauma cranico) e lavori importanti, condotti da laboratori diversi, ne hanno mostrato l'efficacia quando iniettate in fase acuta (ore-giorni dopo il danno al cervello).

La stretta finestra terapeutica non lascia spazio ad un trapianto autologo (cellule isolate dal paziente stesso), quindi bisognerà ricorrere ad un trapianto eterologo di cellule donate da volontari e conservate in bio banche. Questo però può far sorgere problemi di rigetto: le cellule del donatore potrebbero essere riconosciute come estranee dal ricevente e quindi scatenare una reazione tossica di rigetto.

L'immunosoppressione dei pazienti ovvierebbe a questo problema, ma li esporrebbe a gravi rischi infettivi. Nei pazienti con trauma cranico, già estremamente suscettibili alle infezioni, una terapia immunosoppressiva sarebbe difficilmente proponibile.

Nel nostro lavoro - prosegue la dottoressa Pischiutta - abbiamo quindi valutato l'efficacia di MSC umane quando iniettate in un topo immunocompetente o sottoposto a terapia immunosoppressiva. Lo xeno-trapianto (trapianto di cellule di una specie -uomo-, in un'altra specie -topo-) amplifica i problemi legati al trapianto eterologo (donatore e ricevente sono della stessa specie ma sono individui differenti). Abbiamo visto che le cellule staminali mesenchimali migliorano i deficit motori e cognitivi indotti dal trauma e riducono la perdita di tessuto cerebrale) e tali effetti non sono modificati dal trattamento immunosoppressivo.

Questo risultato è un importante passo avanti nella definizione di un protocollo terapeutico trasferibile ai pazienti con trauma cranico, che potrà prendere in considerazione l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali eterologhe conservate in bio banche certificate e pronte all’uso.

Per saperne di più sulle cellule staminali...

Per saperne di più

Immunosuppression does not affect human bone marrow mesenchymal stromal cell efficacy after transplantation in traumatized mice brain
Francesca Pischiutta, Giovanna D’Amico, Erica Dander, Andrea Biondi, Ettore Biagi, Giuseppe Citerio, Maria Grazia De Simoni, Elisa R. Zanier

Marco Dal Negro

.

Pubblicità



Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Pubblicità


Telethon - io esisto