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Flora batterica intestinale e micotossine assieme rendono comuni batteri molto più pericolosi (10/04/2017)

La presenza di micotossine nei cereali, e quindi anche nelle farine, nella pasta, nel pane, è di attualità anche per quanto riguarda salubrità e sicurezza di ciò che mangiamo.
Un importante nuovo elemento di cui tenere conto nel valutare l'impatto sulla salute è venuto da una ricerca realizzata dall'INRA (Institut national de la recherche agronomique, France).


Fusarium gramineraum, a fungus that produces deoxynivalenol © INRA, Sylviane BAILLY

L'incontro tra la flora batterica intestinale ed i contaminanti dei cibi non è mai senza conseguenze.
All'INRA hanno studiato in particolare le interazioni tra la flora batterica intestinale e la micotossina deossinivalenolo (DON) scoprendo che l'incontro moltiplica gli effetti genotossici di alcuni batteri.

In particolare la presenza del DON incrementa i danni causati al DNA delle cellule intestinali contribuendo alla comparsa di cellule cancerose.

Questa ricerca pone molti interrogativi su come le potenziali sinergie tra i contaminanti degli alimenti e la flora batterica intestinale possono contribuire allo sviluppo del tumore al colon-retto.

Tra i miliardi di batteri presenti nella flora batterica intestinale umana spesso è presente la specie Escherichia coli, che contiene diversi gruppi di microrganismi.

I batteri del gruppo di escherichia coli B2 producono una sostanza genotossica, cioè un prodotto che danneggia il DNA delle cellule intestinali, noto come colibactina.

E' importante sapere che è stato rilevato un aumento del numero di batteri del gruppo 2 nella flora batterica intestinale delle popolazioni dei paesi industrializzati.

Le micotossine sono i più comuni contaminanti naturali presenti nel cibo per esseri umani e per animali.

Tra queste micotossine il deossinivalenolo (DON) è prodotto da muffe della famiglia Fusarium e si sviluppa principalmente nei cereali.

Le popolazioni di Europa e Nord America sono ampiamente esposte al deossinivalenolo.
In Francia e più generalmente in Europa, in alcuni segmenti della popolazione, specialmente i bambini, la tossicità supera i valori di riferimento per questa tossina.

 

Non dimentichiamo che la Commissione Europea, ha chiesto all'efsa di elevare da 750 ug/kg a 1000 ug/kg il Provisional Maximum Tolerable Daily Intake (PMTDI) la quantità quotidiana permessa della micotossina Deossinivalenolo presente nei cereali semilavorati, per allinearsi agli standard internazionali del Codex Alimentarius fissati ad aprile 2013 e per favorire il libero mercato.( EFSA preoccupata per livelli massimi di Deossinivalenolo DON più alti del 33% - fonte sito Coldiretti, Link... )

I ricercatori Inra ed i loro partner hanno condotto studi su animali, in vitro ed in vivo, per verificare cosa succedeva quando erano presenti contemporaneamente DON ed Escherichia coli che produce colibactina.

E' risultato che quando agli animali colonizzati con Escherichia coli veniva somministrato cibo contenente DON, il danno al DNA delle cellule intestinali era significativamente più grande rispetto agli animali che non producevano colibactina.
In questo modo è stato dimostrato che la presenza della micotossina aumenta la genotossicità del gruppo B2 Escherichia coli.

La ricerca prosegue.

Per saperne di più
mBio - American Society for Microbiology
The Food Contaminant Deoxynivalenol Exacerbates the Genotoxicity of Gut Microbiota
Link...

INRA - Institut national de la recherche agronomique
Link...

Inserm
Institut national de la santé et de la recherche médicale
Link...

efsa
Micotossine
Link...

Marco Dal Negro