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Binge drinking e alcol-dipendendenza (04/02/2017)

Il binge drinking (abbuffata alcolica, bere molti alcolici in pochissimo tempo per sballare, ubriacarsi totalmente, senza limiti) è una pratica di origine anglosassone ed è molto diffuso tra gli adolescenti (e non solo).

Ingerendo troppo alcol le cellule cerebrali vengono danneggiate facendo scattare meccanismi di ripristino che cercano di riportare il sistema allo stato originale.

Quando le persone che sono diventate dipendenti dall'alcol non bevono, vivono sintomi da astinenza come scompensi cognitivi con problemi con la memoria e con la capacità di fare progetti e di raggiungerli mostrandosi elastici.

Secondo studi precedenti questi problemi sono legati ad una superattività di alcune cellule chiamate microgliali, che normalmente fanno manutenzione al cervello rimuovendo i neuroni e le sinapsi danneggiati, combattendo le infezioni e non solo.

Ma un'eccessiva attività delle cellule microgliali può diventare pericolosa, producendo sostanze chimiche che causano danni collaterali alle cellule nervose sane.
Questo processo è presente in malattie cerebrali come il Morbo di Alzheimer ed il Morbo di Parkinson.

Negli esperimenti con i topi si è vista un'attività delle cellule microgliali dopo che erano state somministrate loro alte dosi di alcol e questi avevano mostrato i sintomi dell'astinenza.
Ciò ha portato i ricercatori a domandarsi se anche nelle persone di mezza età con dipendenza dall'alcol succedesse la stessa cosa.

 

La verifica, però, ha mostrato esattamente il contrario.
Le persone dipendenti di mezza età, in astinenza hanno mostrato un calo di attività delle cellule microgliali, in contrasto con quanto avviene con gli adolescenti nei momenti in cui non bevono tra una bevuta e l'altra.

Con il binge drinking dei giovani le cellule microgliali fanno il proprio lavoro di pulizia e ripristino della situazione normale e lo fanno di più perché maggiore è l'esigenza generata dalla grande bevuta.

Paragonati con i membri sani del gruppo di controllo gli alcol dipendenti di mezza età, invece, quando non bevono hanno un'attività delle cellule microgliali minore.

E' stato anche riscontrato che nelle persone sane più alti sono i livelli di attività delle cellule microgliali nell'ippocampo meglio funziona la memoria.

I ricercatori ritengono che le differenze tra quanto emerso dagli esperimenti con i topi e quelli con gli esseri umani sia dovuto al fatto che i topi sono più assimilabili a degli adolescenti che praticano binge drinking.

Questa ricerca sembra poi supportare quanto ipotizzato da altri studi, cioè che la superattività delle cellule microgliali non è sempre necessariamente negativa, ma può anche essere positiva.

Tutto ciò è particolarmente importante perché mostra che, in alcuni casi, invece di curare come di norma inibendo l'attività delle cellule microgliali è più opportuno stimolarla.

Per saperne di più sulle dipendenze...

Per saperne di più
Translational Psychiatry
Decreased hippocampal translocator protein (18?kDa) expression in alcohol dependence: a [11C]PBR28 PET study
N J Kalk, Q Guo, D Owen, R Cherian, D Erritzoe, A Gilmour, A S Ribeiro, J McGonigle, A Waldman, P Matthews, J Cavanagh, I McInnes, K Dar, R Gunn, E A Rabiner and A R Lingford-Hughes
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.Marco Dal Negro