Ultrasuoni contro il cancro alla prostata (03/08/2000)

Il cancro alla prostata è uno dei tumori maschili più diffusi e, peraltro, con una percentuale di mortalità molto elevata; oggi, però, si affaccia nell'ambito medico un nuovo metodo che potrebbe rivelarsi utili per combattere questa malattia di cui si prevede un sensibile aumento nei prossimi vent'anni.

Si tratta di una nuova apparecchiatura, chiamata "Ablatherm", la quale sfrutta la potenza degli ultrasuoni per attuare una terapia non invasiva al fine di trattare il carcinoma; la tecnologia a cui si fa ricorso si chiama HIFU (Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità) e viene praticata, attualmente, dall'ospedale Sant'Anna di Como. La sorgente di ultrasuoni va a necrotizzare i tessuti tumorali in modo localizzato attraverso una sonda rettale; l'intervento dura circa due ore e viene effettuato in anestesia locale o generale.

La metodica è indicata in caso di tumori ben localizzati, in pazienti anziani ed nell'eventualità di un fallimento delle terapie chirurgiche e radianti, ponendosi come ottima soluzione per coloro a cui resterebbe solo il trattamento ormonale. Come per altre forme di tumore, anche nel caso del tumore alla prostata da trattare con HIFU, è importante la diagnosi precoce: per questo è necessario che gli uomini si sottopongano, almeno ogni due anni dopo i cinquant'anni di età, al dosaggio del Psa, esame del sangue determinante per individuare l'antigene prostato-specifico.

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