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Il trapianto di intestino (05/09/2000)

Il Medical Center dell'Università di Pittsburgh (U.S.A.) è uno dei centri chirurgici più prestigiosi del mondo e proprio al suo interno è stata effettuata una delle sperimentazioni più innovative del nostro secolo: il trapianto di intestino. Dopo anni di studi e di interventi sperimentali durati un decennio i chirurghi coinvolti nell'esperimento hanno dichiarato che l'operazione in questione costituisce un insostituibile salvavita per tutti coloro che, a causa di malattia, traumi, incidenti ed interventi chirurgici, hanno perso almeno il 70 per cento di questo prezioso organo.
L'intestino è costituito da un tubo raggomitolato lungo circa 7 metri e svolge una determinante funzione nel sistema digestivo: infatti, attraverso di esso passano i cibi ed i liquidi digeriti dai quali vengono estratte le sostanze nutritive. Un serio danno a questo organo determina una problematica difficoltà da parte dell'individuo di alimentarsi e l'unica soluzione rimane quella di ricorrere alla somministrazione di sostanze nutritive per via endovenosa. Tale procedura, denominata alimentazione parenterale totale, comporta però numerosi rischi tra i quali danni permanenti e degenerativi al fegato che, col tempo, potrebbero richiedere il trapianto del fegato stesso.
L'equipe di medici americani dell'Università di Pittsburgh ha sperimentato il trapianto di intestino su 109 pazienti, la metà dei quali ha dovuto sottoporsi anche al trapianto del fegato a causa delle gravi condizioni, determinate dall'alimentazione parenterale totale, in cui quest'ultimo versava. Il trapianto di intestino, che escluderebbe la necessità di tale dannosa alimentazione, si pone quindi come obiettivo principale quello di salvaguardare il fegato da una distruzione irreversibile risolvibile solo con un doppio trapianto.
Considerato un intervento rivoluzionario ad altissimo livello, anche per l'elevato tasso di sopravvivenza dimostrato, il trapianto di intestino necessiterà tuttavia di ulteriori studi e sperimentazioni poiché il alcuni casi, comunque rari, il trapianto, seppur riuscito con successo, non ha avuto l'effetto di liberare il paziente dall'alimentazione endovenosa.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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