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Angina pectoris: nuove terapie con l'iniezione di DNA "nudo" (06/09/2000)

Il 2000 potrebbe rappresentare l'anno di apertura di una nuova frontiera: quella della possibile cura delle malattie cardiovascolari. Al Saint Elizabeth's Medical Center di Boston (U.S.A.), infatti, è stata condotta una sperimentazione senza precedenti su trenta ammalati di angina pectoris.
Grazie ad un intervento di terapia genica, alcuni scienziati americani sono riusciti nel difficile intento di rigenerare vasi sanguigni nel tessuto ischemico del cuore dei malati di angina pectoris. L'eccezionale impresa ha previsto l'iniezione di DNA "nudo", vale a dire di frammenti del nostro patrimonio genetico liberati dalle membrane che normalmente li racchiudono, direttamente nel muscolo cardiaco, agevolando così l'azione del gene in essi contenuto.
Tale gene induce la produzione di VEGF, il fattore di crescita delle cellule endoteliali, cioè quelle cellule che formano il rivestimento interno di tutti i vasi sanguigni. Il successo della ricerca apre le porte alla possibilità, a lungo agognata, di sviluppare una circolazione sanguigna collaterale così da permettere al sangue di arrivare anche alle zone colpite da ischemia e quindi con afflusso sanguigno assente a causa delle coronarie occluse. La cura con VEGF-2 ha apportato miglioramenti nella qualità della vita, delle performances fisiche dei pazienti, nonché alla riduzione della necessità di assumere farmaci vasodilatatori.
Il completamento della sperimentazione clinica prevede tempi di almeno quattro o cinque anni, durante i quali verranno effettuati studi su più larga scala per conferire alla terapia il pieno titolo di cura a tutti gli effetti.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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