Prevedere il rischio di depressione post parto sarà forse possibile grazie alla scoperta di un gruppo di ricercatori della Warwick Medical School, nel Regno Unito. La chiave è in
alcune varianti genetiche che possono essere identificate con specifiche analisi del sangue.
Presentando i
risultati della ricerca all'International Congress of Endocrinology/European Congress of Endocrinology, il Professor Dimitris Grammatopoulos, docente di medicina molecolare all'University of Warwick ha ricordato che il problema riguarda circa una neomamma su sette e normalmente comincia a manifestarsi un paio di settimane dopo il parto.
Il Professor Grammatopoulos spiega che con i tradizionali mezzi di indagine, come l'Edinburgh Postnatal Depression Score (EPDS), non è possibile identificare
in anticipo le donne a rischio.
Lavorando su un gruppo di 200 gestanti i ricercatori hanno visto che la probabilità di sviluppare la depressione post parto era legata a specifiche varianti genetiche.
I recettori coinvolti controllano l'attività l'attività dell'asse
ipotalamo-ipofisi-surrene, un sistema endocrino che si attiva in risposta allo stress.
I risultati dello studio sembrano indicare la depressione post natale come uno specifico sottogruppo di depressione con specifici elementi genetici che rendono le donne con questa variante più reattive ai fattori ambientali che generano depressione.
Il Professor Grammatopoulos spiega che nonostante fosse già nota la relazione tra l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e la depressione post parto, questa ricerca mostra per la prima volta un legame tra specifici elementi di questo percorso e particolari casi i depressione post parto.
Gli effetti di questa
depressione possono essere rilevanti per i neonati che, a causa delle diverse modalità di rapportarsi loro
da parte delle madri a causa dello stato depresso,
potrebbero, in seguito, avere problemi legati alla
sfera delle emozioni.
Pur essendo già evidente che la depressione post parto è legata a qualche scompenso ormonale, fino ad ora non era
comunque stata dimostrata la relazione con l'asse
ipotalamo-ipofisi-surrene.
La scoperta potrebbe forse portare ad identificare con anticipo le donne
predisposte permettendo così di intervenire secondo le modalità
di volta in volta più adatte.
Per saperne di più
Warwick Medical School - The University of Warwick - Coventry
( MDN
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