Le statine possono essere efficaci nell'abbassare il colesterolo, ma non sempre funzionano. Il risultato è condizionato dalla composizione della flora batterica intestinale.
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Ricercatori della Duke University hanno scoperto che l'efficacia della terapia a base di simvastatina era legata alla presenza di tre acidi biliari, prodotti da specifici batteri intestinali, mentre la scarsa
efficacia era legata ad altri cinque acidi biliari prodotti da altri batteri intestinali.
I risultati dello studio, pubblicati on line sul numero del 13 ottobre 2011 di PLoS One, dimostrano come le differenze nella composizione della flora intestinale condizionano la digestione, la metabolizzazione ed i benefici delle sostanze contenute nei farmaci.
Lo studio rappresenta l'incontro tra due filoni emergenti della ricerca: l'analisi della flora batterica intestinale e l'uso della metabolomica, la scienza che esamina le migliaia di componenti biochimici coinvolti nel metabolismo cellulare e gli effetti che questi hanno sulla salute.
Il Dr. Rima Kaddurah-Daouk, Ph.D., professore associato presso il dipartimento di psichiatria della Duke, coordinatore del Pharmacometabolomics Network e responsabile della ricerca, spiega che l'efficacia dei farmaci non è solo legata a fattori genetici, ma in parte anche alla composizione della flora batterica intestinale di ciascuno. Siamo quindi nell'ambito di una medicina personalizzata.
La ricerca è stata fatta utilizzando i partecipanti ad un progetto nazionale, Cholesterol and Pharmacogenetics (CAP), diretto dal coautore Ronald M. Krauss, M.D., del Children's Hospital Oakland Research Institute. Analizzando il sangue dei partecipanti prima e dopo l'assunzione del farmaco, sono stati cercati
acidi biliari e steroli noti per essere coinvolti nella degradazione e nell'utilizzo del colesterolo.
I ricercatori ipotizzano che la spiegazione del fenomeno stia nel fatto che acidi biliari e statine utilizzano, in competizione, gli stessi canali che vanno a fegato ed intestino. Ecco perché la composizione della flora batterica intestinale influisce
sull'efficacia del farmaco.
Un esame del sangue sarebbe sufficiente per valutare in anticipo l'efficacia delle statine nel controllo del colesterolo.
E' perciò anche facile comprendere come la distruzione massiccia della flora batterica intestinale da parte di farmaci come molti antibiotici produca danni, a volte irreversibili, rischiando di
compromettere l'efficacia di future assunzioni di farmaci. Questo è uno dei motivi per cui si sente spesso l'invito a non utilizzare i farmaci, ed in
particolare gli aitibiotici, in modo superficiale o inappropriato.
Oltre a Kaddurah-Daouk e Krauss, altri autori dello studio sono Rebecca A. Baillie; Hongjie Zhu; Zhao-Bang Zeng; Michelle M. Wiest; Uyen Thao Nguyen; Katie Wojnoonski; Steven M. Watkins; Miles Trupp e Ronald M.
Krauss.
Per saperne di più
Duke University Medical Center
(
Marco Dal Negro )
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