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Sistema immunitario e infezioni croniche: trovata la chiave (06/12/2012)

 

Quando prendiamo l'influenza il nostro corpo normalmente reagisce con un'azione del sistema immunitario che produce le cellule necessarie per eliminare gli elementi patogeni.
Una volta eliminato il problema, il sistema immunitario si mette a riposo lasciando a guardia una popolazione di cellule dotate di memoria, che, quando necessario, daranno nuovamente l'allarme.

Questo è il motivo per cui funzionano i vaccini ed un volta avuta la varicella non si riprende più.

Ma quando l'infezione diventa cronica le cose cambiano, come nel caso dell'epatite C, dell'AIDS o della malaria, quando sistema immunitario e patogeni combattono una guerra di trincea e nessuno dei due riesce a vincere.
Con il passare del tempo le cellule del sistema immunitario diventano esauste ed il sistema immunitario può cedere lasciando il campo libero alla infezione.

Un nuovo studio della Perelman School of Medicine, University of Pennsylvania mostra come tutto ciò avviene; quanto emerso offre un nuovo approccio terapeutico che potrebbe essere utilizzato per spostare gli equilibri delle forze a favore del sistema immunitario, nel caso di infezioni croniche.

Un gruppo di lavoro coordinato da E. John Wherry, PhD, professore associato di microbiologia e direttore dell'Istituto di immunologia ha utilizzato un modello di infezione virale cronica nei topi per mappare la risposta dei linfociti T che si sviluppa quando il sistema immunitario si trova a fronteggiare un attacco prolungato. I ricercatori hanno trovato due distinte classi di linfociti T CD8+ specifici per i virus, che esprimono rispettivamente alti livelli di proteina T-bet e di proteina Eomes, e che lavorano insieme per tenere l'infezione sotto controllo.

In particolare i ricercatori hanno trovato che le due popolazioni di cellule sembrano presentare una relazione a livello di cellule mature progenitrici.
Le cellule che esprimono T-bet sembrano funzionare da cellule progenitrici, cioè da cellule staminali, che si dividono sia per replicarsi, che per mantenere un gruppo di linfociti specifici sul virus. Ma si dividono anche e si differenziano in forma matura finendo per diventare cellule che esprimono Eomes. Queste ultime sono più efficienti nel combattere il virus in sé, ma non sono in grado di replicarsi.

La ricerca ha dimostrato che, negli animali infettati, queste due sotto-popolazioni di cellule tendono a stabilirsi in due diverse aree del corpo: le T-bet nel sangue e nella milza mentre le Eomes nel fegato, nel midollo osseo e nell'intestino.

La perdita di una delle due popolazioni, che i ricercatori hanno progettato in modo da cancellare l'una o l'altra proteina, riduce la capacità del sistema immunitario di combattere l'infezione lasciando spazio all'espansione del patogeno.

Secondo John Wherry questi dati possono aiutare a spiegare la graduale perdita di specifici linfociti osservata in alcune infezioni croniche come l'epatite C: la pressione continuata nel tempo sul rapporto cellule staminali-cellule mature esaurisce il gruppo di cellule progenitrici.

Oltre a ciò lo studio offre nuovi percorsi terapeutici che possono essere usati per combattere, o almeno per controllare meglio le infezioni croniche.
Se riuscissimo a mantenere queste cellule progenitrici più a lungo o a convincere la progenie terminale a dividersi ulteriormente potremmo spostare l'equilibrio e mantenere il controllo dell'infezione.
Il laboratorio di John Wherry ora sta studiando i percorsi molecolari possibili, per determinarne l'efficacia nel controllare, e forse nel modulare, le popolazioni di questi due linfociti T.

Altri autori sono: Michael A. Paley, Pamela M. Odorizzi, Jonathan B. Johnnidis, Douglas V. Dolfi, Burton E. Barnett.

Per saperne di più sulle cellule staminali...

Per saperne di più
http://www.uphs.upenn.edu/news/

( MDN )


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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