Le cause

In molte statistiche mediche si rileva che almeno una volta l’anno gli italiani vanno nello studio del loro medico perché hanno mal di gola; i pediatri, poi, sono gli specialisti più richiesti perché questo disturbo è molto frequente tra i bambini. Sempre secondo le statistiche, grazie, purtroppo, all’inquinamento atmosferico, in aumento soprattutto durante l’autunno – inverno, nessuna persona abitante nelle città è esente o non rischia il mal di gola. Occorre, però, imparare a distinguere, come vedremo, i vari tipi di questa malattia, perché se da un lato è importante sapere quando andare dal medico per evitare aggravamenti pericolosi oppure “autocure” con farmaci inutili e talvolta dannosi, dall’altro, in molti casi, è possibile prevenire e curare questa infiammazione. Descriveremo quindi come tutto ciò sia attuabile per esempio con “accorgimenti” ambientali, con rimedi omeopatici, con riequilibri energetici attraverso erbe cinesi o agopuntura, con erbe occidentali, con un’alimentazione equilibrata.

Le cause dell’infiammazione della gola sono virus, batteri e irritazioni locali. Vediamole una per una.

Virus
Sono germi molto piccoli che penetrano nelle cellule della mucosa della gola dove si moltiplicano uccidendo alla fine le cellule infettate e disseminandosi poi nelle altre vicine ricominciando il ciclo (invasione, moltiplicazione – morte cellula ospite – nuova invasione di altre cellule). Spesso i virus in causa sono quelli delle malattie da raffreddamento come raffreddore ed influenza, oppure virus responsabili di altre malattie come morbillo e varicella. I sintomi virali sono caratterizzati da febbre non elevata (da 37,5 a 38,5 gradi centigradi), stanchezza, lieve dolore locale, sensazione di avere un corpo estraneo in gola e difficoltà a deglutire, spesso tosse, a volte congiuntivite e raffreddore concomitanti. Il mal di gola di tipo virale rappresenta il 60-70 per cento di tutte queste infiammazioni.

Batteri
Questi germi sono più grossi dei virus e a differenza di questi ultimi si moltiplicano all’esterno delle cellule infettate danneggiandole via via. Uno dei batteri più temibili è lo streptococco che può provocare una malattia generale denominata malattia reumatica. I sintomi batterici si differenziano da quelli virali poiché c’è una febbre elevata (anche 40 gradi), le tonsille vengono sempre interessate e si presentano rosse e spesso con placche biancastre, il dolore alla gola ed il dolore alla deglutizione sono molto forti, il malessere generale (mal di testa, stanchezza o spossatezza) debilita decisamente la persona.

Irritazioni
Ambienti polverosi, alcool, fumo di sigaretta diretto o indiretto, abusi vocali, ambiente casalingo o lavorativo poco umidificato soprattutto in presenza di riscaldamento elevato, poco ricambio aereo ambientale, inquinamento elevato sono tutti fattori irritativi della gola e, in seguito ad una semplice infiammazione, favorenti poi infezioni virali o batteriche. Occorre rivolgersi al medico quando: la temperatura corporea supera i 39 gradi o se la febbre dura da più di 48 ore; se le ghiandole del collo diventano grosse e tese; se compaiono sintomi come vomito, male alle orecchie, mal di testa molto forte, dolore al petto, difficoltà di respiro, notevole difficoltà a deglutire; se compare tosse con catarro giallo – bruno o striato di sangue; se, in caso di laringite, la voce si abbassa sempre più non migliorando durante 3-4 giorni successivi l’esordio e compare “fischio” o “rantolo” durante le respirazioni.

In genere il medico, dopo aver visitato il malato, cerca di individuare la causa del mal di gola che, se è di origine virale, viene curata con farmaci anti – febbre, anti – dolore, anti – infiammatori, antisettici locali, mentre se batterica con antibiotici. E’ importante sapere che questi ultimi sono farmaci potenti, da utilizzare con cautela perché se da un lato la loro tossicità può causare danni all’organismo (come ad esempio depauperare batteri “buoni” che vivono nell’intestino e utili a molti processi digestivi) dall’altro quando non “mirati” all’agente infestante non risolvono l’infezione se non momentaneamente e questa si ripresenta nei giorni successivi magari con maggiore gravità. Uno dei metodi per “mirare” la terapia antibiotica è quella di effettuare il cosiddetto tampone faringeo: attraverso uno speciale stick con una punta di cotone si tocca e si striscia la mucosa della gola e delle tonsille su un “terreno di coltura” coltivandolo poi in laboratorio per individuare il batterio in causa ed il conseguente antibiotico efficace. Nel caso delle tonsilliti il medico può decidere se sia utile o no togliere chirurgicamente le tonsille (tonsillectomia) tenedo conto che questi organelli sono comunque un organo di difesa della gola contro i germi. In genere l’operazione viene decisa quando vi sono ripetute e ravvicinate tonsilliti batteriche con pus ed ingrossamento abnorme del loro volume.

Contrariamente a quanto si possa pensare le medicine naturali o cosiddette alternative possono essere, soprattutto nelle fasi iniziali, di grande utilità contro il mal di gola anche quando è causato da batteri e virus. L’azione benefica di alcuni rimedi, infatti, è da un lato diretta sui germi, dall’altro è stimolante nelle naturali difese che l’organismo possiede (azione di stimolo e di potenziamento del sistema immunitario).

Prevenzione e cura

Vediamo allora come alcune di queste medicine curano e prevengono il mal di gola.

Omeopatia
Molti sono i rimedi utili a curare faringiti, laringiti e tonsilliti. Vediamo quelli più impiegati dal medico omeopata.

Apis: è un rimedio tratto dalle api e indicato nei mal di gola con molto rossore o gonfiore (in particolare dell’ugola), in cui c’è grande refrigerio nel bere bevande fredde e con dolore descritto come una “scheggia” dentro, come un qualcosa che punge. Le tonsille, se colpite, sono gonfie e ricoperte di chiazze bianche. Apis per gli omeopati dovrebbe essere assunto in prevenzione dei mal di gola invernali da quelle persone che si caratterizzano per l’essere molto sensibili, lavoratori senza tregua, gran calorosi tanto da non sopportare il caldo in nessuna forma.

Phytolacca: è utilizzata nelle tonsilliti purulente (spesso batteriche) con dolore vivo evocato anche da bevande appena tiepiode. Il male è descritto come una piaga in gola con irradiazioni fino alle orecchie.

Mercurius vivus: si impiega nei dolori di gola “brucianti” generalizzati e caratterizzati da forte salivazione, alito spesso maleodorante, gengive gonfie e rosse, lingua gonfia, sete insaziabile. Per gli omeopati il “tipo” personologico Mercurius vivus è (contrariamente ad Apis) freddoloso, spesso “colpito” in inverno da facile stanchezza e da sensazione di avere il corpo indolenzito.

Aconitus napellus: è il rimedio per i mal di gola irritativi soprattutto dopo esposizione a vento freddo (sci, passeggiate in montagna), in cui il dolore è lacerante alla deglutizione e accompagnato da febbre alta improvvisa.

Agopuntura
Anche in medicina cinese si distinguono i disturbi della gola in acuti e cronici. Mentre per le forme acute di mal di gola vengono chiamate in causa le energie esterne (chiamate dai cinesi “perverse”) quali il vento, il freddo ed il calore, per quelle croniche si considerano le condizioni generali dell’organismo preesistenti o predisponenti le infiammazioni e le infezioni. Vediamo allora come il medico esperto in medicina cinese considera alcuni tipi di mal di gola (ne esistono per i cinesi dodici tipi).

Tonsillite e faringite acuta da vento – calore
Per i cinesi il vento secca “l’acqua – umidità” del corpo permettendo così al “calore” di infiammare (per esempio, quello dato dal riscaldamento eccessivo). Le faringo – tonsilliti conseguenti si presentano con questi sintomi: difficoltà a deglutire via via ingravescente, dolore alla gola acuto, spesso dolore alle orecchie, febbre variabile, dolenzia cervicale laterale, mal di testa, dolori muscolari diffusi, sensazione di bruciore in gola con secchezza, a volte ostruzione nasale. La terapia con agopuntura e tisane di erbe cinesi (disponibili da tempo in Italia) mira a disperdere il vento penetrato nel corpo, a purificare il calore, sciogliere le tossine accumulate ed eliminare i gonfiori della gola.

Faringite cronica da secchezza del polmone
Il polmone per i cinesi è il “signore” della gola e le sue disfunzioni energetiche spesso possono esprimersi negativamente in questo apparato. Una delle cause di non equilibrio dell’energia dei polmoni è la tristezza, la malinconia e la faringite che può conseguire si presenta con saltuarie difficoltà a deglutire, modico dolore, sensazione di tensione e secchezza di gola, lieve ma fastidioso bruciore con impressione di avere un corpo estraneo a livello delle tonsille, a volte tosse secca e dolorabilità variabile cervicale. La terapia mira a togliere il dolore, umidificare il polmone, curare con erbe e agopuntura l’eventuale “tristezza” di fondo.

Laringite cronica
Come per la medicina occidentale anche qui vengono considerati importanti fattori irritativi quali abusi vocali, ambienti polverosi, alcool, funo di sigaretta, poca umidificazione ambientale, inquinamento. Tuttavia le cause psichiche per i medici cinesi possono essere importanti nelle laringiti croniche e cioè la tristezza, la malinconia (disequilibranti i polmoni, detti “signori” della gola) unite ad ansia o stati di paura magari immotivati e perduranti nel tempo, nocivi all’energia dei reni dai quali dipende lo stato delle corde vocali. I sintomi in questo caso sono raucedine, voce bassa da lungo tempo, sensazione di prurito e bruciore in fondo alla gola, tosse secca, a volte febbricola serale, tante volte dolori lombari, insonnia. La terapia mira a curare l’ansia e la tristezza, a togliere il dolore, umidificare reni e polmoni.

Le regole da seguire

Una delle regole per prevenire il mal di gola è proteggersi dal freddo. Non è la quantità di abiti che crea nel corpo l’effetto caldo ma la qualità, cioè l’uso di tessuti che permettano di trattenere il calore prodotto dal corpo. E’ consigliabile indossare sulla pelle cotone e/o seta, adatti meglio della lana (da indossare sopra) allo scopo.

* Non indossare indumenti attillati o comprimenti bensì capi che permettano una libera circolazione sanguigna cutanea e un’adeguata produzione di calore superficiale.

* Chi è predisposto ai mal di gola da freddo indossi, fuori di casa, una sciarpa possibilmente di seta, magari con una parte di lana esterna.

* “Vestirsi a strati” è un’altra delle regole preventive del mal di gola e di tutte le malattie da raffreddamento. Infatti una delle situazioni più pericolose è quando si passa da un clima esterno freddo ad uno invece caldo. Essere vestiti così aiuta a spogliarsi e a non trovarsi sudati dopo pochi minuti e dunque con la cute umida che, poi, asciugandosi, provoca scompenso caldo – freddo.

* L’igiene dentale in inverno dev’essere particolarmente curata perché fra i denti la nota placca può essere causa di carie e d’infezioni virali, batteriche, tonsillari e faringee. Dunque: uso frequente dello spazzolino e gargarismi quotidiani con colluttori disinfettanti o propoli, prodotto delle api dalle qualità antisettiche e antibiotiche.

* umidificare bene l’ambiente di casa con opportuni contenitori d’acqua sui caloriferi o con umidificatori elettrici nelle case con riscaldamento a pannelli o ad aria. La secchezza dell’ambiente dove si vive o dove si lavora predispone alla secchezza della gola e alla trasmissione aerea di germi infettivi.

* Evitare gli ambienti fumosi o polverosi ed aerarli spesso per prevenire le irritazioni della gola.

* Fare jogging non nel centro cittadino perché l’attività motoria aumenta la frequenza e la profondità della respirazione e favorisce così l’irritazione della gola e dei bronchi provocata dall’inquinamento. Dunque fare jogging in zone poco inquinate, in orari non di punta.

* Limitare alcool e fumo in inverno (ma il consiglio vale sempre) è uno dei cardini preventivi del mal di gola. Va evitato anche il fumo passivo di sigaretta soprattutto in ambienti chiusi o poco aerati.

* In inverno aiutate il sistema immunitario a funzionare bene. Mentre le vaccinazioni antinfluenzali non proteggono dal mal di gola, esistono altri metodi indicati dalle medicine alternative per aumentare le difese: vaccinazione omeopatica con composto di fegato e cuore d’anatra essiccati a 40 gradi da assumere una volta alla settimana per tutto il periodo invernale; cura dell’alimentazione individuando, con il Vegan test, quali cibi possono causare un’intolleranza intestinale tale da creare tossine che indeboliscono il sistema immunitario. Una semplice breve dieta e una cura omeopatica disintossicante rinforzano adeguatamente le difese del corpo combattendo i facili mal di gola invernali.

* “Un aiuto erboristico” alla prevenzione del mal di gola viene dall’utilizzo quotidiano del ribes nero, pianta rinforzante il sistema immunitario e con spiccata attività antinfiammatoria delle cellule della gola. Altra pianta utile è la rosa canina, ricca di vitamina C che, com’è ormai noto, aiuta le difese del corpo contro virus e batteri.

Ecco adesso alcuni consigli pratici per curarsi, per guarire più in fretta o, comunque, per non peggiorare.

* In caso di laringite occorre lasciare a riposo la voce per almeno due giorni. Umidificare l’abitazione con apparecchi ad ultrasuoni o ad aria per favorire la rimozione di catarro mucoso che può essersi depositato sulle corde vocali. Evitare caramelle a base di menta o mentolo usando invece quelle al miele o alla frutta. Una buona umidificazione “diretta” si ottiene respirando per cinque minuti due volte al giorno sopra una bacinella riempita di acqua bollente aggiungendo alcune gocce di olio essenziale di eucaliptolo. Evitare sbalzi improvvisi di temperatura ambientale. Eliminare stimoli irritativi quali fumo e alcool. Bere abbondantemente acqua distribuendola durante il giorno. Evitare l’acido acetilsalicilico perché, ritardando la coagulazione del sangue, può essere dannoso in caso di laringiti da sforzo vocale dove possono essersi rotti piccoli capillari. E’ utile l’erisimo, o erba cornacchia o erba dei cantanti, per le sue proprietà curative nelle laringiti con abbassamento di voce; la tussilago farfara è un’altra erba utile, in decotto, alla cura delle laringiti quando tendono a diventare tracheiti con caratteristico dolore bruciante dietro lo sterno.

* In caso di faringotonsilliti, se c’è febbre, stare a letto in ambiente caldo ma umidificato con vapore freddo; è di grande sollievo fare gargarismi con un bicchiere d’acqua tiepida con un cucchiaino di sale da cucina; bere abbondantemente e se le ghiandole del collo sono gonfie e dolenti applicare sulla cute impacchi umido – tiepidi per trenta minuti e per 4 volte al giorno; se si usano farmaci non assumere antibiotici (devono essere decisi dal medico) ma comuni antinfiammatori. Alimentarsi con cibi liquidi e nutrienti come latte, brodo, succhi di frutta, gelato, miele. Usare suffumigi con tiglio o con balsamici a base di eucalipto e pino. Non fumare né bere alcool. Fare gargarismi con propoli (antibiotico naturale) o “toccature” tonsillari con appositi pennellini. Riscoprire le “vecchie polentine di farina di lino” da applicare alla base del collo la sera per 30 minuti. In alternativa è curativo applicare sul collo mattino e sera un fango composto da acqua tiepida e da argilla verde ventilata. Inula, tasso barbasso e betulla sono le tre piante più indicate (soprattutto associate) per la cura erboristica delle faringo – tonsilliti. Se necessari gli antibiotici, ricordarsi di assumere, al termine della cura, fermenti lattici per ripristinare la flora batterica intestinale. Durante la convalescenza alimentarsi con cibi depurativi e rinfrescanti come carciofi, cardi, cipolle, porri, con altri energetici come patate, frutta secca, unendo anche alimenti ricchi di vitamine e sali minerali come broccoli, cavoli, spinaci, verze, agrumi. Come prevenzione, cura e aiuto a combattere le recidive faringo – tonsillari è indicato l’oligoelemento rame per le sue proprietà antinfiammatorie, antivirali e stimolanti il sistema immunitario.

Dott. Antonio Turetta

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