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Uova e colesterolo: una ricerca fa il punto (13/02/2013)

 

I problemi cardiovascolari affliggono milioni di persone nel mondo e le uova, essendo una delle maggiori fonti da cui si assume il colesterolo, sono state molto studiate sia da un punto di vista epidemiologico che in funzione del rischio cardiaco e di ictus. Tuttavia non è chiaro se mangiare uova aumenti il rischio di queste patologie.

L'obbiettivo di questa meta-analisi era quello di analizzare e quantificare i rischi in funzione della quantità di uova mangiate, quello, cioè, di rispondere alla domanda: quante uova si possono mangiare?

Sono stati analizzati 17 studi (9 per i problemi coronarici e cardiaci ed 8 per l'ictus), riguardanti 3.081.269 persone e 5.847 incidenze annue per i problemi cardiaci e coronarici, e 4.148.095 persone con 7.579 incidenze annue per l'ictus.

Tra i fattori di rischio cardiovascolare noti, i livelli di lipoproteine a bassa intensità, colesterolo LDL sono stati oggetto di crescente attenzione. Nel Women’s Health Study, le partecipanti, dopo essere state seguite per 8 anni, hanno mostrato che a maggiori livelli di LDL corrispondeva un maggior rischio di eventi cardiovascolari. Oltre a ciò, diversi studi osservazionali, meta-analisi e trials controllati randomizzati hanno trovato che una riduzione delle concentrazioni di colesterolo LDL poteva ridurre in modo significativo il rischio coronarico e di ictus.
Anche se la dieta ha un ruolo importante per il colesterolo totale, il colesterolo assunto con i cibi contribuisce in modo modesto alle concentrazioni di LDL nel sangue. Per contro, il colesterolo assunto può stimolare l'ossidazione dell'LDL ed incrementare la lipemia post-prandiale (LIPEMIA: presenza di grassi o lipoidi nel sangue. Da treccani.it), con un aumento del rischio vascolare.
Per minimizzare l'innalzamento del colesterolo nel sangue e per ridurre i rischi connessi, l'American Heart Association (AHA) raccomanda di consumare meno di 300 mg/giorno di colesterolo.

Essendo le uova una delle maggior fonti di colesterolo assunto e dato che un uovo grande contiene mediamente 210 mg di colesterolo, la raccomandazione è stata quella di limitare il consumo di uova, oppure quello di altri cibi che contengono molto colesterolo.
Ma le uova sono anche una fonte a buon mercato ed a basse calorie di molti altri nutrienti, compresi minerali, proteine e acidi grassi insaturi che potrebbero abbassare il rischio cardiovascolare.
Inoltre in popolazioni la cui dieta comprende pochi carboidrati, il colesterolo assunto con i cibi potrebbe innalzare le concentrazioni plasmatiche di HDL, il colesterolo ad alta densità che si è ipotizzato proteggere dai problemi vascolari.
Alcune organizzazioni, poi, hanno sostenuto che ridurre l'assunzione di uova potrebbe non essere importante, per le persone in buona salute e con livelli di colesterolo nel sangue normali.
Le linee guida di alcuni paesi come Nepal, Tailandia e Sud Africa raccomandano poi di consumare uova tutti i giorni o comunque regolarmente, come parte di una dieta sana.

Questo studio mostra che il mangiare fino ad un uovo al giorno non è associato con incrementi di rischio coronarico e cardiovascolare. Analoghi risultati si hanno avuti dall'analisi dei sotto-gruppi.
Per i diabetici, però, un maggior consumo di uova è risultato associato con un significativo aumento del rischio coronarico e cardiologico, anche se per contro, una maggiore assunzione di uova è risultata associata ad un minore rischio di ictus emorragico. Tuttavia i risultati che riguardano questi sottogruppi devono essere interpretati con cautela perchè solo pochi studi hanno considerato i diabetici e i particolari sottotipi di ictus.

Alcuni studi, infine, hanno evidenziato una associazione inversa tra consumo di uova e rischio di ictus, come per esempio l'analisi dei dati del Third National Health and Nutrition Examination Survey 1988-1994 (NHANES III), che ha trovato una significativa associazione inversa tra maggiore consumo di uova e mortalità per ictus tra gli uomini. Uno studio giapponese ha poi trovato che un aumento nel consumo di prodotti animali era associato con una riduzione del rischio totale di morte da ictus emorragico.

Per comprendere meglio il significato di molti di questi dati sarebbe stato opportuno analizzare anche l'universo da cui provengono, e quindi le abitudini alimentari, climatiche e comportamentali delle popolazioni a cui si riferiscono, ma, in ogni caso, ragionando su numeri molto grandi, sembra venga confermato quanto il buon senso applicato all'universo italiano già suggeriva.

Per saperne di più
Egg consumption and risk of coronary heart disease and stroke: dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. BMJ 2013;346:e8539.
http://dx.doi.org/10.1136/bmj.e8539
Ying Rong, doctoral student, Li Chen, research fellow, Tingting Zhu, research fellow, Yadong Song, research fellow, Miao Yu, research fellow, Zhilei Shan, research fellow, Amanda Sands, doctoral student, Frank B Hu, professor, Liegang Liu, professor.

(MDN)


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(del Dott. Turetta)
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