I problemi cardiovascolari affliggono milioni di
persone nel mondo e le uova, essendo una delle
maggiori fonti da cui si assume il colesterolo, sono
state molto studiate sia da un punto di vista
epidemiologico che in funzione del rischio cardiaco
e di ictus. Tuttavia non è chiaro se mangiare uova
aumenti il rischio di queste patologie.

L'obbiettivo di questa meta-analisi era quello di
analizzare e quantificare i rischi in funzione della
quantità di uova mangiate, quello, cioè, di
rispondere alla domanda: quante uova si possono
mangiare?
Sono stati analizzati 17 studi (9 per i problemi
coronarici e cardiaci ed 8 per l'ictus), riguardanti
3.081.269 persone e 5.847 incidenze annue per i
problemi cardiaci e coronarici, e 4.148.095 persone
con 7.579 incidenze annue per l'ictus.
Tra i fattori di rischio cardiovascolare noti, i
livelli di lipoproteine a bassa intensità,
colesterolo LDL sono stati oggetto di crescente
attenzione. Nel Women’s Health Study, le
partecipanti, dopo essere state seguite per 8 anni,
hanno mostrato che a maggiori livelli di LDL
corrispondeva un maggior rischio di eventi
cardiovascolari. Oltre a ciò, diversi studi
osservazionali, meta-analisi e trials controllati
randomizzati hanno trovato che una riduzione delle
concentrazioni di colesterolo LDL poteva ridurre in
modo significativo il rischio coronarico e di ictus.
Anche se la dieta ha un ruolo importante per il
colesterolo totale, il colesterolo assunto con i
cibi contribuisce in modo modesto alle
concentrazioni di LDL nel sangue. Per contro, il
colesterolo assunto può stimolare l'ossidazione
dell'LDL ed incrementare la lipemia post-prandiale
(LIPEMIA: presenza di grassi o lipoidi nel sangue.
Da treccani.it), con un aumento del rischio
vascolare.
Per minimizzare l'innalzamento del colesterolo nel
sangue e per ridurre i rischi connessi, l'American
Heart Association (AHA) raccomanda di consumare meno
di 300 mg/giorno di colesterolo.
Essendo le uova una delle maggior fonti di
colesterolo assunto e dato che un uovo grande
contiene mediamente 210 mg di colesterolo, la
raccomandazione è stata quella di limitare il
consumo di uova, oppure quello di altri cibi che
contengono molto colesterolo.
Ma le uova sono anche una fonte a buon mercato ed a
basse calorie di molti altri nutrienti, compresi
minerali, proteine e acidi grassi insaturi che
potrebbero abbassare il rischio cardiovascolare.
Inoltre in popolazioni la cui dieta comprende pochi
carboidrati, il colesterolo assunto con i cibi
potrebbe innalzare le concentrazioni plasmatiche di
HDL, il colesterolo ad alta densità che si è
ipotizzato proteggere dai problemi vascolari.
Alcune organizzazioni, poi, hanno sostenuto che
ridurre l'assunzione di uova potrebbe non essere
importante, per le persone in buona salute e con
livelli di colesterolo nel sangue normali.
Le linee guida di alcuni paesi come Nepal, Tailandia
e Sud Africa raccomandano poi di consumare uova
tutti i giorni o comunque regolarmente, come parte
di una dieta sana.
Questo studio mostra che il mangiare fino ad un uovo
al giorno non è associato con incrementi di rischio
coronarico e cardiovascolare. Analoghi risultati si
hanno avuti dall'analisi dei sotto-gruppi.
Per i diabetici, però, un maggior consumo di uova è
risultato associato con un significativo aumento del
rischio coronarico e cardiologico, anche se per
contro, una maggiore assunzione di uova è risultata
associata ad un minore rischio di ictus emorragico.
Tuttavia i risultati che riguardano questi
sottogruppi devono essere interpretati con cautela
perchè solo pochi studi hanno considerato i
diabetici e i particolari sottotipi di ictus.
Alcuni studi, infine, hanno evidenziato una
associazione inversa tra consumo di uova e rischio
di ictus, come per esempio l'analisi dei dati del
Third National Health and Nutrition Examination
Survey 1988-1994 (NHANES III), che ha trovato una
significativa associazione inversa tra maggiore
consumo di uova e mortalità per ictus tra gli
uomini. Uno studio giapponese ha poi trovato che un
aumento nel consumo di prodotti animali era
associato con una riduzione del rischio totale di
morte da ictus emorragico.
Per comprendere meglio il significato di molti di
questi dati sarebbe stato opportuno analizzare anche
l'universo da cui provengono, e quindi le abitudini
alimentari, climatiche e comportamentali delle
popolazioni a cui si riferiscono, ma, in ogni caso,
ragionando su numeri molto grandi, sembra venga
confermato quanto il buon senso applicato
all'universo italiano già suggeriva.
Per saperne di più
Egg consumption and risk of coronary heart disease
and stroke: dose-response meta-analysis of
prospective cohort studies. BMJ 2013;346:e8539.
http://dx.doi.org/10.1136/bmj.e8539
Ying Rong, doctoral student, Li Chen, research
fellow, Tingting Zhu, research fellow, Yadong Song,
research fellow, Miao Yu, research fellow, Zhilei
Shan, research fellow, Amanda Sands, doctoral
student, Frank B Hu, professor, Liegang Liu,
professor.
(MDN)
|