Quando i risultati ottenuti sui topi saranno
confermati sugli esseri umani si aprirà la strada
per la diagnosi di diverse patologie attraverso
l'analisi del respiro.
In un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Breath
Research, i ricercatori hanno analizzato i
componenti organici volatili contenuti nell'aria
espulsa dai polmoni, alla ricerca di diverse specie
di batteri patogeni.
L'identificazione dei batteri attraverso i
rispettivi volatili è oggetto di interesse di molti
scienziati e di clinici, e mentre diversi studi
hanno confermato l'identificazione di biomarcatori
volatili in vitro, è risultato difficile fare la
stessa cosa in vivo.
In questo caso i ricercatori hanno infettato dei
topi con Pseudomonas aeruginosa e con Staphylococcus
aureus, campionandone il respiro dopo 24 ore.
Il risultato ha mostrato una differenza
statisticamente significativa tra i profili dei topi
infetti e quelli dei topi non infetti, tra quelli
infettati con Pseudomonas aeruginosa e quelli
infettati con Staphylococcus aureus, ed ancora, tra
quelli la cui infezione è causata dal ceppo di
Pseudomonas aeruginosa PAO1 e quelli dal ceppo FRD1.
Secondo gli autori l'analisi del respiro ha i numeri
per diventare un mezzo diagnostico, non invasivo,
per identificare infezioni ai polmoni.
Per saperne di più
Detecting bacterial lung infections: in vivo
evaluation of in vitro volatile fingerprints
http://iopscience.iop.org/1752-7163/7/1/016003
(MDN)
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