Lo zelo di eliminare batteri pericolosi può portare all'eliminazione permanente di batteri benefici di cui corpo e sistema immunitario hanno bisogno.
Lo afferma categoricamente il Dr. Martin Blaser, MD, Frederick H. King Professor of Medicine, professor of Microbiology e responsabile del Department of Medicine al NYU Langone Medical Center. Le
osservazioni sono pubblicate sull'edizione del 25 agosto
2011 del giornale Nature.
Il Dr. Blaser ha lanciato l'allarme sia alla comunità medica che al grande pubblico: l'abuso di antibiotici può comportare l'indesiderata
eliminazione della flora batterica protettiva dell'organismo, causando cambiamenti permanenti al sistema immunitario.
Tutto ciò può essere anche più pericoloso per la
salute della creazione dei famosi superbatteri resistenti agli
antibiotici di cui si è molto parlato in questi anni.
Negli Stati Uniti, come negli altri paesi industrializzati, dalla nascita all'età di 18 anni, un individuo
ha normalmente assunto da 10 a 20 dosi di antibiotici, che si aggiungono a quelli eventualmente assunti dalla madre in gravidanza, che possono già aver colpito i normali batteri che la madre trasmette ai suoi bambini.
La scoperta degli antibiotici ha sicuramente allungato l'aspettativa di vita.
Tuttavia questi non distinguono i batteri utili da quelli dannosi, uccidendo entrambi. Gli scienziati hanno scoperto che alcuni dei batteri benefici non potranno mai più essere ricostituiti, e che queste estinzioni possono portare un aumento della sensibilità alle infezioni ad alle malattie.
Come risultato, l'uso degli antibiotici può contribuire all'incremento di obesità, allergia, asma, malattie infiammatorie intestinali e diabete di tipo 1 che si stanno verificando in tutto il mondo industrializzato.
Dott. Blaser sollecita i medici a ridurre l'uso di questi farmaci immediatamente, evitando di utilizzare farmaci a largo spettro utilizzando invece quelli più mirati. Raggiungere questo obbiettivo richiederà un notevole sforzo per sviluppare nuovi principi antibatterici e nuovi test per permettere di utilizzare farmaci sempre più specifici.
Per saperne di più
NYU Langone Medical Center / New York University School of Medicine
(MDN)
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